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scultore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Francesco Rizzi (Veggiano, 25 marzo 1731 – 180?) è stato uno scultore italiano della scuola dei Bonazza.
Nacque a Veggiano da Santo e Maria Gioria; appresa l'arte scultorea, il 5 novembre 1742 fu aggregato alla fraglia dei tagliapietra. Durante il periodo di apprendistato, durato un quindicennio, frequentò le botteghe dei Bonazza e di Francesco Androsi, del quale fu allievo.[1]
S. Daniele di Padova | |
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Autore | Francesco Rizzi |
Data | 1760 - 1775 |
Materiale | pietra |
Ubicazione | Chiesa di San Daniele, Padova |
Nel 1759 gli fu affidata la sua prima commissione rilevante documentata: l'altare maggiore della chiesa parrocchiale di Caltana. Rizzi operò in prevalenza a Padova e nel padovano. A lui si devono le due statue raffiguranti san Daniele e santa Giustina poste sulla facciata della chiesa di San Daniele.[2]
Di sua fattura sono la statua di sant'Antonio presso il convento dedicato al Taumaturgo e gli angeli che fiancheggiano l'altare di san Gregorio Barbarigo nel duomo di Padova.[3]
Dopo la nomina a sindaco della fraglia nel 1774, la sua fama si consolidò, tanto da valergli la commissione di otto statue di Costozza per il Prato della Valle, realizzate tra il 1775 e 1785[1] (Vittorio Pisani, Azzone II, Antonio Barbarigo, Matteo Memmo, Fortunio Liceto, Giovanni Dondi Orologio, Marino Cavalli e Michiel Savonarola[3]).
La data di morte non è certa; tuttavia un documento attesta che nel 1805 fosse ancora in vita, sebbene non più in attività.[1]
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