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architetto italiano (1894-1970) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giuseppe Roberto Martinenghi (Londra, 27 dicembre 1894 – Milano, 13 ottobre 1970) è stato un architetto italiano.
Nasce a Londra il 27 dicembre 1894. All'età di due anni la famiglia si trasferisce a Milano.
Nel 1914 si iscrive all'Accademia di Brera. Nel 1917 consegue la licenza di insegnamento e inizia a insegnare all'Istituto di Belle Arti di Bologna. Nel 1923 è docente di disegno architettonico alla Scuola Umanitaria di Milano.
È iscritto all'ordine degli architetti di Milano dal 1928. Nominato vicepresidente dell'Associazione Regionale Lombarda degli Architetti costituita a Milano nel 1946, nel 1950 è eletto membro del Consiglio del Collegio Lombardo degli Architetti insieme a Emilio Lancia (presidente) e Ottavio Cabiati (vice presidente).
Nel 1958 tiene una mostra personale di pittura alla Galleria Montenapoleone di Milano. Nel 1964 è nella commissione per le opere edilizie alla Camera di Commercio di Milano insieme all'architetto Raul Gattermayer. Nel 1966 tiene una mostra personale di pittura alla Galleria Diamant di Milano.
Muore a Milano il 13 ottobre 1970.[1][2]
Molte furono le opere realizzate a Milano e, secondo Augusto Rossari, "la copiosa attività progettuale di Martinenghi fornisce una testimonianza della modalità di diffusione del gusto novecentista".[1]
I dati relativi alle licenze edilizie sono tratti da Progetti di costruzione che conseguirono voto favorevole dalla commissione edilizia, elenchi pubblicati in “Città di Milano”, annate 1931-1970[4]; da Case d'oggi, Ed. La Casa, annate 1936-1941; da Milano déco: la fisionomia della città negli anni Venti di Rossana Bossaglia e Valerio Terraroli[5]; e dalle pubblicazioni di Giuseppe Martinenghi citate in "Pubblicazioni", ovvero Il villino moderno: raccolta di progetti di ville e villini – Volume 1, 2, 3 – Arch. G. Martinenghi & Fratelli, Milano 1919 e Ville E Casette. Raccolta Di 80 progetti – Volume 1, 2, 3 – Arch. Giuseppe Martinenghi, Milano 1925.
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