Floriano Pietrocola
pittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Floriano Pietrocola (Vasto, 3 maggio 1809 – Sant'Agata sui Due Golfi, 4 agosto 1899) è stato un pittore e miniatore italiano.
Floriano nacque a Vasto (Chieti) nel 1809[1] da Emanuele e da Clementina dei Baroni Anelli. Gli fu imposto il nome dello zio, il municipalista della Repubblica Vastese, cugino di Gabriele Rossetti, trucidato ventenne[2]. Fu anche fratello dell'anatomista Giuseppe Pietrocola e zio dell'editore Emanuele Pietrocola[3].
Cominciò a dipingere in giovane età, ma, destinato dal padre alla professione di avvocato, all'età di 22 anni si trasferì Napoli per studiare giurisprudenza. Tuttavia abbandonò presto gli studi per specializzarsi in ritratti miniati, secondo il consiglio del suo maestro napoletano Costanzo Angelini. Fu un ricercato pittore di corte, lodato dalla critica internazionale dell'epoca[4]. Residente a Chiaia scelse come luogo di vacanza e di lavoro la "grandiosa dimora del Marchese D'Andrea" a Sant'Agata sui Due Golfi dove visse molti mesi l'anno e per molto tempo in compagnia del fratello [5]. Qui eseguì numerosi acquerelli ritraendo le donne locali nei loro variopinti costumi tradizionali[6]. Nel 1846 da Maria Quadroli[7] ebbe un figlio d'arte che gli succederà nell'opera di pittore ritrattista miniaturista. Questo avvicendarsi, passato del tutto inosservato, ha generato confusione anche negli esperti che spesso hanno attribuito a Floriano opere del figlio Roberto[8].
Floriano morì a Sant'Agata sui Due Golfi nel 1899.[1]
Due strade sono state intitolate a Floriano Pietrocola:
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