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strumento scientifico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Lo Student Nitric Oxide Explorer (SNOE), a volte citato anche come Explorer 72 e STEDI 1, è stato un piccolo satellite scientifico utilizzato per studiare la concentrazione del monossido di azoto nella termosfera.
Student Nitric Oxide Explorer | |||||
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Immagine del veicolo | |||||
Il satellite SNOE. | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | Laboratorio di fisica dell'atmosfera e dello spazio, Università del Colorado a Boulder[1] | ||||
NSSDC ID | 1998-012A | ||||
SCN | 25233 | ||||
Vettore | Pegasus XL | ||||
Lancio | 26 febbraio 1998 alle 07:07 UTC[2] | ||||
Luogo lancio | Stargazer Vandenberg AFB, California, U.S.A | ||||
Inizio operatività | 11 marzo 1998[3] | ||||
Rientro | 13 dicembre 2003 alle 09:34 UTC[1] | ||||
Durata | 5 anni, 9 mesi e 17 giorni | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Potenza | 37 W | ||||
Massa | 115 kg[4] | ||||
Costruttore | Laboratorio di fisica dell'atmosfera e dello spazio, Università del Colorado a Boulder[1] | ||||
Strumentazione |
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Parametri orbitali | |||||
Orbita | Geocentrica | ||||
Apogeo | 580 km | ||||
Perigeo | 535 km | ||||
Periodo | 95,8 minuti[5] | ||||
Inclinazione | 97,7° | ||||
Eccentricità | 0,00324 | ||||
Sito ufficiale | |||||
Programma Explorer | |||||
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Il satellite è stato proposto e costruito dal Laboratorio di fisica dell'atmosfera e dello spazio dell'Università del Colorado a Boulder[1] come una delle tre missioni sviluppate all'interno del progetto Student Explorer Demonstration Initiative (STEDI), finanziato dalla NASA. Lo SNOE, entrato a far parte del Programma Explorer, è stato lanciato nel febbraio 1998 e, dopo aver portato raggiunto gli obbiettivi prefissati, ha effettuato il proprio rientro atmosferico il 13 dicembre 2003.
Come detto, lo SNOE è stato il primo di tre progetti sviluppati all'interno di un programma universitario, il sopraccittato STEDI, finanziato dalla NASA e amministrato dalla Universities Space Research Association, il cui obbiettivo era quello di coinvolgere gli studenti nello sviluppo di satelliti con mezzi limitati, nell'ambito della strategia "faster, better, cheaper" (in inglese: più veloce, efficiente, più economico) promossa dall'allora amministratore della NASA Daniel Goldin.
Il satellite, progettato dall'Università del Colorado a Boulder nel 1994, è stato dapprima scelto tra altre 66 proposte come una della sei missioni pre-selezionate e infine, nel febbraio 1995, è stato selezionato come uno dei tre progetti vincenti assieme al TERRIERS dell'Università di Boston e al CATSAT dell'Università del New Hampshire. Una volta avuto il via libera, lo SNOE è stato costruito e interamente gestito dal Laboratorio di fisica dell'atmosfera e dello spazio dell'università.
L'obbiettivo della missione era quello di studiare nel dettaglio le variazioni della concentrazioni di monossido di azoto nella termosfera. Sebbene si tratti di uno dei componenti minori di questa regione dell'atmosfera, il monossido di azoto ha un impatto piuttosto significativo sulla composizione degli ioni presenti nella ionosfera e sul riscaldamento dell'intera termosfera.
Ciò che lo SNOE doveva studiare erano, in particolare:
Lo SNOE aveva la forma di un prisma a sei facce, su ognuna delle quali erano posti dei pannelli solari che fornivano al satellite una potenza totale di 37 W, alto circa 1,0 m e largo circa 0,93 m[6] e raggiungeva i 115 kg di peso.[7] Una volta messo in orbita il satellite era stabilizzato utilizzando la tecnica di stabilizzazione di spin, una tecnica di stabilizzazione passiva nella quale l'intero veicolo ruota su se stesso in modo che il suo vettore di momento angolare rimanga pressoché fissato nello spazio inerziale.[8] Il movimento di rotazione è stabile se il satellite gira attorno all'asse che ha momento d'inerzia massimo.[8] Nel caso dello SNOE, tale asse era perpendicolare al piano orbitale e la velocità di rotazione era pari a 5 rpm.[9]
Lo SNOE era equipaggiato con tre strumenti scientifici:[10]
Il satellite era dotato anche di un sistema GPS che gli permetteva di determinare accuratamente la sua orbita e la sua orientazione.
Lo SNOE è stato lanciato il 26 febbraio 1998 alle 07:07 UTC da un razzo Pegasus XL, assieme al satellite T1 della Teledesic. Come per ogni lancio effettuato con i Pegasus XL, il razzo è stato prima portato in quota dallo Stargazer, un Lockheed L-1011-1 TriStar di proprietà della Orbital ATK, decollato dalla base aerea Vandenberg. Dopo il lancio, il satellite è stato posto in un'orbita eliosincrona ad una quota che andava da 535 a 580 km e con un'inclinazione di 97,7°.
Lo SNOE è entrato ufficialmente in funzione l'11 marzo 1998 ed ha operato efficacemente fino alla conclusione del suo decadimento orbitale e al suo rientro atmosferico avvenuto il 13 dicembre 2003.[5]
Tra le varie osservazioni compiute dallo SNOE si possono citare:
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