storico del diritto e politico italiano (1860-1931) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giovanni Tamassia detto Nino (Revere, 1º dicembre 1860 – Padova, 11 dicembre 1931) è stato un giurista e politico italiano, studioso di storia del diritto e accademico dei Lincei.
Nino Tamassia | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXV legislatura |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Professione | Docente universitario |
Nacque a Revere, da Serafino ed Elisa Malagola. Ebbe una sorella, di nome Pia, e un fratello maggiore, il medico Arrigo Tamassia.
Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Pavia, fu avviato da Pasquale Del Giudice agli studi di storia del diritto, che perfeziono con Rudolph Sohm all'Università di Strasburgo. Dopo la libera docenza conseguita a Pavia, Tamassia fu professore ordinario di Storia del diritto italiano all'Università degli Studi di Parma dal 28 novembre 1886, e presso l'Università di Pisa dal 13 maggio 1888. Dall'8 agosto 1895 fu ordinario della stessa materia all'Università degli Studi di Padova, della cui Facoltà di Giurisprudenza fu preside dal 1910 al 1919. Dei suoi anni in questa università il suo allievo Alberto Trabucchi narrava il seguente episodio occorso durante una lezione in aula: una studentessa (poche all'epoca) sorrise durante una lezione e Tamassia la cacciò dalla lezione dicendo "e si ricordi signorina, nessuno ha mai riso in faccia a Nino Tamassia!"
Fu uno specialista del diritto barbarico e medievale, il cui originale contributo fu teso a chiarire i rapporti esistenti con la tradizione del diritto romano, ridimensionando, in molti casi, il peso attribuito al diritto germanico dalla tradizione scientifica tedesca di cui, nell'ateneo patavino, era importante esponente il professor Francesco Schupfer.
Nino Tamassia fu politicamente impegnato, schierandosi decisamente su posizioni interventiste in occasione del primo conflitto mondiale, a cui prese parte attivamente. Il 6 ottobre 1919, nella XXV Legislatura, fu nominato Senatore del Regno d'Italia da Vittorio Emanuele III.
Nino Tamassia sposò Carmela Centazzo, da cui ebbe una figlia di nome Mirelia. Nel 1943, l'abitazione padovana della famiglia del senatore, in via dell'Ospedale 10, offrì per breve tempo un nascondiglio al latinista e antifascista Concetto Marchesi, suo vecchio amico, in attesa di fuggire a Milano, per riparare infine in Svizzera[1].
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