Rimasto orfano di padre quando era ancora molto giovane, Guy Tréjan visse con una zia in Svizzera, patria del genitore, e nel 1937 iniziò gli studi a Ginevra. Appassionato di teatro, tornò a Parigi poco prima della guerra, per seguire i corsi di recitazione di Charles Dullin. Durante gli anni di apprendistato presso il teatro Sarah Bernhardt, ebbe come maestri Jean-Louis Barrault e Fernand Ledoux.
Nei primi mesi del 1944, appena sposato e dopo aver avuto un figlio, Guy Tréjan fu reclutato per un soggiorno di servizio obbligatorio (STO) in Germania. Riuscì a non farsi identificare dai tedeschi, grazie all'uso di documenti falsi, e fuggì attraverso il Belgio per poi rifugiarsi a Ginevra. Lavorerà per otto anni in questa città, recitando in pièce radiofoniche, nell'operetta, nel cabaret, nel music hall e dedicandosi anche alla canzone. Durante questo periodo prese il cognome d'arte Tréjan.
Nel 1953 recitò in Cocktail Party di T.S. Eliot, al Theatre du Vieux Colombier di Parigi. Ottenne ruoli sempre più prestigiosi sia in teatro, che al cinema, e in serie serie televisive tra cui alcuni telefilm polizieschi.
Nel 1991 ricevette il Premio Molière per il migliore attore per il suo ruolo nella pièce Heldenplatz. La sua ultima apparizione sul palcoscenico risale al 1997, con il ruolo di Jean de La Fontaine nella commedia Le Libertin de Dieu di Michèle Ressi.