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Homo gautengensis
specie di animali della famiglia Hominidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Homo gautengensis (Curnoe, 2010) è una specie di ominide proposta dall'antropologo e biologo Darren Curnoe nel 2010, sulla base di fossili del Sudafrica in precedenza attribuiti a Homo habilis, a Homo ergaster o in alcuni casi ad Australopithecus. Secondo Curnoe sarebbe la più antica specie appartenente al genere Homo.[1]
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Scoperta
Riepilogo
Prospettiva
Le analisi del maggio 2010 del fossile repertoriato come STW 53, un teschio parziale rinvenuto decenni prima a Sterkfontein, vicino a Johannesburg in Sudafrica, precedentemente attribuito all'Homo habilis, portarono l'antropologo Darren Curnoe a proporre la nuova specie. [1][2]
I primi resti di questa specie furono scoperti nel 1977, ma furono quasi completamente ignorati.[3] Furono catalogati come StW 53, ed etichettati come anomali.[4]
L'identificazione dell'Homo gautengensis si basava su teschi parziali, numerose mandibole, denti ed altre ossa, attribuibili a sei individui diversi, trovati in momenti diversi nelle siti paleoantropologici dell'area nota come culla dell'umanità. I campioni più antichi sono quelli provenienti da Swartkrans Member 1, datati tra 1,9 e 1,8 milioni di anni fa.[2][5]. Il campione StW 53 proveniente da Sterkfontein ha tra gli 1,8 e gli 1,5 milioni di anni.[6] Un campione proveniente dalla grotta Gondolin risale a circa 1,8 milioni di anni fa.[7] Altri campioni di Sterkfontein Member 5 risalgono a 1,4/1,1 milioni di anni fa, ed i campioni più recenti di Swartkrans Member 3 sono di 1,0/0,6 milioni di anni fa.[8].
Ad oltre un decennio dalla pubblicazione della proposta di questa nuova specie, questa non è stata ancora accettata dalla generalità degli studiosi del settore, tra i quali si è formata l'ipotesi che l'Homo gautengensis, al pari di altre specie proposte come specie distinte (Homo rudolfensis, Homo ergaster e Homo habilis), in effetti non siano altro che delle variazioni locali dell'unica specie dell'Homo erectus.[9]
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Descrizione
Secondo l'antropologo l'Homo gautengensis aveva grandi denti adatti per la masticazione di vegetali.[10] Aveva grandi denti ed un piccolo cervello, ed era "probabilmente uno specialista ecologico, consumando più vegetali rispetto all'Homo erectus, all'Homo sapiens, e probabilmente anche rispetto all'Homo habilis". Sembra che producesse ed utilizzasse arnesi in pietra e che fosse in grado di accendere fuochi, come sarebbe dimostrato dall'esistenza di ossa animali bruciate nei pressi dei resti di Homo gautengensis.[9]
L''Homo gautengensis era alto poco più di un metro, e cpesava circa 50 chilogrammi, camminava su due piedi quando si trovava a terra, ma probabilmente passava molto tempo sugli alberi, forse per mangiare, dormire e fuggire dai predatori.[9] Questa tesi oggi è insostenibile, in quanto la conformazione dell'orecchio interno punta verso una andatura di tipo più quadrupede che bipede.[senza fonte]
Secondo i ricercatori non sarebbe stato in grado di parlare. A causa della sua anatomia e dell'epoca geologica, gli studiosi pensano che fosse un parente stretto dell'Homo sapiens, ma non necessariamente un antenato diretto.[senza fonte]
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Note
Voci correlate
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