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Giovanni Ticozzi (Pasturo, 5 agosto 1897 – Lecco, 19 febbraio 1958) è stato un partigiano[1] italiano, presidente del CLN a Lecco[2][3].
Da febbraio 1917 partecipò alla prima guerra mondiale come soldato degli alpini, prima sul Montello e poi sul Piave, e nel 1918 fu promosso al grado di sottotenente.[4] Al termine del conflitto fu insignito di una medaglia d'argento al valor militare.[5]
Venne ordinato sacerdote nel 1923. Insegnò lettere antiche presso il liceo classico Alessandro Manzoni di Lecco e ne fu preside dal 1941[6].
Dall'inizio del 1943 fu, in rappresentanza dei cattolici, in uno dei due Comitati antifascisti di Lecco.[7][8] e dopo l'8 settembre fu nominato presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Lecco[9] e divenne l'anima ed il centro di tutta la resistenza di Lecco.[10]
Il 30 ottobre 1944, dietro delazione, fu arrestato[11] dalla Guardia nazionale repubblicana di Lecco e trasferito prima al carcere di San Donnino a Como e successivamente il 22 dicembre a Milano[12], in una cella di San Vittore[13]. A marzo del 1945 fu scarcerato grazie all'accordo tra tedeschi e Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano che consentiva di trasferire i sacerdoti in odore di antifascismo presso l'ospizio di Cesano Boscone.[14][15]
Fu reintegrato nella direzione del liceo Manzoni il 7 maggio 1945[16] e ne detenne la presidenza fino al 1958[6]
Durante il secondo dopoguerra, fu una figura di spicco nella vita culturale di Lecco: organizzò un circolo culturale[17] e contribuì alla redazione dello statuto del gruppo alpinistico dei Ragni della Grignetta.[18] Il suo libro di memorie intitolato: Frammenti di Vita fu pubblicato postumo nel 1959.[19] Fu sepolto nel cimitero di Pasturo.[20]
Secondo lo storico Giorgio Cavalleri nel libro Il custode del carteggio[21] il 23 giugno del 1946 ad Oggiono[22] don Giovanni Ticozzi avrebbe ricevuto una copia del carteggio Churchill-Mussolini[23]
«Impavido e non curante del pericolo, con entusiasmo e fermezza correva fra i primi sul rovescio su una posizione avversaria, ed entrava risolutamente in una galleria riportandone prigionieri e materiali. In altra successiva azione, sotto il fuoco aggiustato dell'artiglieria nemica, non si scomponeva, e, con prodigio salendo lunghe scale a pioli, raggiungeva un'aspra e difficoltosa vetta. Conca Presena (Vermiglio Trentino)»
— 27 maggio 1918
— 27 maggio 1918
Alla sua memoria sono dedicati l'istituto comprensivo Lecco2 "Don Giovanni Ticozzi"[27], un viale a Lecco[28] e una via a Pasturo.[29]
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