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medicina alternativa Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
I fiori di Bach o rimedi floreali di Bach sono una terapia alternativa ideata dall'omeopata britannico Edward Bach. Ripetute e approfondite ricerche medico-scientifiche non hanno tuttavia dimostrato alcun esito terapeutico dei fiori di Bach, se non l'effetto placebo[1][2][3][4][5].
I sostenitori della floriterapia ritengono che i citati rimedi rilascerebbero nell'acqua, se opportunamente trattati, la loro «energia» o «memoria», benché il concetto di "memoria dell'acqua" non trovi alcun riscontro nella letteratura scientifica[6].
Secondo Bach la malattia all'origine non è materiale, bensì il risultato di uno squilibrio tra le scelte compiute con la mente e i desideri del cuore, a un livello più sottile. Tale squilibrio, alla lunga inascoltato, genera un sintomo nel fisico del quale la persona è costretta a occuparsi in quanto le causa dolore. Seguendo invece il proprio intuito e istinto si compiono quelle scelte armoniche che permettono al corpo di rimanere in salute.
«La scienza degli ultimi due millenni ha considerato la malattia come un agente materiale che può essere eliminato solo da mezzi materiali: questo è, naturalmente, completamente sbagliato. La malattia del corpo, come la conosciamo noi, è un risultato, un prodotto terminale, uno stadio finale di qualcosa di molto più profondo.»
Bach sostiene che a presiedere ogni disturbo fisico vi siano paure, preferenze personali ed emozioni; esattamente un'emozione negativa è all'origine di ogni disturbo psicosomatico: guarendo la mente, il corpo seguirà. Sulla base di tali principi Bach identificò trentotto rimedi floreali, corrispondenti ad altrettanti tipi di emozione, la cui «energia» entra in vibrazione con l'energia umana ed è in grado trasformare l'emozione negativa nel suo tratto positivo. Lungi dall'«eliminare» l'emozione, la terapia si propone di «trasformarla» al fine di rendere migliore e più «armonico» il soggetto. A titolo d'esempio, una persona egocentrica e a tratti egoista, trattata secondo la terapia di Bach sarebbe in grado di ritrovare la parte di sé capace di dedicarsi agli altri con generosità, sì da ripristinare lo «stato armonico» tra mente e cuore, ed eliminando il sintomo di malessere nel fisico.
«Essi [i rimedi] curano non attaccando la malattia ma pervadendo il nostro corpo con le stupende vibrazioni della nostra natura più alta, alla cui presenza la malattia si scioglie come la neve alla luce del sole.»
Alla base della floriterapia di Bach è il principio secondo il quale, nella cura di una persona, devono essere prese in considerazione soltanto le sue emozioni e la sua personalità, le quali determinerebbero il sintomo manifesto nel fisico: il singolo fiore sarebbe in grado di dare il via al processo di trasformazione dell'emozione negativa nel suo tratto positivo, con una conseguente scomparsa del sintomo fisico, essendo quest'ultimo ritenuto il disturbo finale di un disagio originatosi a un altro livello, molto più profondo.[senza fonte]
Al riguardo, Bach sosteneva la necessità che tale forma di terapia dovesse essere semplice e accessibile a tutti, in quanto a suo dire chiunque avrebbe le potenzialità, la capacità e le sensibilità necessarie per effettuare autodiagnosi e autopratica. Sosteneva inoltre che la terapia dovesse avere carattere preventivo e scevra di effetti collaterali.[senza fonte]
La ricerca clinica e scientifica ha smentito qualsiasi effetto terapeutico della floriterapia che, nella più favorevole delle ipotesi, può funzionare come placebo, come confermato dal medico tedesco Edzard Ernst: «L'ipotesi che i rimedi floreali siano associati ad effetti superiori al placebo non è supportata da dati provenienti da studi clinici rigorosi»[5].
Gli studi con miglior metodologia clinica non hanno evidenziato alcun effetto dei fiori di Bach superiore a quello placebo[3][4], ritenuto il metodo più probabile d'azione per i rimedi floreali, arricchito da un'introspezione sullo stato emotivo del paziente, o semplicemente dall'essere ascoltati dal medico. Il semplice atto di selezionare e prendere un rimedio può agire come un rituale calmante[5].
