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comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Forza d'Agrò situato a 420 m.s.l/m. ('a Forza in siciliano) è un comune italiano di 833 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Forza d'Agrò comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Città metropolitana | Messina |
Amministrazione | |
Sindaco | Bruno Miliadò (lista civica) dal 30-4-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 37°54′53″N 15°20′03″E |
Altitudine | 420 m s.l.m. |
Superficie | 11,19[1] km² |
Abitanti | 833[2] (30-6-2022) |
Densità | 74,44 ab./km² |
Frazioni | Scifì |
Comuni confinanti | Casalvecchio Siculo, Gallodoro, Letojanni, Limina, Mongiuffi Melia, Sant'Alessio Siculo, Savoca |
Altre informazioni | |
Lingue | siciliano e italiano |
Cod. postale | 98030 |
Prefisso | 0942 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 083024 |
Cod. catastale | D733 |
Targa | ME |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Nome abitanti | forzesi |
Patrono | Santissimo Crocifisso |
Giorno festivo | 14 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Forza d'Agrò all'interno della città metropolitana di Messina | |
Sito istituzionale | |
Fa parte del comprensorio della Valle d'Agrò e all'Unione dei comuni delle Valli joniche dei Peloritani. Il primo insediamento risale al X secolo, con il nome di Vicum Agrillae, mentre l'attuale denominazione risale al XIV secolo. La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia.
Numerosi ritrovamenti archeologici, effettuati negli anni scorsi, nei pressi del castello della Forza testimoniano che il sito era frequentato sia in età protostorica (dai Sicani e dai Siculi) che in epoche successive come il periodo greco-siceliota, ellenistico e romano. Il sito di Forza d'Agrò sorgeva infatti sulla linea di confine tra la sfera di giurisdizione della polis siceliota di Messana e quella di Naxos.
Durante l'epoca dell'Emirato di Sicilia e per tutti i secoli XII e XIII, il villaggio era ubicato in contrada Casale, nella parte occidentale del monte Calvario. Distrutto da una frana, venne riedificato attorno al 1300 nel sito ove oggi noi lo ammiriamo. Dell'antico centro abitato rimangono i resti della chiesa di San Michele Arcangelo, probabilmente di epoca bizantina.
Nel 1116, il villaggio era denominato Agrilla e il re di Sicilia Ruggero II Altavilla lo proclamò terra inalienabile donandolo all'abate del monastero dei Santi Pietro e Paolo d'Agrò che vi esercitò per secoli il mero e misto imperio. L'amministrazione del villaggio era affidata ai Due Giurati che duravano in carica un anno e venivano sorteggiati estraendo i nomi da una lista di persone gradite all'abate. Tra le cariche esistenti all'epoca si ricordino: il Iudice, che amministrava la giustizia nel villaggio, il capitano giustiziere che amministrava l'ordine pubblico, il baglivo che aveva poteri di polizia campestre ed infine la commissione dei Deputati che aveva una miriade di poteri tra cui la manutenzione e la cura del castello. Gli abitanti di Forza d'Agrò erano obbligati a coltivare i campi dell'abate e a donare ai monaci del convento, nei giorni di Natale e Pasqua due galline e una capra.
Nel 1282, durante la guerra del Vespro, re Pietro I di Sicilia ordinò ai forzesi di inviare trenta arcieri nella vicina Taormina agli ordini di Giovanni Chelamidi. Nel 1302, passa sotto la giurisdizione dello Strategoto Messinese ed è inclusa nella comarca di Taormina. Nel XV secolo, Forza d'Agrò conosce un periodo di grande espansione edilizia, vengono costruiti il duomo della Santissima Annunziata e la chiesa della Triade.
