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Il Grille, il cui numero d'identificazione era Sd.Kfz. 138/1, è stato un semovente d'artiglieria pesante in forza all'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale.
Grille Sd.Kfz. 138/1 | |
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Ausf. M al Museo di Aberdeen, nel Maryland | |
Descrizione | |
Tipo | semovente d'artiglieria |
Equipaggio | 4 (comandante, cannoniere, caricatore, pilota) |
Costruttore | BMM |
Data entrata in servizio | 1943 |
Utilizzatore principale | Germania |
Esemplari | 282 |
Sviluppato dal | Panzer 38(t) |
Dimensioni e peso | |
Lunghezza | 4,61 m |
Larghezza | 2,16 m |
Altezza | 2,40 m |
Peso | 12 t |
Capacità combustibile | 320 l |
Propulsione e tecnica | |
Motore | Praga AC a 6 cilindri in linea, alimentato a benzina e raffreddato ad acqua |
Potenza | 140 hp a 2.500 giri al minuto |
Rapporto peso/potenza | 12,78 hp/t |
Trazione | cingolata |
Sospensioni | a balestra |
Prestazioni | |
Velocità su strada | 35 km/h |
Autonomia | 190 km 139 km fuoristrada |
Pendenza max | 30° (57%) |
Armamento e corazzatura | |
Apparati di tiro | Rblf. 36 |
Armamento primario | 1 obice sIG 33/1 da 150 mm |
Armamento secondario | 1 mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm (opzionale) |
Capacità | 15 proietti per l'obice 600 cartucce per la mitragliatrice |
Corazzatura frontale | 10 - 20 mm a 15° |
Corazzatura laterale | 10 - 15 mm a 15° |
Corazzatura posteriore | 10 mm a 41° |
Corazzatura superiore | 8 mm |
Corazzatura casamatta | 10 mm a 9° su fronte e lati |
Note | Dati riferiti all'Ausf. M |
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Con il proseguire del conflitto, e in particolare durante le operazioni in Unione Sovietica, nelle armate germaniche si delineò il bisogno sempre più pressante di un appoggio d'artiglieria immediato per le truppe. Al fine di risparmiare tempo e risorse, il Waffenamt decise di installare gli obici divisionali su scafi di veicoli obsoleti o prodotti in quantità: tra i carri armati leggeri selezionati come base semovente ricadde presto il Panzer 38(t), ormai non più adatto a operare in prima linea.[1] Nel tardo 1942 la Alkett (secondo un'altra fonte la BMM)[2] consegnò un prototipo di cannone d'assalto ricavato sullo scafo dell'Ausf. H.[3] Vennero richieste 200 unità da ottenere sull'Ausf. K appositamente progettato, ma poiché tale modello non era ancora pronto i comandi militari si rassegnarono a usare il primo scafo.[3]
L'Ausf. H venne fabbricato tra febbraio e aprile 1943 dalla BMM a Praga, che costruì 90 esemplari per lo più riconvertiti da carri danneggiati tornati dal fronte.[3] Una seconda versione denominata Ausf. M fu prodotta in un primo lotto tra aprile e giugno, quando la linea d'assemblaggio venne sospesa per qualche mese; fu poi riaperta a ottobre 1943 e continuò a lavorare fino al settembre del 1944, quando ebbe definitivamente termine con 282 unità consegnate (172 secondo un'altra fonte).[2] Nel periodo gennaio - maggio del 1944 gli stabilimenti della BMM attesero inoltre alla produzione del carro da rifornimento, del quale furono fabbricati 102;[1][4] una fonte parla addirittura di 370 mezzi completati.[3]
Il Grille cominciò a essere distribuito nella primavera del 1943 alle compagnie cannoni pesanti da fanteria, in organico ai reggimenti delle divisioni corazzate e Panzergrenadier:[4] ogni reparto era composto da due batterie, ognuna con 6 unità e due carri portamunizioni.[1] Parteciparono ai combattimenti in Tunisia, in Italia, sul fronte orientale e su quello occidentale.[3] Dodici erano in Normandia nel giugno 1944, inquadrati nella 38ª compagnia cannoni pesanti della 2. Panzer-Division;[2] ancora a febbraio del 1945 l'esercito tedesco ne possedeva 173 esemplari.[3] Il Grille fu un mezzo apprezzato dagli equipaggi nonostante fosse nato come soluzione di emergenza.[1]
