È famoso per aver realizzato nel 1886 la Statua della Libertà, donata dalla Francia agli Stati Uniti.
Frédéric-Auguste Bartholdi nacque a Colmar il 2 agosto 1834. Alla morte del padre, nel 1836, la madre decise di trasferirsi a Parigi dove, tra il 1843 e il 1851 frequentò il Lycée Louis-le-Grand. Contemporaneamente la madre gli fece frequentare gli atelier dello scultore Antoine Étex e del pittore Ary Scheffer. Terminati gli studi nel 1852, nel 1853 aprì, con il sostegno della madre, un proprio atelier in rue Vavin, nel VI arrondissement di Parigi. Nel 1855-1856, con l'amico Jean-Léon Gérôme, viaggiò in Egitto, dove scoprì la scultura monumentale, e in Arabia Felix. La prima opera pubblica di Bartholdi fu il monumento al generale Rapp, presentato all'Esposizione universale di Parigi del 1855 e ufficialmente inaugurata il 31 agosto 1856 a Colmar in piazza Rapp.[1]
Fervente repubblicano e sostenitore degli ideali garibaldini, tanto da vestire generalmente in camicia rossa, durante la guerra franco-prussiana del 1870-1871 fu aiutante di campo di Giuseppe Garibaldi e ufficiale di collegamento tra il governo francese e l'esercito dei Vosgi, di cui era incaricato di provvedere ai rifornimenti. Molto segnato dall'annessione dell'Alsazia e della Lorena da parte dell'Impero tedesco, volle esaltare i valori della libertà. Nel 1871, su richiesta di Édouard René de Laboulaye e in nome dell'amicizia franco-americana, fece il primo viaggio negli Stati Uniti. All'ingresso del porto di New York individuò in Bedloe's Island (dal 1956 Liberty Island) il luogo più adatto sul quale erigere la futura Statua della libertà.[2]
il monumento a Martin Schongauer nel Musée d'Unterlinden di Colmar (1863); il progetto prevedeva le quattro statue allegoriche in bronzo L'oreficeria, Lo studio, L'incisione e La pittura, ora nel museo Bartholdi di Colmar[4];
il monumento all'ammiraglio Bruat a Colmar (1864);
il Genio funebre nel liceo Bartholdi di Colmar (1866);
monumento agli aeronauti dell'assedio di Parigi, il modello è stato presentato nel 1879, inaugurato nel 1906 a Neuilly-sur-Seine, destinato alla rifusione nel 1941;[8]
(FR) Étienne Biellmann, La fontaine Martin SCHONGAUER, su Colmar la mémoire des pierres. URL consultato il 1º dicembre 2021 (archiviato il 12 novembre 2021).