Gelosia (film 1942)

film del 1942 diretto da Ferdinando Maria Poggioli Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Gelosia (film 1942)

Gelosia è un film del 1942, diretto da Ferdinando Maria Poggioli, tratto dal romanzo Il marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana.

Fatti in breve Paese di produzione, Anno ...
Gelosia
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Si riconoscono: a destra, Wanda Capodaglio. Di fianco, Elvira Betrone. Dietro, Franco Coop. Alla destra della bambina, Amalia Pellegrini
Paese di produzioneItalia
Anno1942
Durata88 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, storico
RegiaFerdinando Maria Poggioli
SoggettoLuigi Capuana
SceneggiaturaRoldano Lupi, Angelo Besozzi, Vitaliano Brancati, Sandro Ghenzi, Gino Carlo Sensani, Giacomo De Benedetti (non accreditato)
ProduttoreSandro Ghenzi
Casa di produzioneCines, Universalcine
Distribuzione in italianoE.N.I.C.
FotografiaArturo Gallea
MontaggioMario Serandrei
MusicheEnzo Masetti
ScenografiaGastone Simonetti
CostumiGino Carlo Sensani
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
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Trama

Sicilia, fine 1865. Il marchese di Roccaverdina ama riamato la bella contadina Agrippina, ma non può sposarla per ragioni di ceto sociale. Per non rinunciare a lei, decide di darla in moglie a un suo fattore, facendo però giurare ad entrambi che il matrimonio non sarà mai consumato. Pochi mesi dopo il fattore viene ucciso da un colpo di fucile e i sospetti ricadono su un altro contadino, che viene condannato all'ergastolo. L'autore del delitto è in realtà il marchese, divorato dalla gelosia e spinto dal sospetto che i due non avessero tenuto fede al giuramento. Il marchese confessa al parroco la sua colpa e questi gli promette l'assoluzione a patto che si costituisca e faccia liberare l'innocente. Ma il marchese, accecato dall'orgoglio, rifiuta il consiglio e spera di dimenticare e di redimersi sposando una nobildonna che lo ama ma che ben presto si accorgerà di essere stata sposata senza amore. Il marchese, sconvolto e divenuto folle, muore nella solitudine.

Produzione

Il film fu realizzato negli studi Pisorno di Tirrenia. Alla sceneggiatura hanno partecipato anche Giacomo Debenedetti, non accreditato a causa delle leggi razziali, e Gino Carlo Sensani, il costumista del film.

Il visto della censura risale al 3 febbraio 1943 (v.c. n. 31813).

Distribuzione

Il film curiosamente uscì nelle sale cinematografiche italiane il 25 dicembre del 1942, un mese e mezzo prima di ottenere ufficialmente il visto dalla censura.

Critica

  • "La Sicilia è un paese profondo, incandescente, vergine, generoso con i sentimenti a fior di terra e di pelle, con il sole che brucia, con il silenzio che martella nelle grandi, sconfinate distese della provincia. Poggioli [...] meriterebbe dieci con lode solo per l'ambientazione perfetta che ha saputo dare al dramma. Ma che punto dovremmo dargli per il dramma? Questo infatti è denso, chiuso, profondo ed è portato avanti sino allo scoppio finale, con sopraffina abilità, con un senso di verità allucinante." (Mino Doletti, Film, n. 3, 16 gennaio 1943)

Opere correlate

Nel 1953 il regista Pietro Germi ha realizzato un remake omonimo del film.

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