Fabio Isman

giornalista italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Fabio Isman (Monza, 30 marzo 1945) è un giornalista italiano.

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Fabio Isman, nasce a Monza da una famiglia triestina e dal 1970 abita a Roma. Ha esordito nel 1964 all'Eco di Monza e della Brianza. Nel 1968 è entrato nella redazione de Il Piccolo di Trieste e nel 1969 è passato a Il Gazzettino di Venezia, da cui si è dimesso il giorno in cui è stato licenziato il direttore Alberto Cavallari. Dal 1970 al dicembre 2009 ha fatto parte della redazione de Il Messaggero di Roma, dove è stato inviato speciale e, per due volte e a lungo, capo dei servizi italiani. Nel 1980, Isman finì in carcere per aver pubblicato su Il Messaggero alcuni estratti dei verbali d'interrogatorio di Patrizio Peci, il primo "brigatista rosso pentito".[1] Ci rimase per 131 giorni, prima di essere assolto in appello con formula piena (presidente Filippo Mancuso).[2]

Dopo essersi occupato per decenni di politica, scandali politici, processi e terrorismo, ed aver seguito importanti eventi in Italia e all'estero, due guerre in Medio Oriente, e l'elezione di due papi, dal 1980 scrive soprattutto di arte e cultura, argomenti ai quali ha dedicato numerosi libri e pubblicazioni. Dal 1985, è particolarmente attento al saccheggio dell'archeologia clandestina in Italia, che dal 1970 ha portato allo scavo illegale di oltre un milione e mezzo di pezzi, secondo calcoli dell'Università di Princeton, coinvolgendo circa diecimila persone nelle indagini.

Per anni è stato sposato con Lina Agostini, scrittrice e storica giornalista del Radiocorriere TV e vicedirettrice della sezione cultura della RAI: proprio la loro storia coniugale travagliata fu il soggetto di un romanzo autobiografico scritto dalla Agostini stessa e pubblicato a puntate sul Radiocorriere nell'estate 1988, ma Isman riuscì a scoprire sé stesso nel protagonista del romanzo - insieme ad altri dettagli senza veli su di lui e la sua relazione - e ottenne di far sequestrare l'edizione del Radiocorriere con una parte del romanzo in tutta Italia, bloccandone il prosieguo.[3]

Per dieci anni, è stato titolare della rubrica "La pagina nera" su Art e Dossier che, dopo una pausa di altri dieci, ha ripreso nel 2010; è collaboratore, inoltre, de Il Messaggero, e di diverse altre testate periodiche specializzate nel settore dei beni culturali, come Il Giornale dell'Arte, The Art Newspaper e Bell'Italia, dove è titolare della rubrica "Fuoriluogo". Dal 1º aprile 2013 al 31 marzo 2014, è stato Direttore editoriale di Artemagazine, quotidiano online di arte e mostre di cui era Direttore responsabile Paolo Madron, che ha contribuito a fondare.

Opere

Riepilogo
Prospettiva
  • I forzati dell'ordine: l'Italia delle molte polizie, Marsilio, 1977.
  • Tutti gli uomini dell'Antilope, il caso Lockheed, Mondadori, 1977;
  • Angioni: noi a Beirut, prefazioni di Sandro Pertini e Giovanni Spadolini, Adnkronos libri, 1984.
  • Pietra su pietra, dieci anni di restauri in Italia, prefazioni di Giovanni Spadolini, Giulio Andreotti, Franco Nobili, Laterza, 1991.
  • Naia? No grazie, con Valdo Spini, Baldini & Castoldi, 1997.
  • Venezia, la fabbrica della cultura; tra istituzioni ed eventi, per l'Associazione Venezia 2000, Marsilio, 2000.
  • (con altri) Tesori di Roma (1999), di Napoli (2000), di Venezia (2001), di Palermo (2002), di Bologna (2003), di Torino (2004), di Genova (2005), e Tesori di città (2006), per Findomestic Banca, Ed. Nardini, Firenze.
  • Venezia fabbrica d'arte, tra collezionismo ed esportazione, per l'Associazione Venezia 2000, Marsilio, 2001.
  • (con altri) Jiménez Deredia nella Basilica di San Pietro a Roma, Bandecchi & Vivaldi, Pontedera, 2001.
  • Dal 2002 al 2011 ha coordinato l’Almanacco di VeneziAltrove, Marsilio, Fondazione Venezia 2000 e Fondazione di Venezia.
  • (con altri) Jiménez Deredia, Firenze, Bandecchi & Vivaldi, Pontedera, 2006.
  • I predatori dell'arte perduta, il saccheggio dell'archeologia in Italia, Skira, 2009.
  • Il Ghetto di Venezia, Skira, Mini Artbooks. 2010.
  • Postfazione a: Stefan Zweig, Il candelabro sepolto, Skira, 2013.
  • Andare per le città ideali, Il Mulino, 2016. Premio Brancati-Zafferana Etnea[4]
  • L'Italia dell'arte venduta: collezioni disperse, capolavori venduti, Il Mulino, 2017, premio speciale del Presidente del Senato al Premio Giustolisi 2017.
  • 1938, l'Italia razzista: i documenti della persecuzione contro gli ebrei, Il Mulino, 2018, premio Scanno Storia, sezione Anniversari.
  • Andare per l'Italia degli intrighi, Il Mulino, 2020.
  • Quando l'arte va a ruba: furti e saccheggi, nel mondo e nei secoli, Giunti, 2021.
  • La Roma che non sai: viaggio nei segreti della Città eterna, Il Mulino, 2023.
  • Andare per l'Italia razionalista, Il Mulino, 2024.

Ha inoltre coordinato i cataloghi delle mostre "Oltre i sensi / Beyond the senses" del pittore Roberto Ferri, Londra e Roma, 2009, Skira 2009, e "La Ruta de la Paz, Deredia a Roma" dello scultore Jorge Jimenez Deredia, a Roma, 2009, Electa, 2009.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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