La prima versione del Grille fu denominata 15 cm sIG 33 (Sf) auf Panzerkampfwagen 38(t) Ausf. H. Il modello era lungo 4,95 metri e largo 2,15, con un'altezza di 2,47 metri. Sopra lo scafo anteriore era stata fissata una casamatta squadrata, aperta su retro e cielo, con una corazzatura frontale spessa 15 mm e inclinata a 12° rispetto alla verticale. Le pareti laterali erano state però prolungate fino a comprendere il pianale posteriore, che fu coperto per fungere da vano di trasporto munizioni.[3] La casamatta conteneva un obice sIG 33/1 da 150 mm L/12 la cui volata lunga 1,65 metri sporgeva di 34 centimetri oltre lo scafo:[2] sparava granate HE pesanti 38 chili a una velocità iniziale di 240 m/s, con un raggio effettivo di 4.700 metri. L'arma aveva un limitato brandeggio manuale di 5° a sinistra e a destra senza muovere il veicolo, l'elevazione raggiungeva i +72° e la depressione i -3°;[3] l'apparato di mira consisteva in un Rblf. 36. A volte una mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm, con 600 cartucce, veniva montata su affusti di fortuna per garantire una difesa dalla fanteria.[2]
Lo scafo non aveva subito interventi riguardo alla protezione passiva: presentava corazze frontali spesse tra i 25 e i 50 mm con inclinazione compresa tra 12 e 15°, mentre sui fianchi le piastre da 15 mm erano verticali; nel retro misuravano lo stesso spessore con l'inclinazione di 10 oppure 16°.[3] La motorizzazione era fornita da un Praga EPA/2 con 6 cilindri in linea ed erogante 125 hp a 2.200 giri al minuto, la cui trasmissione Praga-Wilson era collegata a un cambio con 5 marce avanti e una retromarcia: la velocità massima risultante arrivava a 35 km/h e l'autonomia a 185 chilometri.[3] La meccanica era ereditata dal Panzer 38(t), con ruota motrice anteriore e 4 larghe ruote portanti vincolate a mezze balestre;[3] i cingoli, sostenuti superiormente da due rulli, erano larghi 293 mm e composti da 90 maglie con una guida a dente esterna.[2]
L'equipaggio di 5 elementi comprendeva il pilota (l'unico dentro lo scafo), il comandante, due serventi al pezzo e un osservatore; questi era addetto anche all'impiego di una radio FuG 16. Con una luce libera di 40 centimetri, l'Ausf. H pesava complessivamente 11,5 tonnellate.[2] Era in grado di superare ostacoli alti 0,80 metri, guadi profondi 0,90 metri e trincee larghe 1,90 metri.[1]
Terminate le consegne dell'Ausf. H, la BMM si dedicò a migliorare il mezzo, sbilanciato in avanti e non perfettamente a punto:[1] ispirandosi all'impostazione del Marder III[2] fu immatricolata una nuova versione designata 15 cm sIG 33 (Sf) auf Panzerkampfwagen 38(t) Ausf. M.[3] Di dimensioni un poco inferiori rispetto all'Ausf. H, presentava la casamatta in fondo allo scafo e il motore sistemato al centro.[3] Lo stesso propulsore era stato cambiato: consisteva ora in un Praga AC sempre a 6 cilindri in linea ma erogante 140 hp con avviamento elettrico a magnete, ma non si ebbero sensibili cambiamenti nelle prestazioni generali;[3] il consumo medio si attestava su 168 litri ogni 100 chilometri di strada, 246 litri se percorsi su terreno sconnesso.[2] La corazzatura, lasciata intatta sull'Ausf. H, era stata notevolmente ridotta visto che il Grille operava dalla seconda linea; lo spessore massimo di 20 mm era riscontrabile solo nella parte inferiore del muso, mentre quella superiore ne misurava la metà ma con un'inclinazione di 67°.[3] L'obice sIG 33/1 ebbe un'elevazione di poco minore (+70°) e il treno di rotolamento fu privato di un rullo reggicingolo ridislocando quello rimasto al centro.[2]
Il raggio di volta misurava 4,50 metri, la mobilità era buona: l'Ausf. M poteva superare ostacoli alti 0,65 metri, guadi profondi 1,10 metri e trincee larghe 1,50 metri.[2] Il veicolo pesava in totale 12 tonnellate ed esercitava al suolo una pressione specifica di 0,71 kg/cm.2[3]
In entrambe le versioni del Grille fu presto riscontrato un problema di spazio insufficiente che limitava lo stivaggio delle munizioni a 15.[1] Perciò tra la fine del 1943 e l'inizio del 1944, sulla base dell'Ausf. M, fu introdotto il portamunizioni disarmato Munitionspanzer 38(t) (Sf), con una capacità di carico di 40 proiettili.[1] Tali veicoli, in caso di necessità, potevano comunque essere equipaggiati con un obice direttamente sul campo,[4] sebbene una fonte affermi che la feritoia ricavata nella casamatta fosse stata coperta.[1] Il motore era stato sostituito con un Praga AC/2 con 6 cilindri in linea, erogante 160 hp a 2.800 giri al minuto e raffreddato ad acqua, che spingeva il mezzo a una velocità massima di 42 km/h.[3]
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