Expedition 72

72ª missione di lunga durata verso la Stazione Spaziale Internazionale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Expedition 72

Expedition 72 è la 72ª e attuale missione di lunga durata verso la Stazione spaziale internazionale che è iniziata il 23 settembre 2024 con l'undocking della Sojuz MS-25. La missione è stata comandata fino al 7 marzo dall'astronauta NASA Sunita Williams e dal quel momento in poi dal cosmonauta Roscosmos Aleksej Ovčinin.

Fatti in breve Statistiche missione, Nome missione ...
Expedition 72
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Statistiche missione
Nome missioneExpedition 72
Membri equipaggio7 - 11
Lancio e rientro
Velivoli utilizzatiSojuz MS-26
SpaceX Crew-9
SpaceX Crew-10
Fotografia dell'equipaggio
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Missioni Expedition
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Expedition 71 Expedition 73
Le date sono espresse in UTC
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Equipaggio

Riepilogo
Prospettiva

L'equipaggio è composto dai membri della SpaceX Crew-9[1] e della Sojuz MS-26. A causa delle problematiche riscontrate nella missione Boeing Crewed Flight Test, la missione di sei mesi della SpaceX Crew-8 venne estesa di un mese, fino ai primi di ottobre 2024. Ai primi di ottobre però l'undocking venne posticipato numerose volte per le condizioni meteorologiche avverse nella zona di ammaraggio, rendendo l'equipaggio della Crew-8 temporaneamente parte dell'Expedition 72. Il 12 marzo avverrà il lancio della SpaceX Crew-10 che raggiungerà la ISS il giorno successivo, portando a undici i membri dell'equipaggio a bordo. Dopo qualche giorno per il passaggio di consegne tra Crew-9 e Crew-10, la Crew-9 farà ritorno sulla Terra.[2]

Ulteriori informazioni Astronauta, 23 - 29 settembre 2024 ...
Astronauta 23 - 29 settembre 2024 29 settembre - 21 ottobre 2024 21 ottobre 2024 - 7 marzo 2025 7 - 13 marzo 2025 13 ~ 20 marzo 2025
Crew-9
(Boe-CFT)
Stati Uniti (bandiera) Sunita Williams, NASA
Terzo volo
Comandante Ingegnere di volo
Stati Uniti (bandiera) Butch Wilmore, NASA
Terzo volo
Ingegnere di volo
Crew-8 Stati Uniti (bandiera) Matthew Dominick, NASA
Primo volo
Ingegnere di volo Non a bordo
Stati Uniti (bandiera) Michael Barratt, NASA
Terzo volo
Ingegnere di volo Non a bordo
Stati Uniti (bandiera) Jeanette Epps, NASA
Primo volo
Ingegnere di volo Non a bordo
Russia (bandiera) Aleksandr Grebënkin, Roscosmos
Primo volo
Ingegnere di volo Non a bordo
MS-26 Russia (bandiera) Aleksej Ovčinin, Roscosmos
Terzo volo
Ingegnere di volo Comandante
Russia (bandiera) Ivan Vagner, Roscosmos
Secondo volo
Ingegnere di volo
Stati Uniti (bandiera) Donald Pettit, NASA
Quarto volo
Ingegnere di volo
Crew-9 Stati Uniti (bandiera) Nick Hague, NASA
Secondo volo
Non a bordo Ingegnere di volo
Russia (bandiera) Aleksandr Gorbunov, Roscosmos
Primo volo
Non a bordo Ingegnere di volo
Crew-10 Stati Uniti (bandiera) Anne McClain, NASA
Secondo volo
Non a bordo Ingegnere di volo
Stati Uniti (bandiera) Nichole Ayers, NASA
Primo volo
Non a bordo Ingegnere di volo
Giappone (bandiera) Takuya Onishi, JAXA
Secondo volo
Non a bordo Ingegnere di volo
Russia (bandiera) Kirill Peskov, Roscosmos
Primo volo
Non a bordo Ingegnere di volo
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Eventi della missione

Riepilogo
Prospettiva
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Lancio e docking della SpaceX Crew-9

