Francesco Gallo (militare)
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Francesco Gallo (Catania, 14 luglio 1905 – Dobrota, 20 aprile 1944) è stato un militare italiano, Maresciallo Capo dell'Arma dei Carabinieri, decorato di medaglia d'oro al valor militare (M.O.V.M.) alla memoria.
Francesco Gallo | |
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Nascita | Catania, 14 luglio 1905 |
Morte | Dobrota, 20 aprile 1944 |
Luogo di sepoltura | Sacrario militare italiano di Catania |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Arma dei Carabinieri |
Grado | Maresciallo Capo |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor militare |
Fonte Carabinieri.it | |
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Arruolatosi nei Carabinieri nel 1925 dopo aver interrotto gli studi, aveva partecipato alla Guerra d'Etiopia e nel 1939 all'occupazione dell'Albania. l'8 settembre del 1943 Gallo aveva raggiunto il grado di maresciallo capo dell'Arma e si trovava nei pressi di Cattaro, precisamente a Dobrota. Con l'armistizio Gallo si schierò contro ii tedeschi, e catturato di lì a poco venne internato in un campo di concentramento locale. Gallo, nonostante i tanti tentativi dei prigionieri di convincerlo a collaborare con i neofascisti, non venne a compromessi e continuò ad incoraggiare i compagni di prigionia a resistere e non collaborare con i tedeschi. Per sette mesi Gallo seppe resistere a lusinghe e minacce e fu lasciato morire di fame e di stenti.[1]
Onorificenze
«Catturato da militari tedeschi ed internato in un orribile campo, malgrado sottoposto a sempre crescenti atti di forza, privazioni, disagi inauditi e fame spaventosa, continuò per sette mesi a rifiutarsi coraggiosamente di collaborare con le forze armate nazi-fasciste, respingendo il rimpatrio immediato ed altri vantaggi che gli sarebbero derivati, per non venire meno, rispondeva esplicitamente, al giuramento di fedeltà. Tenne sempre elevata la fiaccola dell'onore e del dovere anche nei compagni di cattività. Duramente per ciò fiaccato nel corpo, mai nello spirito, fu fatto morire di fame e di stenti, negandogli qualunque assistenza sanitaria. Fino all'agonia rincuorò i compagni alla non collaborazione per non spergiurare e si spense rivolgendo il pensiero alla Patria, ed alla famiglia, proclamandosi fiero di appartenere all'Arma dei Carabinieri. Esempio mirabile di fermezza, di carattere e di altissimo sentimento del dovere, dell'onore e di sacrificio.
Dobrota (Cattaro-Dalmazia), 8 settembre 1943 - 20 aprile 1944.»
Data concessione: D.P.R. 20 dicembre 1948
Note
Collegamenti esterni
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