Giovanni Patroni
archeologo italiano (1869-1951) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giovanni Patroni (Napoli, 20 settembre 1869 – Celleno, 13 agosto 1951) è stato un archeologo italiano.
Biografia
Nato a Napoli da Domenico e Giacinta Barone, conseguì la laurea in lettere con il massimo dei voti e lode nel 1890 con Giulio De Petra. Fu allievo della Scuola superiore di archeologia di Roma.[1]
Nel 1901 fu nominato direttore del Museo di Cagliari e degli scavi di Sardegna. Nel 1902 vinse la cattedra di archeologia nell'Università di Pavia, dove fu professore straordinario fino al 1905, e, poi, professore ordinario sino al 1926.[1]
Nel 1911 sposò a Lugano la bernese Adelaide Maria Luise Dick.[1]
Morì assassinato il 13 agosto 1951 a Celleno a causa di un tentativo di rapina.[1]
Il Museo archeologico comunale di Pula in Sardegna è intestato a suo nome.
Pubblicazioni principali
- Di una nuova orientazione dell'archeologia nel più recente movimento scientifico. In: Rendiconti della Accademia dei Lincei Ser. 5, 8 (1899), S. 221–240.
- Scavi e scoperte archeologiche nell'Italia del Nord. Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1908.
- Architettura preistorica generale ed italica. Architettura etrusca. Istituto italiano d’arti grafiche, Bergamo 1941
- La preistoria, 2 Bde., Vallardi, Milano 1937
- Studi di mitologia mediterranea ed omerica. Hoepli, Milano 1951
- Commenti mediterranei all'Odissea di Omero. Marzorati, Milano 1950
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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