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editore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giovanni Volpe (Santarcangelo di Romagna, 1906 – Roma, 15 aprile 1984[1]) è stato un editore italiano.
Figlio dello storico Gioacchino Volpe, era ingegnere. Si occupò inizialmente di agricoltura, nello specifico di bonifica ed irrigazione, dirigendo anche la rivista Bonifica e colonizzazione, e della realizzazione di gallerie per impianti idroelettrici. Tra gli altri suoi interessi, gli scavi archeologici: in Calabria contribuì al disseppellimento della città di Sibari.
Appassionato di studi, fondò a Roma nel 1962 la casa editrice omonima, che per breve tempo si chiamò "Il Quadrato"[2]. Adottando una posizione nazionalista, volle dare spazio agli autori italiani e stranieri appartenenti alla "cultura di destra", intesa nelle sue molteplici espressioni (conservatorismo, liberalismo, cattolicesimo, tradizionalismo, fascismo, reazionismo, ecc.). Pubblicò, primo nel dopoguerra, scrittori come Ernst Jünger, José Ortega y Gasset, Oswald Spengler, i quali erano stati confinati nel ghetto dell'irrazionalismo, ma anche autori antifascisti – come Panfilo Gentile, Pietro Operti e Paolo Vita-Finzi.[3]
Alla casa editrice affiancò due riviste culturali: il mensile La Torre (prima Totalità, diretto da Barna Occhini, genero di Giovanni Papini, con la collaborazione e le illustrazioni in Xilografia di Sigfrido Bartolini) e il trimestrale Intervento, che appoggiava l'interventismo intellettuale nazional-conservatore, non antidemocratico ma antiprogressista[4].
Giovanni Volpe diede spazio anche a giovani intellettuali di destra che poi si sarebbero affermati, come Maurizio Cabona, Gennaro Malgieri, Enrico Nistri, Francesco Perfetti, Stenio Solinas, Marco Tarchi, Marcello Veneziani, Giulio Vignoli, ed altri[5].
Morì, improvvisamente, il 15 aprile 1984, subito dopo aver concluso un convegno da lui promosso all'interno del XII Incontro Romano.[3]
Fra gli autori pubblicati vanno ricordati:
Dopo la morte di Giovanni (1984) il catalogo Volpe è stato acquisito dalla «Ciarrapico Editore» di Giuseppe Ciarrapico[6].
Giovanni Volpe creò la «Fondazione Gioacchino Volpe» in onore del padre, con cui editò pubblicazioni accademiche[7] e organizzava convegni che vedevano la partecipazione di intellettuali di tutto il mondo,[senza fonte] come l'annuale «Incontro Romano».
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