Le Figlie di Maria Missionarie sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla F.M.M.[1]

Storia

Le origini della congregazione risalgono alla pia unione delle Figlie di Maria di Pigna, sodalizio diretto dal sacerdote lombardo Giacinto Bianchi (1835-1914): accogliendo la richiesta del canonico genovese Antonio Belloni di sostegno per l'orfanotrofio di Betlemme, da lui fondato poco prima, Bianchi ne raccomandò le sorti alle Figlie di Maria e l'11 febbraio 1875 sei di loro si ritirarono a vita comune per prepararsi spiritualmente al lavoro in Palestina.[2]

Le suore dovettero presto lasciare l'orfanotrofio e tornare in patria. Prima di morire, Bianchi affidò la direzione della comunità a Eduardo Brettoni, vescovo di Reggio Emilia, sotto la cui guida la congregazione si sviluppò e ottenne il riconoscimento pontificio.[2]

Diffusesi rapidamente in varie località d'Italia, nel 1952 le suore si stabilirono anche in Brasile, dove fu aperto un noviziato.[2]

La congregazione ricevette il pontificio decreto di lode il 1º maggio 1934 e l'approvazione definitiva dalla Santa Sede il 26 gennaio 1942.[2]

Attività e diffusione

La finalità dell'istituto sono quelle di aiutare i missionari nella loro opera di evangelizzazione e di curare l'istruzione e l'educazione cristiana della gioventù.[2]

Oltre che in Italia, le suore sono presenti in Africa (Repubblica Centrafricana, Costa d'Avorio) e nelle Americhe (Brasile, Ecuador);[3] la sede generalizia è a Roma.[1]

Alla fine del 2008 la congregazione contava 124 religiose in 22 case.[1]

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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