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Partigiano italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giordano Bruno Rossoni (Padova, 29 novembre 1909 – Mauthausen, 27 dicembre 1944) è stato un militare e aviatore italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Giordano Bruno Rossoni | |
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Nascita | Padova, 29 novembre 1909 |
Morte | Mauthausen, 27 dicembre 1944 |
Cause della morte | assassinio |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Aeronautica |
Corpo | Italian Co-Belligerent Air Force |
Specialità | Ricognizione |
Anni di servizio | 1926-1944 |
Grado | capitano a.a.r.n. in s.p.e. |
Guerre | Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna del Nordafrica |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare[1] | |
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Nacque a Padova il 29 novembre 1909.[1] Nel febbraio 1926 si arruolò volontario nella Regia Aeronautica iniziando a frequentare l'anno successivo il corso per allievo sergente pilota.[2] Nel giugno 1927 fu promosso aviere scelto, e nel gennaio 1938 conseguì il brevetto di pilota militare e il grado di sergente.[2] Posto in congedo nel corso del 1930 fu richiamato in servizio a domanda l'anno successivo, promosso sergente maggiore nel 1935, venne nominato sottotenente di complemento nell'aprile dell'anno successivo e trasferito in Africa Orientale Italiana dove partecipò alla fase finale della guerra d'Etiopia e poi alle operazioni di grande polizia coloniale in Etiopia.[2] Rientrò in Italia nell'aprile 1938 con la promozione a tenente in servizio permanente effettivo per meriti di guerra.[2] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, nel settembre dello stesso anno fu promosso capitano.[2] Fu quindi nominato comandante di squadriglia presso il 20º Stormo Osservazione Aerea, e poi trasferito al 76º Gruppo Autonomo Osservazione Aerea.[3] Nel febbraio 1942 fu assegnato al 158º Gruppo del 50º Stormo d'Assalto del tenente colonnello Ferruccio Vosilla[4] operante in Africa Settentrionale Italiana, venendo decorato con una Medaglia d'argento al valor militare per essersi distinto in combattimento su Marsa Matruh[4] nel mese di giugno.[2] Rimasto gravemente ferito in combattimento nel mese di novembre fu ricoverato in ospedale, riprendendo servizio nel maggio 1943 a Padova, presso il battaglione presidiario della 2ª Squadra aerea.[2] Li si trovava all'atto della proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943.[2] riuscì a raggiungere Bari, nell'Italia del sud, riprendendo servizio nella Italian Co-Belligerent Air Force, assegnato al comando della 4ª Squadra aerea. Nel gennaio 1944 fu posto, dal Comando Supremo, a disposizione del Servizio Informazioni Militari per operazioni nel territorio dell'Italia del nord.[2] Sbarcato da un sommergibile sulle coste del Veneto operò in clandestinità per circa sei mesi prima di venire catturato.[2] Deportato in Germania presso il campo di concentramento di Mauthausen fu lì ucciso dalle SS il 27 dicembre dello stesso anno.[2] Una via di Padova porta il suo nome.
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