Il 28 settembre 2024 la navetta Crew Dragon Freedom della SpaceX Crew-9 venne lanciata su un lanciatore Falcon 9 con a bordo il comandante statunitense Nick Hague e lo specialista di missione russo Aleksandr Gorbunov. Dopo poco più di un giorno di viaggio, la Freedom eseguì un docking automatico al boccaporto anteriore del modulo Harmony del segmento orbitale americano (USOS) della Stazione spaziale internazionale. L'equipaggio originariamente era composto da quattro membri: la comandante Zena Cardman, il pilota Hague e gli specialisti di missione Stephanie Wilson e Gorbunov. Nell'agosto 2024 la NASA non reputò la navicella Starliner Calypso, con la quale vennero lanciati Butch Wilmore e Sunita Williams nel giugno 2024, idonea al rientro sulla Terra con astronauti a bordo. L'equipaggio della Crew-9 al lancio venne quindi ridotto a soli due membri per lasciare liberi due seggiolini al fine di riportare sulla Terra a febbraio 2025 i due astronauti della Starliner. Questa decisione portò al rinvio del lancio della Crew-9 da agosto a settembre 2024 per permettere ai due membri di prepararsi al meglio alle nuove responsabilità. Inoltre, per evitare di lasciare l'USOS con un solo astronauta e per eseguire il passaggio di consegne tra la Crew-8 e la Crew-9 sulla ISS, la missione della Crew-8 venne estesa anch'essa di un mese.[3][4][5][6]

Undocking e ammaraggio della SpaceX Crew-8

Il rientro sulla Terra della SpaceX Crew-8 era previsto inizialmente circa 10 giorni dopo il docking della Crew-9 per svolgere al meglio il passaggio di consegne. Questa data però venne rinviata numerose volte, fino al 23 ottobre quando la navicella Crew Dragon Endeavour eseguì un undocking automatico dal boccaporto zenith del modulo Harmony con il comandante Matthew Dominick, il pilota Michael Barratt e gli specialisti di missione Jeanette Epps e Aleksandr Grebënkin. Il giorno successivo la navicella ammarò al largo delle coste della Florida, completando una missione di quasi otto mesi. Poco dopo il rientro sulla Terra l'equipaggio venne mandato nell'ospedale Ascension Sacred Heart di Pensacola per precauzione; tre membri dell'equipaggio dopo ulteriori accertamenti lasciarono l'ospedale e fecero ritorno al Johnson Space Center mentre un astronauta NASA, la cui identità non venne rivelata per motivi di privacy, passò la notte in ospedale in condizioni stabili sotto osservazione. Il giorno successivo anche quest'ultimo astronauta lasciò l'ospedale per proseguire a casa il normale riadattamento all'ambiente terrestre.[7][8]

Cambio di boccaporto della SpaceX Crew-9

Il 3 novembre 2024, in preparazione per l'arrivo della missione di rifornimento SpaceX CRS-31, la Crew Dragon Freedom della SpaceX Crew-9 con a bordo gli astronauti Hague, Wilmore, Williams e il cosmonauta Gorbunov eseguì un undocking dal boccaporto anteriore di Harmony e un successivo docking 50 minuti dopo con il boccaporto zenith di Harmony. Questa operazione aveva come obiettivo liberare il boccaporto anteriore per la navicella Cargo Dragon; con l'ausilio del braccio robotico Canadarm2 è possibile raggiungere l'hardware situato all'interno del trunk della Cargo Dragon, cosa che non è possibile fare con la navicella agganciata nel boccaporto zenith. È necessario che l'intero equipaggio si trovi a bordo della navicella a loro assegnata perché, in ogni momento durante la permanenza della ISS ogni membro deve avere la possibilità di rifugiarsi all'interno della proprio navicella in caso di emergenza. Inoltre, nel caso in cui la navicella durante il cambio di boccaporto, per un qualche motivo, non fosse in grado di eseguire nuovamente l'undocking con la ISS, sarebbero costretti a fare ritorno sulla Terra e concludere anticipatamente la missione.[9][10]

Lancio e docking della Cargo Dragon CRS-31

Il 5 novembre 2024 la navetta Cargo Dragon SpaceX CRS-31 venne lanciata con successo dal Kennedy Space Center della NASA in Florida a bordo di un lanciatore Falcon 9. Il carico di 2700 kg comprendevano rifornimenti per l'equipaggio della Expedition 72, esperimenti scientifici e hardware per la ISS. Gli esperimenti scientifici più significativi erano un esperimento sul studiare il vento solare (CODEX), uno su del muschio antartico per valutare gli effetti della microgravità e delle radiazioni cosmiche sulle piante, uno per testare la saldatura a freddo dei metalli nello spazio e uno per analizzare i campioni stampati con una stampante 3D metallica. Il docking con la ISS avvenne 12 ore dopo, al boccaporto anteriore di Harmony. Rimase agganciata alla ISS per un mese e mezzo, fino al 16 dicembre 2024.[11][12][13][14]