Da una revisione sistematica delle ricerche scientifiche del 2009 è emerso che «La maggior parte delle prove disponibili sull'efficacia e la sicurezza dei fiori di Bach presenta un elevato rischio di bias (parzialità). Concludiamo che, in base agli eventi avversi riportati in questi sei studi, i fiori di Bach sono probabilmente innocui. Esistono pochi studi sul possibile uso dei fiori di Bach per problemi psicologici e di terapia del dolore. La nostra analisi dei quattro studi per l'ansia e l'ADHD indica che non vi è alcuna prova di benefici maggiori rispetto ad un placebo»[7].
Un anno più tardi Ernst scrisse che «In conclusione, le ricerche cliniche più affidabili non mostrano alcuna differenza tra placebo e rimedi floreali»[8].
I primissimi fiori scoperti da Bach furono i cosiddetti "12 Guaritori",[9] che il medico gallese iniziò prontamente a sperimentare prima su sé stesso e poi sui suoi pazienti; gli altri 26 vennero scoperti poco tempo dopo. Bach consigliava di cogliere i fiori nel periodo di massima fioritura e nelle prime ore del mattino di un giorno assolato, senza nubi in cielo; il fiore integro veniva posto in una ciotola d'acqua di sorgente nel campo dove era stato raccolto e veniva trattato secondo il metodo del sole. L'altro metodo, detto della bollitura, consisteva nel far bollire le gemme o i boccioli sui propri rametti. Questi sono gli unici due metodi di preparazione riportati nelle opere del medico gallese.
Le spiegazioni qui di seguito sono una rapida sintesi del significato completo del fiore, secondo le teorie di Bach. La classificazione comprende:
Questa classificazione attribuiva un'importanza particolare al gruppo floreale dei dodici guaritori,[9] ai quali il dottor Bach associava rispettivamente dodici tipi fondamentali di persone: ogni individuo cioè possederebbe un preciso temperamento o carattere psicologico, dotato di lati positivi e negativi, identificabile con uno dei dodici fiori guaritori.
«Ogni individuo in tali gruppi ha una personalità specifica, un compito specifico da svolgere e un modo specifico di svolgerlo. Questi elementi sono anche causa di disarmonia: se non ci atteniamo alla nostra personalità e al nostro compito, essa si manifesta nel corpo sotto forma di malattia.»
Le proprietà caratteriali di ognuna delle dodici personalità umane furono così definite, in analogia all'aspetto morfologico del fiore corrispondente:[11]
«Ciascuna delle erbe corrisponde ad una delle qualità, e il suo scopo è di fortificare quella qualità, in modo che la personalità possa superare quel difetto che è l'ostacolo particolare.»
Il Dr. Bach adottò in seguito un'altra distinzione, oltre a quella tra "guaritori", "aiutanti" ed "assistenti" che molti suoi seguaci nel mondo continuano ad utilizzare ugualmente, suddividendo i fiori secondo gli stati d'animo da alleviare:[9]
Combinando insieme due o più fiori si possono ottenere miscele personalizzate, rivolte cioè a un'esigenza particolare e soggettiva. Esiste tuttavia una combinazione predisposta dallo stesso Bach per un uso generale: si tratta del rimedio di emergenza chiamato Rescue Remedy, una miscela di cinque fiori, che secondo Bach sarebbe utile in situazioni più acute: fortissimi stress, attacchi di panico, svenimenti, brutte notizie ecc., ma anche traumi di natura fisica. Oltre che per bocca, questo rimedio può essere applicato anche sulle tempie o sui polsi, o direttamente sulla parte dolente. Consiste in una miscela di:
È l'unico rimedio che, d'ordinario, non è preparato esclusivamente in forma liquida, ma anche in compresse di lattosio e in pomata. In quest'ultima formulazione, chiamata "Rescue Cream" è aggiunto il Crab Apple, il rimedio di purificazione, per il suo effetto depurativo; può essere utile in diverse occasioni: traumi, piccole eruzioni cutanee, dolori e tensioni muscolari, pelle disidratata ecc.
