Francesco Scotti

politico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Francesco Scotti

Francesco Scotti (Casalpusterlengo, 25 luglio 1910Milano, 24 gennaio 1973) è stato un politico comunista e antifascista italiano.

Fatti in breve Deputato dell'Assemblea Costituente, Gruppo parlamentare ...
Francesco Scotti
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Francesco Scotti

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Comunista
CollegioIV (Milano)
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaI, II
Gruppo
parlamentare
Comunista
CollegioMilano
Incarichi parlamentari
  • I
    • membro della II commissione affari esteri (11 giugno 1948 - 11 dicembre 1950)
    • membro della V commissione difesa (18 gennaio 1951 - 24 giugno 1953)
    • membro della VII commissione lavori pubblici (11 dicembre 1950 - 18 gennaio 1951)
  • II
    • membro della III commissione giustizia (1º luglio 1953 - 11 giugno 1958)
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaIII, IV
Gruppo
parlamentare
Comunista

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Italiano
ProfessionePubblicista
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Si iscrisse al Partito Comunista Italiano nel 1928, mentre era studente di medicina a Milano; iniziò a lavorare con i comunisti di Casalpusterlengo, ma fu arrestato dalla polizia fascista, processato dal Tribunale speciale e condannato a 7 anni. Nel 1934 usufruì dell'amnistia, riprese gli studi e la lotta nelle fabbriche milanesi, ma nel 1936 dovette fuggire in Francia per evitare un arresto e da lì si recò in Spagna, dove combatté nella guerra civile spagnola.

Dopo la guerra si trasferì in Francia, dove tra il 1939 e il 1943 fu responsabile politico degli emigrati politici e poi dei partigiani italiani attivi in Francia meridionale. Dopo '8 settembre 1943 ritornò in Italia, a Milano, dove collaborò con Luigi Longo nella gestione del Comando generale delle Brigate Garibaldi, dirigendo nello specifico quelle attive in Piemonte, Lombardia e Liguria. Nel giugno 1944 divenne comandante regionale delle Brigate Garibaldi, poi organizza l'insurrezione di Torino, per la quale ricevette la cittadinanza onoraria dopo la guerra.

Fu eletto all'Assemblea Costituente, deputato nella I e II Legislatura e senatore nella III e IV Legislatura.

È sepolto nel cimitero di Lambrate, nella tomba familiare.[1]

Note

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