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giornalista, scrittore e regista teatrale statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Henry Furst (New York, 11 ottobre 1893 – La Spezia, 15 agosto 1967) è stato un giornalista, scrittore, traduttore, poeta e regista teatrale statunitense.
Personaggio poliedrico nato negli Stati Uniti, ma di origine tedesca, sapeva parlare e scrivere correntemente in inglese, italiano, francese, tedesco. Intellettuale politico antifascista durante il ventennio e nostalgico dopo la caduta del fascismo, fu ministro della Reggenza Italiana del Carnaro nel 1919 quando ebbe il merito di convincere il reggente Gabriele D'Annunzio a riconoscere la Repubblica d'Irlanda prima della Gran Bretagna.
Corrispondente dall'Italia della rivista The New York Times Book Review negli anni Trenta del Novecento, fece conoscere in America autori come Giovanni Comisso, Tommaso Landolfi, Alberto Moravia e Aldo Palazzeschi.[1] Collaboratore del periodico longanesiano L'Italiano, nel 1946 assieme ad Indro Montanelli e Giovanni Ansaldo, aiutò Leo Longanesi a fondare l'omonima sua casa editrice ed in seguito collaborò ai periodici dell'amico Il Libraio e Il Borghese (la collaborazione continuò anche con il direttore successivo Mario Tedeschi).[2]
Cattolico[2], sposato con la scrittrice Orsola Nemi [3] fu, spesso in collaborazione con la moglie, prolifico e versatile traduttore di decine di testi dal tedesco in italiano (tra cui i Diari di Ernst Jünger, Milano, Longanesi,1957, i Racconti di Kafka, Milano, Longanesi, 1953 e Il borghese di Werner Sombart, Parma, Guanda, 1994); dall'italiano in inglese, (la Storia d'Europa di Benedetto Croce, New York, Harcourt, Brace and company, 1933), e soprattutto dall'inglese in italiano (Henry Miller, Saki, Robert Louis Stevenson, Edgar Allan Poe, Herman Melville, Charles Dickens).
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