Oltre che per l'aspetto mentale caratterizzato da senso di vergogna, ossessione per l'igiene, perfezionismo, Crab Apple è utilizzato infatti anche nel suo aspetto isomorfico come depurativo e antibatterico, quindi per problemi dermatologici, per trattare infezioni, o in caso di febbre.[13]
«Crab Apple è capace di distruggere i batteri. La cosa più sorprendente è che questa esperienza è fatta su germi isolati in coltura, cioè al di fuori di un organismo vivente. Forse si verifica un cambio di polarità magnetica che rende impossibile la vita di questi germi.»
Il metodo con cui oggi si estraggono le essenze dai fiori è ancora quello tramandato da Bach stesso. Preparare i fiori di Bach è relativamente semplice: i due metodi che Bach scelse nella preparazione dei suoi rimedi sono quello del sole e quello della bollitura. I dodici guaritori e i sette aiuti si preparano col primo metodo, mentre i diciannove assistenti con il secondo.
È necessario lavorare in una giornata calda e soleggiata nel periodo di massima fioritura della pianta. I fiori vanno raccolti sul posto senza essere toccati con le mani e, recidendoli con delle forbici, si fanno cadere i boccioli in un recipiente di vetro fine da 300 ml riempito di acqua pura, avendo cura di coprire con essi la superficie della bacinella.
Quindi si lasciano macerare al sole per 4 ore (in Italia, dove l'insolazione è maggiore che nelle Isole britanniche, ne sono sufficienti 3); in questo modo il sole trasferirebbe la vibrazione del fiore all'acqua sottostante. Terminato tale periodo si filtra l'acqua dei fiori con un filtro di carta in una bottiglia da 1 litro aggiungendo una pari dose di cognac (o brandy), che serve per la conservazione. Il liquido ottenuto è chiamato tintura madre dei Fiori di Bach.
Per quanto riguarda Rock Water il procedimento è differente. Trattandosi infatti di semplice acqua di un'antica sorgente inglese conosciuta per le sue proprietà curative, basta raccogliere quest'acqua nel solito contenitore (senza toccarla con le mani), lasciarla per quattro ore al sole e poi allungarla con il brandy, come prima descritto.
Il metodo della bollitura è più veloce. Raccolti i giovani germogli di fiore con la stessa metodologia, dovranno essere posti in una pentola di metallo porcellanato, all'incirca nella stessa quantità del primo metodo ma con un litro e mezzo di acqua. Lasciati bollire per circa 30 minuti, si lascerà raffreddare la tintura così ottenuta, aggiungendo poi all'acqua filtrata lo stesso quantitativo di brandy.
In commercio non si trova la tintura madre del fiore, bensì la bottiglietta stock da 20 ml ottenuta attraverso una prima diluizione, ossia 2 gocce di tintura madre in 10 ml di Brandy e il resto acqua. Per ottenere il flaconcino di trattamento, basta prendere una boccetta da 30ml (preferibilmente dotata di contagocce) aggiungere due gocce di ogni fiore desiderato (sino a sette fiori) e riempire sino all'orlo con acqua e un cucchiaino di brandy, cognac o aceto di mele, sostanze che hanno la funzione di conservare e di stabilizzare la diluizione.
La dose minima di assunzione è quattro gocce per quattro volte al giorno: sarebbe importante la mattina appena svegli e prima di coricarsi; poi altre due volte nell'arco della giornata. Ma l'indicazione più corretta è "all'occorrenza", vale a dire ogni volta un pensiero o un'emozione negativa si presenta. Non è necessario che gli orari siano gli stessi, l'importante è avere sempre con sé il flacone di trattamento perché non possiamo sapere quando ne avremo bisogno. I fiori possono essere messi sulla lingua, tenuti sotto la lingua, deglutiti direttamente, messi in una bevanda calda.
Alcune persone credono che i rimedi floreali vadano tenuti lontani da fonti elettromagnetiche (cellulari, computer, forni a microonde, radiosveglie), tuttavia al riguardo il Bach Centre e numerosi autori hanno sempre affermato che, per esperienza, le fonti elettriche e magnetiche non influiscono negativamente sui rimedi.
Il medico esoterista Dietmar Krämer ha associato ad ognuno dei fiori di Bach il suo equivalente terapeutico nell'ambito dell'aromaterapia e della cristalloterapia.[14]
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