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meteorite composta essenzialmente di ferro e nichel Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Un meteorite ferroso, detto anche siderite o ferro meteorico nella classificazione tradizionale[1], è un tipo di meteorite composto prevalentemente da una lega di ferro e nichel. Il metallo proveniente da queste meteoriti, detto ferro meteoritico, è stato la prima fonte di ferro utilizzabile per l'uomo.
Nonostante siano relativamente rare rispetto alle meteoriti rocciose, solo il 5,7% delle cadute meteoritiche osservate, sono state storicamente sovrarappresentate nelle collezioni di meteoriti.[2]
Ciò è dovuto a diversi fattori:
In effetti le meteoriti ferrose rappresentano circa il 90% della massa totale di tutte le meteoriti conosciute (circa 500 tonnellate) e tutte le singole meteoriti più grandi ritrovate sono ferrose.
Le meteoriti ferrose sono collegate agli asteroidi di tipo M dato che entrambi mostrano spettri con caratteristiche simili nelle regioni del visibile e dell'infrarosso vicino. Si ipotizza che le meteoriti ferrose siano frammenti del nucleo di antichi asteroidi, più grandi e differenziati, frantumati da impatti cosmici. Il calore rilasciato dal decadimento radioattivo dei nuclidi a breve vita 26Al e 60Fe è considerato una causa plausibile per la fusione e la differenziazione di questi corpi progenitori agli albori del Sistema Solare.[3][4]
Le meteoriti ferrose appartenenti alla classe chimica IIE potrebbero essere invece una significativa eccezione dato che la loro possibile origine è stata individuata nella crosta dell'asteroide di tipo S Hebe.
Questi meteoriti sono costituiti quasi interamente da due leghe di ferro e nichel: la camacite e la taenite. Minerali minori, quando presenti, sono noduli tondeggianti di troilite o grafite, contornati da schreibersite e cohenite. La schreibersite e la troilite possono presentarsi anche come inclusioni planari che appaiono sulla superficie tagliata come lamellae lunghe qualche cm e larghe qualche millimetro. I piani di troilite sono chiamati lamellae Reichenbach.[5]
La composizione chimica è dominata da ferro e dal nichel, sempre presenti. Insieme al cobalto questi tre elementi da soli rappresentano più del 95% della massa presente. La concentrazione del nichel è quasi sempre superiore al 5% e può arrivare fino al 25%.[6] La significativa presenza di nichel può essere utilizzata sul campo per una rapida distinzione dei ferri meteoritici da altri prodotti artificiali che di solito contengono una percentuale di nichel inferiore. La presenza di un'alta percentuale di nichel da sola non è comunque un indicatore sufficiente per affermare l'origine meteoritica del materiale.
Per le meteoriti ferrose sono utilizziati due tipi di classificazione:[7] quella classica strutturale e quella più moderna di tipo chimico.
La classificazione strutturale è basata sulla presenza o l'assenza delle figure di Widmanstätten che può essere verificata osservando una faccia del meteorite tagliata, lucidata ed incisa con l'acido. Ciò è connesso con il rapporto tra il contenuto di ferro e quello di nichel. La relativa facilità di questa analisi spiega il motivo per cui fu la classificazione strutturale ad affermarsi per prima. Le categorie sono:
Una nuova classificazione di tipo chimico, basata sulle proporzioni degli elementi in tracce come gallio, germanio e iridio, divide le meteoriti ferrose in classi che corrispondono a distinti asteroidi progenitori[10]:
Il ferro meteoritico, come viene spesso chiamata questa lega metallica ferro-nichel di origine extraterrestre, fu usata da diverse culture per la realizzazione di armi e strumenti. Ad esempio gli Inuit usarono frammenti del meteorite Cape York.[11][12][13] I primi a scoprire i frammenti del meteorite Gibeon furono le popolazioni del Kalahari (soprattutto i Nama), che li usarono per costruire punte di lance e altri utensili in ferro. Ci sono anche segnalazioni dell'uso di ferro meteoritico per la realizzazione di oggetti vari in Tibet (i thokcha).
Al giorno d'oggi il ferro meteoritico è usato principalmente per scopi di ricerca, divulgazione (es. musei) o collezionismo. È anche utilizzato marginalmente per lavorazioni di gioielleria di nicchia (orologi e anelli) e lame di coltelli.
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