Nel 1433 Forza d'Agrò è citata in alcuni capitoli che la città di Messina presentava al re di Sicilia Alfonso I per la provvigione dei frumenti. Nel 1468 venne inglobata nella minuscola diocesi Archimandritale di Savoca. Verso il 1595 il castello venne restaurato ad opera dei deputati del paese. Nel 1540, nel paese di Forza d'Agrò ci sono 302 case e vivono 1 138 abitanti. Nei primi mesi del 1649 il paese venne danneggiato da un sisma che provocò tra l'altro il crollo della quattrocentesca chiesa Madre della Santissima Annunziata, la quale venne subito riedificata. È nel 1654 che il paese raggiunge il suo più alto picco demografico: contando 1 947 abitanti e 499 case. In occasione della rivolta antispagnola di Messina del 1674-1678, Forza d'Agrò rimase fedele al re Carlo II e per questo, nel 1676, venne occupata dai francesi che la privarono dei numerosi privilegi attribuiti nel XII secolo da Ruggero II di Sicilia e la fecero passare sotto la dipendenza militare di Savoca. Domata la rivolta, nel 1678, venne ripristinata la situazione politica antecedente al 1676.
Il terremoto del 1693 cagionò danni in tutto il villaggio e lesionò la chiesa madre che era stata appena riedificata. Tra il '600 ed il '700 Forza d'Agrò conobbe un secondo periodo di sviluppo edilizio e demografico: vennero, in questo periodo, edificati alcuni palazzi signorili appartenenti alle famiglie più facoltose del paese. Sono tuttora visibili il Palazzo Mauro, il Palazzo Miano, il Palazzo Garufi.
La Costituzione siciliana del 1812 abolì il feudalesimo nel Regno di Sicilia; nel 1817 il comune di Forza d'Agrò fu inserito nel Circondario di Savoca, facente parte del distretto di Castroreale. Nel 1860, con l'Unità d'Italia, soppressi i distretti ed i circondari borbonici, la municipalità forzese fu inserita nel mandamento di Santa Teresa di Riva. Nel 1948 la frazione rivierasca di Sant'Alessio si staccò dal comune di Forza d'Agrò diventando comune autonomo col nome di Sant'Alessio Siculo.
Nella seconda metà del XX secolo Forza d'Agrò ha scoperto le sue potenzialità turistiche; è stata scelta come set di svariati film di successo, sono stati edificati svariati alberghi e ristoranti ed è diventata una delle mete turistiche più rinomate in Sicilia, essendo dotata di alcuni punti panoramici di grande suggestione.
Lo stemma utilizzato dal comune, privo di formale decreto di concessione, si può blasonare: d'azzurro a due leoni controrampanti, coronati con corona all'antica di cinque punte, il tutto d'oro. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Abitanti censiti[6]
Forza d'Agrò ha fornito le location a numerosi film, alcuni dei quali, di livello internazionale. Ecco una lista[7]:
Anche se indirettamente, Forza d'Agrò ha fornito inoltre le location al film di animazione 3D della Pixar Cars 2 del 2011. Infatti nel film troviamo una chiesa facilmente riconducibile alla Chiesa della Santissima Annunziata (Forza d'Agrò)[8].
Inoltre sono stati girati la serie dei telefilm per la RAI "I racconti del maresciallo" che ebbe come protagonista l'attore Arnoldo Foà
Scifì è l'unica frazione di Forza d'Agrò. La contrada Fondaco Parrino costituisce lo sbocco a mare del territorio con una spiaggia frequentata nei mesi estivi, benché minacciata dall'erosione del mare.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
21 giugno 1988 | 8 giugno 1993 | Giuseppe Guarnera | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [9] |
8 giugno 1993 | 1º dicembre 1997 | Agostino Lombardo | - | Sindaco | [9] |
1º dicembre 1997 | 27 settembre 2000 | Carmelo Lombardo | lista civica | Sindaco | [9] |
27 novembre 2000 | 13 giugno 2006 | Carmelo Lombardo | lista civica | Sindaco | [9] |
13 giugno 2006 | 4 aprile 2007 | Bruno Miliadò | lista civica | Sindaco | [9] |
23 agosto 2007 | 24 aprile 2008 | Lorenzo Leone | Comm. regionale | [9] | |
24 aprile 2008 | 8 giugno 2009 | Antonino Figlioli | Comm. regionale | [9] | |
8 giugno 2009 | 29 aprile 2019 | Fabio Pasquale Di Cara | lista civica | Sindaco | [9] |
29 aprile 2019 | in carica | Bruno Miliadò | lista civica | Sindaco | [9] |
Il comune di Forza d'Agrò fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.6 (Montagna litoranea dei Peloritani)[10].
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