Gaio Fundanio
commediografo romano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Gaio Fundanio (I secolo a.C. – I secolo a.C.) è stato un commediografo romano.
Fu poeta comico del circolo di Mecenate e amico e interlocutore, nelle satire e nelle epistole, di Quinto Orazio Flacco.
Proprio dal poeta venosino viene menzionato nella X satira del primo libro[1], dove è indicato come innovatore del genere della commediaː probabilmente per questo lui stesso descrive, sempre nelle Satire, una cena offerta da un volgare arricchito, Nasidieno Rufo[2].
Come citato anche da Orazio nella X Satira del primo libro, è possibile che una sua opera ruotasse attorno alla figura di una meretrice che aiuta un certo Davo a mettere in atto un arguto imbroglio ai danni di tale Cremete:
«Arguta meretrice potes Davoque Chremeta
eludente senem comis garrire libellos
unus vivorum, Fundani.»
«Puoi con lepido stil, Fondanio, esporre
L’astuta meretrice e Davo intenti
A trappolare il buon vecchio Cremete»
La citazione mostra che, comunque, Fundanio doveva riprendere nomi tipici di Terenzio, forse contaminati con gli intrecci di tipo plautino.
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