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giornalista e scrittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Hans Karl Peterlini (Bolzano, 12 marzo 1961) è un giornalista, scrittore e pedagogo italiano.
Peterlini è nato il 12 marzo 1961 a Bolzano, è cresciuto in Bassa Atesina e abita Klagenfurt in Austria. Il diploma di maturità lo raggiunse al Liceo classico a Bolzano. Divenne giornalista nel 1982. La laurea in pedagogia psicoanalitica ad Innsbruck seguì nel 2006, nel 2011 concluse il dottorato di ricerca presso la Libera Università di Bolzano, nel 2014 raggiunse l'abilitazione scientifica presso l'Università di Innsbruck.[1] Nello stesso anno gli venne assegnata la cattedra di Pedagogia Generale e Ricerche Interculturali presso l'Università di Klagenfurt[2] alla quale si aggiunse nel 2020 la cattedra UNESCO in "Global Citizenship Education - Culture of Diversity and Peace".[3] Suo fratello Oskar Peterlini è un politico, eletto Senatore della Repubblica tra il 2001 e il 2013.
Il primo tirocinio giornalistico Hans Karl Peterlini lo compie presso il quotidiano Dolomiten di Bolzano. Nel 1982 passa al settimanale ff – Südtiroler Wochenmagazin e ne diventa capo redattore e direttore responsabile nel 1990. Venne licenziato nel 1993 su pressione politica dopo alcuni articoli su presunti scandali. Come reazione fonda assieme alla famiglia Lentsch e Hubertus Czernin del magazine austriaco Profil il settimanale Südtirol Profil. Dopo la chiusura del settimanale per il mancato successo economico venne richiamato a dirigere la ff. Quale responsabile dapprima del settimanale ff e poi del Südtirol Profil Peterlini ha contribuito in prima linea alla crescita della stampa alternativa tedesca in Alto Adige.[4] È stato anche direttore nella breve esperienza del quotidiano Südtirol 24 h, edito dalla stessa casa editrice di FF tra il settembre 2003 e l'ottobre 2004.[5]
Dal 2004 in poi, Peterlini inizia la sua attività di ricercatore e docente universitario presso l'Università di Innsbruck e la Libera Università di Bolzano nel campo della pedagogia interculturale. Nel 2014, dopo l'attribuzione dell'abilitazione scientifica presso l'Università di Innsbruck, venne chiamato a coprire la cattedra di Pedagogia Generale e Ricerche Interculturali dell'Università di Klagenfurt.[6] Grazie a ulteriori specializzazioni accademiche, nei campi psicoterapeutici, di comunicazione interpersonale e coaching, riesce a congiungere le sue conoscenze di storia e politica contemporanea (approfondite in varie pubblicazioni) con le sue competenze nell'ambito della comunicazione umana, nella società, ma anche in gruppi, team e aziende. Nella sua tesi di laurea "Die Sprengung von Macht und Ohnmacht" ("Lo scasso del potere e dell'impotenza") presso la Leopold-Franzens-Universität Innsbruck nel 2004, esamina i motivi psicoanalitici degli attentati Sudtirolesi degli anni dal 1961 al 1988, pubblicato sotto il titolo "Freiheitskämpfer auf der Couch"[7]. La sua tesi di dottorato di ricerca tratta il fenomeno della "Heimat" (patria-matria) nella formazione dell'identità di giovani Schützen sudtirolesi tra "psicosi difensive e mondo della vita", pubblicato anche in Alto Adige da Franco Angeli sotto il titolo "Capire l'altro. Piccoli racconti per fare memoria sociale". Peterlini affronta questi temi sentiti anche in diverse opere teatrali e saggi letterari.[8] L'impegno giornalistico e scientifico per la comprensione e pacificazione dei conflitti etnici in aree multilingue e transculturali trova la sua continuazione negli sforzi per la giustizia globale. L'UNESCO ha riconosciuto questi meriti approvando nel 2020 la cattedra di "Global Citizenship Education - Culture of Diversity and Peace", fondata e diretta da Peterlini. Ne sono scaturite nuove pubblicazioni come la monografia "Learning Diversity" e il contributo "Feeling the World"[9] nell'antologia internazionale "Epicenter"[10]. Peterlini utilizza il concetto fenomenologico dell' "apprendimento come esperienza"[11], che affronta in numerose pubblicazioni.
Al concorso di letteratura a Lienz gli è stato conferito il premio di letteratura della Presidenza del Cancelliere Austriaco (Bundeskanzleramt), per un saggio su Ein Tirol, das es nicht gibt (Un Tirolo che non esiste).[12] Per il Corso Universitario "Global Citizenship Education" (2019-2023) gli è stato conferito assieme allo staff (Jasmin Donlic, Heidi Grobbauer, Karin Liebhardt, Werner Wintersteiner) il Premio "GENE" (Global Education Network Award"[13].
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