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F 7 (sommergibile)
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L’F 7 è stato un sommergibile della Regia Marina.
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Storia
Riepilogo
Prospettiva
Una volta operativo fu stanziato a Brindisi[1][2].
Dal gennaio 1918 ebbe base variabilmente a Venezia od a Porto Corsini[1][2]. Fu impiegato in funzione offensiva sulle rotte avversarie nell'Adriatico settentrionale[2][1].
Il 12 febbraio 1918, al largo dello scoglio di Guizza, colò a picco il piccolo piroscafo Pelagosa (245 tsl), piccola unità ausiliaria della k.u.k. Kriegsmarine[1][2][3].
Alle 9.45 dell'11 agosto 1918 l’F 7 attaccò il piroscafo trasporto truppe austro-ungarico Euterpe (2270 tsl), in navigazione, con un migliaio di militari a bordo, al largo dell'isola di Pago e tre miglia a nord di Novalja: centrato da due siluri, l’Euterpe s'inabissò portando con sé 555 uomini[4][5][1][2][3].
Il 29 agosto dello stesso anno attaccò con i suoi siluri dapprima un sommergibile, al largo di Punta Mika, ed in seguito un trasporto: entrambi i bersagli furono mancati, perché i siluri erano difettosi[1][2].
Fu inviato nell'area di Passo delle Sette Bocche (Dalmazia) per individuare campi minati avversari[1][2].
Cercò di silurare un piroscafo circa tre miglia al largo dell'isola di Scarda, ma il malfunzionamento dei siluri impedì un successo[1][2].
Nel primo dopoguerra restò di base a Venezia sino all'aprile 1919[1][2].
Dal 1919 al 1923 ebbe base a Napoli, mentre nell'ottobre 1925 fu trasferito a Taranto (appartenendo alla Divisione Sommergibili)[1][2].
Prese parte a varie esercitazioni di attacco e lancio siluri sino al 1929, anno della sua radiazione[1].
Fu poi demolito.
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