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Francesco Selmi

chimico italiano (1817 - 1881) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Francesco Selmi
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Francesco Selmi (Vignola, 7 aprile 1817Vignola, 13 agosto 1881) è stato un chimico italiano, noto per essere stato tra i fondatori, con lo scozzese Thomas Graham, della chimica dei colloidi.

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Francesco Selmi nel suo laboratorio
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Monumento in ricordo di Francesco Selmi, Palazzo del Rettorato dell’Università di Bologna
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Francesco Selmi

Biografia

Riepilogo
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Nato nell'allora Ducato di Modena e Reggio, era fratello di Antonio, anch'egli chimico. Nel 1839 ottenne il diploma di "maestro di farmacia" all'Università di Modena. Insegnò chimica dapprima nel liceo di Reggio Emilia, poi all'Università di Modena.

Distintosi per i suoi studi sullo stato colloidale, sulla fermentazione e sulla galvanica, fu costretto a rifugiarsi a Torino, poiché coinvolto nei moti del 1848 e condannato a morte dal Duca di Modena. Nello stesso anno aveva fondato a Reggio Emilia, con Gherardo Strucchi, il Giornale di Reggio. Rifiutò il sostegno economico che lo stato piemontese offriva ai rifugiati politici e chiese di poter insegnare. Di conseguenza fu nominato professore di fisica, chimica e meccanica presso il Collegio Nazionale di Torino. A Torino, dove venne accolto dall'amico Ascanio Sobrero, realizzò importanti ricerche, fra cui la scoperta del tetracloruro di piombo.

Durante il periodo piemontese si legò ad altri esuli e fu tra i fondatori della Società Nazionale per l'Unità d'Italia insieme a Giuseppe La Farina, di cui divenne amico. Cavour ebbe profonda stima per Selmi, come testimoniato dalla corrispondenza intercorsa fra i due. Promotore insieme a Luigi Zini del sollevamento del Ducato di Modena e della relativa annessione nel 1859 al Piemonte, fece parte, come deputato della provincia di Modena, della delegazione che portò a Torino i risultati del plebiscito. In quell'occasione gli fu conferita, insieme a Giuseppe Verdi, quest'ultimo deputato della provincia di Parma, la cittadinanza onoraria. Inoltre, per un breve periodo, divenne rettore dell'Università di Modena.[1]

Durante il periodo piemontese si occupò anche di studi danteschi, con particolare riferimento alla filologia e al confronto fra le varianti lessicali dei codici relativi alla Divina Commedia[2][3]. Fu lui inoltre a pubblicare per la prima volta i Trattati morali duecenteschi volgarizzati da Andrea da Grosseto (1873).[4] Frequentò il salotto letterario della baronessa Olimpia Savio, nelle cui memorie è ampiamente citato. Fu provveditore agli studi a Torino e direttore generale del Ministero dell'Istruzione. Alcuni anni dopo l'unità d'Italia lasciò la carriera ministeriale e, a partire dal 1867, assunse la cattedra di chimica farmaceutica e tossicologica presso l'Università di Bologna. Fra il 1845 e il 1850 pubblicò i primi studi sistematici sui colloidi, in particolare sul cloruro d'argento,[5] sul Blu di Prussia[6][7] e sui composti dello zolfo[8], individuando le principali proprietà distinguendo tra le soluzioni vere e le pseudosoluzioni.[9][10][11]. Nel 1855 inventa la pila a triplice contatto. I vantaggi della nuova pila erano la costanza della tensione, il basso costo in confronto alle pile allora esistenti, la semplicità di costruzione e manutenzione, e l'assenza di esalazioni nocive. La pila fu utilizzata con continuità nella stazione telegrafica di Torino dal dicembre 1856 fino al maggio del 1857, dove furono installate fino a 100 celle. È tra i fondatori, nel 1870, della rivista scientifica Gazzetta Chimica Italiana. Ha diretto, a partire dal 1868, la pubblicazione dell'Enciclopedia di Chimica in 11 volumi, ai quali ne aggiunse altri 3 di Complemento e supplemento[12]:

  • 1: [A-Am]
  • 2: [Am-Azo]
  • 3: [Ba-Car]
  • 4: [Cat-Col]
  • 5: [Con-Exi]
  • 6: [Fac-Guy]
  • 7: [H-Myr]
  • 8: [N-Piv]
  • 9: [Pla-Sau]
  • 10: [Sca-Usn]
  • 11: [Vac-Zuc]
  • Complemento e supplemento vol. 1: [Abe-Bir]
  • Complemento e supplemento vol. 2: [Bis-iso]
  • Complemento e supplemento vol. 3: [Lac-Zuc]

Collaborò con Ascanio Sobrero alla preparazione del tetracloruro di piombo. Nella sede bolognese il Selmi iniziò a lavorare nel campo a lui prima sconosciuto della chimica tossicologica. Divenne il fondatore della moderna tossicologia forense con la scoperta delle ptomaine o alcaloidi cadaverici, culminata nella fondamentale monografia sulle ptomaine del 1878. Tutto questo gli procurò fama internazionale e fu istituita dal Ministero della Giustizia la commissione nazionale per la prova di veneficio di cui fu nominato presidente. Agli studi di Selmi si deve la salvezza di molti accusati ingiustamente di avvelenamento, in base a prove scientifiche fino ad allora empiriche ed inesatte. Morì a Vignola nel 1881, vittima della scienza e della sua instancabile volontà di ricerca, essendosi infettato nel dissezionare un animale morto per studiare le tossine della febbre tifoidea. La vita di Francesco Selmi, in particolare il suo coinvolgimento nei moti risorgimentali e la scoperta delle ptomaine, hanno ispirato il volume Amaro in bocca [13], una raccolta di racconti pubblicata in occasione del 2° centenario della sua nascita.

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Onorificenze

A Francesco Selmi sono state dedicate vie a Modena, Bologna, Roma, Vignola, e Parabiago. A Vignola gli è stata dedicata anche la locale biblioteca comunale la quale conserva il Fondo documentario Francesco Selmi con materiale di laboratorio e documenti in parte ancora inediti, donati dalla famiglia Bartoli. A Modena si trova l'Istituto di Istruzione Superiore "Francesco Selmi". Nel 1868 venne nominato Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia e nel 1874, su proposta del Ministero della Pubblica Istruzione, Commendatore.


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Opere

  • Francesco Selmi, Studj sopra l'albumina con una nota sopra un nuovo metodo per depurare il vetriolo di ferro, Milano: Tipografia Guglielmini e Redaelli, 1842
  • Francesco Selmi, Intorno agli acidi anidri, agli acidi idratati all'ufficio che compie l'acqua nelle combinazioni coi medesimi e cogli ossidi in genere ed alla costituzione del tartaro emetico, memoria diretta in forma di lettera al ch. professor Bartolomeo Bizio da Francesco Selmi, Modena: eredi Soliani, 1843
  • Francesco Selmi, Studi di chimica molecolare; Intorno all'iodido mercurico in soluzione e sunto di varie esperienze; Intorno all'azione che reciprocamente esercitano l'iodio, l'acido iodidrico e vari binari, Milano: 1844
  • Francesco Selmi, Manuale dell'arte d'indorare e d'inargentare coi metodi elettro-chimici e per semplice immersione, compilato da Francesco Selmi ad uso degli artefici italiani, Reggio Emilia, Torreggiani, 1844.
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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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