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pittore italiano (1734-1802) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Gaetano Gandolfi (San Matteo della Decima, 31 agosto 1734 – Bologna, 20 giugno 1802) è stato un pittore italiano.
Nacque in una famiglia di artisti. Il fratello Ubaldo, il figlio Mauro e il nipote Democrito furono anch'essi pittori. Studiò all'accademia di belle arti di Bologna, dove ebbe per maestri Felice Torelli e Ercole Lelli. Studiò anche scultura e vinse premi in concorsi indetti dall'accademia nelle sezioni del ritratto e della scultura.
Nel 1760 trascorse un anno a Venezia, dove ebbe modo di studiare le opere del Tiepolo e di altri pittori veneti. Viaggiò anche in Inghilterra. Tornato a Bologna realizzò affreschi e tele in varie chiese e conventi di Bologna. Nella basilica di San Petronio eseguì il dipinto Madonna di san Luca e santi Emidio e Ivo. Nel 1775 eseguì la grande tela Nozze di Cana (530x679 cm) per il convento dei Canonici regolari di San Salvatore a Bologna, considerato uno dei suoi capolavori, che oggi è conservata ora presso la pinacoteca nazionale di Bologna.[1]
Le sue opere sono conservate nei musei e gallerie d'arte, tra cui il Louvre di Parigi e il Metropolitan Museum of Art di New York. Gli viene anche attribuita la lunetta, posta sul portale della Chiesa del Miracolo della Madonna del Fuoco a Forlì.
Nel chiostro Terzo del cimitero monumentale della Certosa di Bologna, all'arco 12 si trova un monumento funerario a Gaetano, Mauro e Democrito Gandolfi, attribuito allo scultore Giovanni Putti.[2][3]
Un omaggio al pittore è reso da Bernardo Gasparini nel suo libro Due notti alla Certosa di Bologna, del 1845, in cui Gandolfi appare come un fantasma.[4]
Nel 1799 le vicende della guerra in Italia hanno ispirato anche immagini con venature satiriche. Un disegno di Gaetano Gandolfi, conservato al Gabinetto dei disegni e delle stampe degli Uffizi, coincide con questa fase di critica alla spedizione di Napoleone in Italia.[5]
Dalla lunga didascalia coeva si deduce che il progetto disegnato non fu mai trasferito sulla tela. I personaggi rappresentati (da sinistra) sono: il francese con il cappello in mano che è in posizione isolata, mentre l'austriaco con cappello in testa, il russo con cappello da cosacco, l'inglese a testa scoperta e il turco con il turbante allungano la mano, come a volere sottoscrivere un patto. Il disegno rappresenta le potenze confederate contro Bonaparte prima della battaglia di Marengo.[6]
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