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film del diretto da Colm O'Gorman del 2006 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Vaticano e i crimini sessuali (Sex Crimes and the Vatican) è un'inchiesta giornalistica realizzata da Colm O'Gorman nel 2006 e trasmessa originariamente dalla BBC all'interno della propria serie documentaristica "Panorama". Il reportage era inteso per documentare gli abusi sessuali a sfondo pedofilo riconducibili ad alcuni membri del clero.
Il Vaticano e i crimini sessuali | |
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Titolo originale | Sex Crimes and the Vatican |
Paese | Regno Unito, Brasile, Irlanda |
Anno | 2006 |
Formato | film TV |
Genere | docu-drama |
Durata | 39 min |
Lingua originale | inglese |
Crediti | |
Produttore | BBC |
Casa di produzione | BBC |
Prima visione | |
Il documentario dura 39 minuti ed è condotto da Colm O'Gorman, vittima di abusi sessuali in età adolescenziale. Questo video accusa di complicità la Chiesa cattolica per il suo atteggiamento protettivo nei confronti dei preti pedofili, invece che dei bambini abusati, e per la sistematica opera di insabbiamento ogni volta che un nuovo caso veniva alla luce. Secondo quanto emerso dalle testimonianze raccolte dalla BBC, la politica di base della Chiesa era sempre la stessa, in Irlanda come negli Stati Uniti o in Brasile: una volta che lo scandalo era venuto alla luce, il vescovo responsabile della condotta di quel prete lo trasferiva in un'altra parrocchia, dove gli abusi continuavano, mentre i bambini che osavano confessare ciò che era loro successo venivano minacciati e ridotti al silenzio dagli altri preti.
Il documentario sottolinea la responsabilità dell'allora cardinale Joseph Ratzinger in questa politica di copertura: questa responsabilità risalirebbe alla promulgazione della lettera De delictis gravioribus, con la quale si poneva sotto un più stretto controllo del Vaticano ogni processo nei confronti dei preti colpevoli di diversi crimini, tra cui la pedofilia, e che, secondo l'opinione di O'Gorman, avrebbe permesso alla Chiesa di coprire gli scandali con maggior facilità.
Sempre secondo il documentario, la causa prima di questa politica repressiva è da ricercarsi nel documento emanato dal Sant'Uffizio nel 1962, chiamato Crimen sollicitationis. Questo documento, che venne inviato a tutte le diocesi del mondo, sarebbe custodito nell'Archivio Segreto Vaticano.[1]
Il video fu trasmesso dalla BBC ad ottobre 2006; a maggio del 2007 fu sottotitolato in italiano dal blog Bispensiero.it e la circolazione del video ha creato scandalo, tanto nel mondo laico[senza fonte] che in quello ecclesiale; esponenti vicini a quest'ultimo hanno preteso scuse formali da parte dei giornalisti della BBC, tacciati di calunnia e invitati a «chinare il capo e chiedere scusa» ;[2] il quotidiano cattolico Avvenire ha dedicato uno speciale al caso.[3]
Michele Santoro ha chiesto e ottenuto dalla RAI di acquisire il documentario per poterlo trasmettere durante la puntata di Annozero "Non commettere atti impuri" del 31 maggio 2007, suscitando la ferma opposizione – fra gli altri – del presidente della Commissione parlamentare di vigilanza RAI, Mario Landolfi, il quale, tramite una nota, aveva chiesto al direttore generale della RAI Claudio Cappon di non permettere che la transazione andasse a buon fine.[4] Peraltro il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Giuseppe Betori, nel sottolineare che «la Chiesa italiana non invoca censure, tiene però al rispetto della verità» ha precisato che la CEI non si è opposta alla trasmissione del controverso documentario della BBC, ma ha auspicato piuttosto che venissero evidenziate anche quelle che essa riteneva «falsità di fatto» contenute nel filmato.[5] La Rai, dopo svariate reazioni che miravano a impedire la messa in onda del film, ha acquistato il documentario e ha permesso alla trasmissione televisiva di Rai 2 Annozero, condotta da Michele Santoro, di mandarlo regolarmente in onda giovedì 31 maggio 2007[6]. Alla trasmissione hanno partecipato esponenti della Chiesa, come monsignor Rino Fisichella, e lo stesso Colm O'Gorman.
Il documentario è stato criticato da parte di vari esponenti cattolici.
L'arcivescovo Rino Fisichella ha dichiarato:[7]
Il sociologo Massimo Introvigne, sulle pagine del quotidiano Avvenire, ha scritto:[8]:
Infine Tom Doyle che ha collaborato con l'autore del documentario, ha affermato in una lettera del 13 ottobre 2006, a John L. Allen, vaticanista statunitense, che «benché abbia lavorato come consulente per i produttori del documentario, temo proprio che alcune distinzioni che ho fatto a proposito del documento del 1962 siano andate perdute. Non credo né ho mai creduto che quel documento sia la prova di un complotto esplicito, nel senso convenzionale, orchestrato dai più alti responsabili del Vaticano per tenere nascosti casi di abusi sessuali perpetrati dal clero». Lo stesso documento però continua: «Non credo che il Vaticano o un gruppo qualsiasi di vescovi avessero bisogno di una cospirazione. Il segreto e l'insabbiamento erano assolutamente parte della cultura cattolica istituzionale ed era, infatti, una loro politica. Ho studiato gli archivi su centinaia di casi di abuso sessuale da parte di membri del clero, in U.S.A., Canada, Irlanda e le isole Britanniche... documenti prodotti dalle diocesi e ordini religiosi... e posso assicurare che il filo conduttore era un insabbiamento intenzionale, avvolto da segreto"[9]
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