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applicazione di teleconferenza Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Google Meet[1] (precedentemente noto come Hangouts Meet[2]) è un'applicazione di teleconferenza sviluppata da Google. Insieme a Google Chat costituisce una delle due nuove versioni di Google Hangouts, che dall'ottobre 2019 Google ha ritirato.[3]
Google Meet software | |
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Genere | Teleconferenza (non in lista) |
Sviluppatore | |
Data prima versione | 2017 |
Ultima versione | 2021.08.22.392320241 (2 settembre 2021) |
Sistema operativo | Android
iOS Web (non in lista) |
Linguaggio | html, javascript, sass e python per il backend (non in lista) |
Licenza | Freemium (licenza non libera) |
Sito web | meet.google.com/ |
Inizialmente Google Meet era un servizio di esclusivo uso commerciale. Tuttavia, da aprile 2020, a causa dell'emergenza COVID-19, il servizio è stato reso gratuito per tutti gli utenti,[4] cosa che ha indirettamente provocato speculazioni sul fatto che la versione consumer di Google Meet ha accelerata la deprecazione di Google Hangouts.[5][6]
Dopo essere stata rilasciata in versione test (per un numero ristretto di utenti selezionati) e averla poi pubblicata come app su iOS[7] a febbraio 2017, Google ha formalmente lanciato Meet nel marzo 2017.[8] Il servizio è stato presentato come un'app di videoconferenza per un massimo di 30 partecipanti, e descritta come una versione aziendale di Hangouts. Al lancio definitivo, il servizio offriva un'app Web, un'app Android e un'app iOS. Le funzionalità per gli utenti di Google Workspace includono:
Mentre Google Meet ha introdotto le funzioni già citate per aggiornare l'applicazione Hangouts originale, alcune funzionalità Hangouts standard sono state deprecate, inclusa la visualizzazione simultanea dei partecipanti e la chat. Anche il numero di feed video consentiti contemporaneamente è stato ridotto a 8 (mentre fino a 4 feed possono essere mostrati in un layout a "riquadri"), dando la priorità ai partecipanti che hanno utilizzato il microfono più recentemente. Inoltre, funzionalità come la finestra di chat sono state modificate per sovrapporre i feed video, anziché ridimensionare quest'ultimo per adattarlo.
In risposta alla pandemia di COVID-19 di marzo 2020, Google ha iniziato a offrire le funzionalità avanzate di Meet che in precedenza richiedevano un account aziendale a chiunque utilizzasse G Suite o G Suite for Education.[11] L'uso di Meet è cresciuto notevolmente tra gennaio e aprile 2020, con 100 milioni di utenti al giorno che accedono a Meet.[12][13][14]
Fino a maggio 2020, era necessario un account G Suite per avviare e ospitare una videoconferenza su Meet, ma con una crescente domanda di videoconferenze a causa della pandemia di COVID-19, Google ha implementato l'accesso gratuito a Meet anche per i titolari di account per consumatori.[13] A seguito dell'annuncio, il direttore della gestione dei prodotti di Google ha raccomandato ai consumatori di utilizzare Meet piuttosto che Hangouts.[12][15] Meet consente di fare videoconferenze e viene usato sia per incontri di lavoro che per la didattica a distanza, in particolare dopo lo scoppio della pandemia di COVID-19 nel 2020.
Le chiamate Meet gratuite possono avere un solo host (creatore della videoconferenza) e fino a 100 partecipanti, rispetto al limite di 250 chiamanti per gli utenti di G Suite.[15][16] e al limite di 25 partecipanti per Hangouts.[17] A differenza delle chiamate di lavoro con Meet, le chiamate dei consumatori non possono essere registrate e archiviate. La società afferma che i dati dei consumatori di Meet non verranno utilizzati per la pubblicità mirata.[18] Secondo quanto riferito, i dati sulle chiamate non vengono utilizzati a fini pubblicitari, sulla base di un'analisi della politica sulla privacy di Meet, Google si riserva il diritto di raccogliere dati sulla durata della chiamata, su chi partecipa e sugli indirizzi IP dei partecipanti.[19]
Google Meet, per uso desktop, è un prodotto software di tipo SaaS cioè un servizio usufruibile mediante browser: a differenza di altre piattaforme di virtual meeting non richiede alcun client installato. Invece, per i dispositivi mobili si può usare un'app (Google Meet). Per dispositivi desktop si può sempre trasformare la pagina web in una PWA.
Sui dispositivi mobili Android (6 +) e iOS non è necessaria l'app, ma basta avere Gmail e cliccare la telecamera in basso. Come per l'intero ecosistema Google, il servizio è integrato con Gmail e Google Calendar per programmare e notificare le call.
Recentemente gli utenti di Google Duo sono stati migrati a Google Meet, sia sui dispositivi mobili sia su desktop. In questo modo le due piattaforme si integrano tra loro e gli altri servizi Google, offrendo all'utente una piattaforma unica.
Gli utenti hanno bisogno di un account Google per avviare chiamate[20] e, come gli utenti di G Suite, chiunque disponga di un account Google è in grado di avviare una chiamata Meet da Gmail.[21][22]. Non è invece necessario un Account Google invece per partecipare alle chiamate. Le chiamate gratuite per riunioni non hanno limiti di tempo, ma saranno limitate a 60 minuti a partire da settembre 2020. Per motivi di sicurezza, gli host possono negare l'ingresso e rimuovere gli utenti durante una chiamata.[16] A partire da aprile 2020, Google prevede di implementare un filtro audio con cancellazione del rumore e una modalità per la scarsa illuminazione.[23][24]. Sono inoltre disponibili sfondi per personalizzare il retro del chiamante, che possono essere offertida Google o caricati dall'utente.
Google Meet utilizza protocolli proprietari per la transcodifica di video, audio e dati. Tuttavia, Google ha stretto una partnership con la società Pexip per fornire l'interoperabilità tra Google Meet e le apparecchiature e il software per conferenze basati su SIP/H.323.[25] Poiché Meet viene eseguito in un browser e non richiede un'app o un'estensione, dovrebbe presentare meno vulnerabilità di sicurezza rispetto ai servizi di videoconferenza che richiedono un'app desktop.[26][27]
Google Meet consente agli utenti in abbonamento di pubblicare su YouTube le proprie riunioni in modalità live streaming .[28]
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