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albo della serie a fumetti Corto Maltese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Favola di Venezia (o Sirat al Bunduqiyyah[1]) è una storia a fumetti di Corto Maltese, scritta e disegnata da Hugo Pratt nel 1977.
Favola di Venezia (Sirat al Bunduqiyyah) | |
---|---|
fumetto | |
Lingua orig. | italiano |
Paese | Italia |
Testi | Hugo Pratt |
Disegni | Hugo Pratt, Mariolina Pasqualini colori ediz. 1977, Patrizia Zanotti colori ediz. 1997 |
1ª edizione | 1977 |
Albi | unico |
Genere | avventura, storico |
Preceduto da | Corte Sconta detta Arcana |
Seguito da | La casa dorata di Samarcanda |
È la 25ª avventura (in ordine cronologico, 24ª in ordine di pubblicazione) di Corto Maltese. La storia è ambientata a Venezia tra il 10 e il 25 aprile 1921.
È stata pubblicata per la prima volta, a puntate (8 strisce a settimana), sul settimanale L'Europeo dal n. 21/22 (3 giugno 1977) al n. 51 (23 dicembre 1977); i colori erano di Mariolina Pasqualini[2], mentre Pratt venne assistito da Guido Fuga[3][4] per i disegni architettonici.
Due anni più tardi fu edita in un unico volume dall'editore Milano Libri, con il solo titolo Sirat Al Bunduqiyyah, in formato orizzontale, e, nel 1984, riedita in formato quadrato[3], arricchito da un'introduzione dello stesso Pratt e da due articoli sulla massoneria.
Nel 1997 viene ripubblicata da Lizard Edizioni nella collana Bibliothèque, in edizione integrale e definitiva, con una nuova colorazione di Patrizia Zanotti; l'introduzione della versione integrale è stata redatta da Luca Raffaelli.
«Uno smeraldo magico, la pietra funeraria araba, ovvero la cattedra di San Pietro, la R.L. massonica della G.L. d'Italia, Baron Corvo, i "fannulloni" di Gambetta d'argento, i leoni greci, la pelle di serpente settentrionale, Stevani, Faliero, la signorina neoplatonica Hipazia, i gatti, Venezia ed io... un bell'indovinello!»
Corto Maltese, incuriosito da un indovinello inviato per lettera dall'amico Baron Corvo (pseudonimo dello scrittore inglese Frederick Rolfe), si reca a Venezia alla ricerca della clavicola di Salomone, un talismano magico che presenta misteriose incisioni. A tale scopo si avvale dell'aiuto dell'amica veneziana "Gambetta d'argento" e del figlio di lei, Boeke. L'avventura comincia con un inseguimento per i tetti di Venezia, quando Corto Maltese cade da un lucernario e a quel punto il registro della narrazione subisce un cambiamento divenendo quasi onirico. Il protagonista piomba in una riunione della Gran Loggia Massonica d'Italia, tiene un discorso assurdo con uno dei suoi componenti e conoscerà il mite quanto misterioso Bepi Faliero.
Nel corso della notte, insieme a Faliero, si ritroverà in uno scontro con un gruppo di fascisti tra cui il bellicoso Stevani, ed incontrerà i personaggi più singolari e inaspettati, dal poeta Gabriele D'Annunzio alla filosofa neoplatonica di Venezia, Hipazia.
Tra ricerche e misteri Corto sarà accusato di tentato omicidio e rischierà più volte la vita. Nel frattempo apprenderà la storia del talismano che, passando di mano in mano, si trova nascosto in una corte di Venezia.
La storia si svolge prevalentemente di notte e ha un tenore onirico in equilibrio tra sogno e realtà. Vi è una gestione narrativa insolita che riesce a rappresentare un viaggio di iniziazione con toni piuttosto mistici. Anche i disegni concorrono a questa intenzione, soprattutto nella variazione dei rapporti dimensionali.[senza fonte]
Oltre ad altri riferimenti all'immaginario mediorientale, nel fumetto compare anche il titolo in arabo della storia: Sirat Al Bunduqiyyah. Per il personaggio di Hipazia si ispira alla cantante veneziana Patty Pravo, mettendole però il naso della redattrice di Linus Stefania Rumor.[5][6]
La raffigurazione della loggia massonica e dei paramenti dei Fratelli in essa presenti è particolarmente verosimile, tranne che per alcuni dettagli. Pratt effettivamente fece parte della Gran Loggia d'Italia degli ALAM, dove fu iniziato alla Loggia "Hermes" all'Oriente di Venezia nel 1976[7], e nella quale rimase almeno fino alla fine degli anni ottanta.
Nel fumetto appaiono due personaggi storici:
Alcuni personaggi massonici hanno nomi che richiamano quelli di massoni realmente conosciuti da Hugo Pratt. In particolare, il nome del "Fratello Svedesin" è chiaramente ispirato a Luigi Danesin, veneziano, che sarà poi Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia dal 2001 al 2007.
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