Anno[1] |
Provincia romana |
Governatore romano |
Note |
125–123 a.C. |
Gallia Narbonense |
Marco Fulvio Flacco |
come console fu inviato in aiuto della città di Massilia contro le popolazioni dei Liguri, Salluvi e Vocontii; continuò suo mandato come proconsole l'anno successivo nel 124 a.C.; trionfò nel 123 a.C.[2] |
123–122 a.C. |
Narbonense |
Gaio Sextio Calvino |
proconsole; dopo aver respinto i Galli dalla costa ad est di Massilia, restituì quei territori ai Massilioti; fondò poi Aquae Sextiae (Aix-en-Provence); trionfò sui Liguri, Salluvi e Voconti[3] |
122–120 a.C. |
Narbonense |
Gneo Domizio Enobarbo |
come console concluse la guerra contro i Saluvii; si scontrò poi con gli Arverni e gli Allobrogi e continuò la guerra anche come proconsole; celebrò il trionfo sugli Arverni nel 120 a.C.; iniziò la costruzione della Via Domitia[4] |
121–120 a.C. |
Narbonense |
Quinto Fabio Massimo Allobrogico |
come console si unì a Gneo domizio nella guerra contro i Galli; sconfisse gli Allobrogi, meritandosi il cognome di Allobrogicus e costruendovi poi un monumento sul sito della battaglia; sfonfisse i Ruteni e Arverni, catturando i loro capi; come proconsole celebrò un trionfo nel 120 a.C. sugli Allobrogi e Arverni del loro re Bituito[5] |
115 a.C. |
Narbonense |
Marco Emilio Scauro |
celebrò il trionfo sui Galli e Liguri[6] |
109–108 a.C. |
Narbonense |
Marco Giunio Silano |
nel 104 a.C. accusato di incompetenza per la sua sconfitta (come console) da parte dei Cimbri in Gallia[7] |
107 a.C. |
Narbonense |
Lucio Cassio Longino |
come console ottenne un successo sui Volcae presso Tolosa, poi però fu sconfitto ed ucciso dai Tigurini[8] |
106–105 a.C. |
Narbonense |
Quinto Servilio Cepione |
come console attaccò i Volci Tectosagi; a Tolosa trafugò il loro sacro tesoro, "che scomparve in circostanze poco chiare, mentre era trasportato alla città alleata di Massilia, per essere poi spedito a Roma;[9] come proconsole rifiutò di cooperare con Gneo Mallio Massimo (vedi sotto) e condusse la sua armata in una sconfitta disastrosa presso Arausio contro la popolazione germanica dei Cimbri e dei loro alleati; fu accusato dal tribuno della plebe Gaio Norbano (probabilmente nel 103 a.C.) poiché la sua armata era stata distrutta completamente; fu quindi arrestato poi liberato dal tribuno della prebe L. Regino e mandato in esilio a Smirne[10] |
105 a.C. |
Narbonense |
Gneo Mallio Massimo |
scarsa cooperazione con Cepione contro i Cimbri ed i Teutoni lo condusse al disastro delle armate romane[11] per il quale fu condannato all'esilio nel 103 a.C.[12] |
104 a.C. |
Narbonense |
Gaio Flavio Fimbria |
prese il comando della Gallia Narbonense contro i Cimbri ed i loro alleati; eletto console in absentia; sconosciute sono le sue azioni, ma poi su processato, appoggiato da Scauro, fu assolto[13] |
102–101 a.C. |
Narbonense |
Gaio Mario |
come console in tentrambi gli anni, sconfisse prima i Teutoni e gli Ambroni in due battaglie presso Aix nel 102 a.C.; eletto console in absentia; rifiutò il trionfo, per potersi unire a Quinto Lutazio Catulo (vedi sotto); sconfisse i Cimbri nel 101 a.C. nella battaglia di Vercelli; celebrò il trionfo per le due vittorie[14] |
91 a.C. |
Narbonense |
Marco Porcio Catone[15] |
morì nella provincia[16] |
85?–81 a.C. |
Narbonense |
Gaio Valerio Flacco |
Governò la Hispania Citerior e quella Ulterior dal 92 a.C.; fu formalmente installato nella Gallia Transalpina dall'85 a.C. se non prima, senza necessariamente aver lasciato l'incarico in Hispania; fu forse anche governatore della Gallia Cisalpina; |
78 a.C. |
Narbonense |
Lucio Manlio[17] |
sconfitto in battaglia dalle forze di Quinto Sertorio nella provincia ed in Hispania[18] |
77 a.C. |
Narbonense |
Marco Emilio Lepido |
assegnato alla provincia come proconsole, ma potrebbe non essere mai entrato nella stessa prima di morire in Sardegna[19] |
77?/74?–74?/72 a.C.? |
Narbonense |
Marco Fonteio[20] |
governatore per tre anni, probabilmente come pro praetore, con una data incerta; accusato dai Galli di estorsione ma difeso con successo da Cicerone[21] |
67–65 a.C. |
Narbonense |
Gaio Calpurnio Pisone |
assigned proconsular command of both Gauls to quash an uprising among the Allobroges; accused in 63 for extortion among the Transpadanes[22] |
64– inizi del 63 a.C. |
Narbonense |
Lucio Licinio Murena |
tornò a Roma per concorrere al consolato e lasciò il comando al fratello insieme a Publio Clodio Pulcro[23] |
62–60 a.C. |
Narbonense |
Gaio Pomptinio Vatinio |
annullò un'altra rivolta degli Allobrogi; nel 59 a.C. Publio Vatinio come tribuno della plebe bloccò un possibilie trionfo per queste vittorie, celebrato solo nel 54 a.C.[24] |
60 a.C. |
Narbonense |
Quinto Cecilio Metello Celere |
morì a Roma prima di poter assumere il proconsolato in Gallia Narbonense, ormai assegnatogli[25] |
58–47 a.C. |
Narbonense, Cisalpina e poi Gallia Comata |
Gaio Giulio Cesare |
la Gallia Narbonense fu assegnata a Cesare con la Lex Vatinia e rinnovata nel 55 a.C. dalla Lex Pompeia Licinia; la data della lex del 55 è attualmente dibattuta tra gli storici moderni,[26] ma il suo rifiuto di restituire la provincia nel 49 a.C. fu senza dubbio fuori legge. |
49 a.C. |
Gallia Comata? |
Lucio Domizio Enobarbo |
assegnata per succedere a Cesare come proconsole, ma occupata da Cesare durante la guerra civile[27] |
48–46 a.C. |
Gallia Comata? |
Decimo Giunio Bruto Albino |
messo al comando da Cesare, probabilmente come legatus pro praetore; mel 46 a.C. fermò una rivolta tra i Bellovaci nella Gallia Belgica, che non era ancora organizzata come provincia autonomaa quel tempo[28] |
45 a.C. |
Gallia Comata? |
Aulo Irzio |
includeva anche la Narbonensis[29] |
44–43 a.C. |
Narbonense e Hispania Citerior |
Marco Emilio Lepido |
proconsole messo da Cesare[30] |
44–43 a.C. |
Gallia Comata? |
Lucio Munazio Planco |
messo da Cesare come proconsole, escludendo invece la Narbonensis[31] |
44–42 a.C. |
Gallia Cisalpina e Gallia Comata |
Marco Antonio |
proconsole designato il 1º giugno del 44 a.C., probabilmente per 5 anni[32] |