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librettista e drammaturgo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Francesco Cerlone (Napoli, 25 marzo 1722 – Napoli, 1812 circa) è stato un librettista e drammaturgo italiano.
Da giovane lavorava come ricamatore in una tintoria napoletana. Iniziò l'attività librettistica nel 1750 a Roma, dove riadattò il repertorio per alcune rappresentazioni di tintori napoletani.
A Napoli, poeta del Teatro San Carlino e del Nuovo, scrisse circa 70 opere tra commedie, tratte per lo più da romanzi di successo, innovati mediante l'inserimento di maschere (Pulcinella) e tipi comici (Fastidio de Fastidiis) della tradizione napoletana[1], tragicommedie e libretti, musicati da Giovanni Paisiello (tra cui L'osteria di Marechiaro, 1768), Niccolò Piccinni, Domenico Cimarosa, Giuseppe Gazzaniga (Il barone di Trocchia 1869).
Ottenne i primi riconoscimenti solamente a partire dal 1760 circa.
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