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militare e marinaio italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gennaro Maffettone (Napoli, 26 aprile 1918 – Oceano Atlantico, 14 luglio 1942) è stato un militare e marinaio italiano, pluridecorato sottotenente di vascello della Regia Marina, appartenente alla specialità sommergibili, combatté durante la seconda guerra mondiale. Decorato con la Medaglia d'oro, una di bronzo e due Croci di guerra al valor militare.
Gennaro Maffettone | |
---|---|
Nascita | Napoli, 26 aprile 1918 |
Morte | Oceano Atlantico, 14 luglio 1942 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Marina |
Specialità | Sommergibilista |
Unità | Calvi |
Anni di servizio | 1940-1942 |
Grado | Sottotenente di vascello |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Accademia Navale di Livorno |
fonti citate nel corpo del testo | |
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Nacque a Napoli il 26 aprile 1918. Allievo all'Accademia Navale di Livorno dall'ottobre 1936, nel gennaio 1940 conseguì la nomina a Guardiamarina stando imbarcato sulla nave da battaglia Conte di Cavour. Con l'entrata in guerra dell'Italia, a domanda, fu destinato nell'Arma subacquea ed inviato presso la base atlantica di Betasom a Bordeaux (Francia), con imbarco sul sommergibile Calvi, con il quale partecipò all'affondamento di 5 navi mercantili, per un totale di 34.183 tsl, un probabile danneggiamento di un sesto mercantile di 10.000 tsl, ed al danneggiamento di un settimo mercantile.
Il 2 luglio 1942 il sommergibile Calvi partì per la sua ultima missione, al comando del capitano di fregata Primo Longobardo.[1][2]. Il 14 luglio l'unità si mise alla ricerca del convoglio «SL. 115» (Sierra Leone-Regno Unito con quattro unità di scorta);[3] lo avvistò nella serata del giorno successivo ma fu rilevato dal radar delle navi britanniche, una delle quali, lo sloop-of-war Lulworth (l'ex cutter della USCG Chelan da 1.500 t) , lo attaccò costringendolo all'immersione rapida a 90 metri[2]. Le tre successive scariche di bombe di profondità[3] provocarono seri danni al Calvi, che sprofondò sino a circa 200 metri sbandato ed in via di allagamento, rischiando la distruzione: il comandante Longobardo ordinò allora l’emersione per tentare di reagire coi cannoni ed intanto allontanarsi[2]. Il sommergibile fu illuminato dai proiettori e le mitragliere del Lulworth falcidiarono i serventi del cannone poppiero del Calvi, che reagì lanciando due siluri con i tubi di poppa, ma inutilmente; la nave inglese cercò di speronare il sommergibile e la terza volta ne distrusse l'elica sinistra, bloccandolo[2]. A quel punto, con il sommergibile immobilizzato e in fiamme ed i cannoni ormai funzionanti a fatica,[N 1] il comandante Longobardo ordinò di autoaffondare ed abbandonare il sommergibile, ma subito dopo fu ucciso,[4] assieme all'ufficiale di rotta, sottotenente di vascello Guido Bozzi, da una scarica di mitragliatrice[2].
Poco dopo morì anche Maffettone, colpito da una cannonata,[4] mentre stava dirigendo il tiro del cannone poppiero. Il suo corpo non venne più trovato. Il sommergibile scomparve sotto la superficie alle 00.27 del 15 luglio,[4] a circa 480 miglia al sud dell'Isola San Miguel delle Azzorre, portando con sé più di metà[N 2] dell'equipaggio[2].
A lui e al comandante Primo Longobardo[4] furono concesse la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, mentre alla memoria del capitano GN Aristide Russo[4] e del 2° capo Pietro Bini[4] fu invece conferita la Medaglia d'argento[2].
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