Giovanni Battista Bachelet

fisico e politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Giovanni Battista Bachelet

Giovanni Battista Bachelet (Roma, 3 maggio 1955) è un fisico e politico italiano.

Fatti in breve Deputato della Repubblica Italiana, Durata mandato ...
Giovanni Battista Bachelet
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Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato29 aprile 2008 
14 marzo 2013
LegislaturaXVI
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CoalizionePD-IdV
CircoscrizioneLazio 1
Incarichi parlamentari
Componente VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico
Titolo di studioLaurea in fisica
ProfessioneProfessore ordinario
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Biografia

Riepilogo
Prospettiva

È figlio del giurista Vittorio Bachelet, assassinato dalle Brigate Rosse.

Carriera accademica

Laureato in fisica, ha insegnato e fatto ricerca in Italia, alla Scuola Normale di Pisa e all'Università di Trento, negli Stati Uniti, presso i Bell Laboratories di Murray Hill, nel New Jersey, e in Germania, presso il Max Planck Institut.[1] Nel 2000 è diventato professore ordinario all'Università di Roma "La Sapienza".[2]

Cresciuto nell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani, ha contribuito nel 1995 alla nascita dei comitati Prodi, nel 2002 dell'associazione Libertà e Giustizia e nel 2005 del comitato promotore del referendum costituzionale che nell'anno successivo ha cancellato le modifiche costituzionali introdotte da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord e Udc.

Eletto deputato nel 2008, è stato in congedo obbligatorio fino alla fine della legislatura. Nel marzo 2013 ha preferito tornare al lavoro di professore universitario a "La Sapienza".[3] Dal 2023 è in pensione.

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Bachelet con il presidente Giorgio Napolitano, la moglie Silvia Fasciolo e il primo figlio Vittorio il 12 febbraio 2010, 30º anniversario della morte del padre.

L'assassinio del padre

Ai funerali del padre, nel 1980, durante la preghiera dei fedeli, aveva pronunciato le seguenti parole:[4]

«Preghiamo per i nostri governanti: per il nostro presidente Sandro Pertini, per Francesco Cossiga. Preghiamo per tutti i giudici, per tutti i poliziotti, i carabinieri, gli agenti di custodia, per quanti oggi nelle diverse responsabilità, nella società, nel Parlamento, nelle strade continuano in prima fila la battaglia per la democrazia con coraggio e amore.

Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri.»

Carriera politica

Chiamato da Romano Prodi nel febbraio 1995 a coordinare i nascenti "Comitati per l'Italia che vogliamo" a Roma e Provincia, ha concluso questa prima esperienza politica con le elezioni del 1996, sfidando Gianfranco Fini nel XXIV Collegio Camera della provincia di Roma, perdendo con onore (41.000 voti contro 49.000), e tornando alla ricerca e all'insegnamento universitario.

Più di dieci anni dopo, nell'ottobre 2007, è stato eletto alle primarie del Partito Democratico nella lista di Rosy Bindi al collegio di Roma centro. Alle elezioni politiche dell'aprile 2008 è stato eletto parlamentare alla Camera dei deputati nelle liste del PD. Alle primarie del PD dell'ottobre 2009 è stato eletto al collegio Roma centro nella lista Bersani. È stato dal 2010 al 2012 Presidente del Forum Nazionale Istruzione del PD, dei cui lavori ha presentato a inizio 2013 un rendiconto nel libro "Idee ricostruttive per la scuola".[5]

Nel 2015-2016 è stato membro del comitato scientifico del "Portale di documentazione LGBT" del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR).[6]

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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