Primo reboost della Cargo Dragon

L'8 novembre 2024 la Cargo Dragon SpaceX CRS-31 svolse la sua prima dimostrazione di reboost per la Stazione spaziale internazionale. I propulsori Draco della navicella vennero accesi per 12 minuti e 30 secondi per innalzare l'orbita della ISS che decade per l'attrito atmosferico. L'innalzamento dell'orbita è un'operazione fondamentale per mantenere operativa la ISS; questo compito veniva svolto nei primi anni della ISS modulo russo Zvezda e successivamente dalle navicelle cargo russe Progress. Dal giugno 2022 la navicella statunitense Cygnus eseguì diversi reboost, sebbene con capacità limitate, aiutando le Progress nelle attività di reboost della ISS. Avere più veicoli a disposizione per spostare la ISS è fondamentale visto che, sebbene gli innalzamenti dell'orbita siano programmati con largo anticipo per mantenere la ISS all'orbita prevista, possono accadere eventi d'emergenza in cui è necessario intervenire tempestivamente; uno di questi eventi è una possibile collisione tra un detrito spaziale e la ISS. In risposta a questo pericolo, se si ha abbastanza tempo a disposizione per pianificare e eseguire un reboost esso viene fatto, con la cosiddetta Pre-Determined Debris Avoidance Maneuver (PDAM). Nel caso in cui invece non ci sia abbastanza tempo allora l'equipaggio della ISS dovrà chiudere tutti i portelloni dei moduli della ISS e rifugiarsi ognuno nel proprio veicolo pronti a eseguire un undocking in caso di impatto. Naturalmente la seconda opzione mette l'equipaggio e la ISS in un pericolo maggiore rispetto all'eseguire un PDAM. Avere quindi uno o più veicoli in ogni momento agganciati alla ISS capaci di eseguire un reboost o PDAM è di fondamentale importanza per la sicurezza della ISS e del suo equipaggio. Sia le Cygnus che le Drago sono dotate di capacità di reboost limitate e quindi non sono ancora in grado di sostituire il lavoro svolto dalle Progress russe. Questo e i successivi reboost della Cargo Dragon serviranno inoltre a raccogliere dati in vista dello sviluppo del US Deorbit Vehicle (USDV) commissionato a SpaceX dalla NASA che avrà il compito di far deorbitare in sicurezza la ISS nel 2030.[15][16][17]

Undocking della Progress MS-27

Dopo aver completato con successo quasi sei mesi di permanenza sulla ISS, il 19 novembre 2024 la navicella russa Progress MS-27 eseguì un undocking dal modulo Poisk del segmento orbitale russo della Stazione spaziale internazionale, sotto la supervisione dei cosmonauti Aleksej Ovčinin e Ivan Vagner dal modulo Zvezda. Non essendo dotate di scudo termico, le navicelle Progress non posso far rientro sulla Terra intatte. Esse invece hanno il compito di smaltire i rifiuti prodotti dall'equipaggio sulla ISS e le attrezzature non più utili, bruciandole insieme alle navicelle durante il rientro atmosferico. Quattro ore dopo l'undocking infatti, la Progress MS-27 entrò in atmosfera dove iniziò a bruciare e disintegrarsi sopra i cieli dell'Oceano pacifico, concludendo con successo la missione.[18]

Esecuzione di un PDAM

Qualche ora dopo l'undocking della Progress MS-27, i controllori di volo di Roscosmos accesero i propulsori della Progress MS-28 per 5 minuti e 31 secondi al fine di innalzare l'orbita della ISS di 800 metri per allontanarla dalla traiettoria di alcuni detriti spaziali di un satellite meteorologico di difesa non più in uso. Senza eseguire la PDAM i detriti sarebbero passati a circa quattro chilometri dalla ISS, mettendo potenzialmente in pericolo la vita dell'equipaggio.[19]

Lancio e docking della Progress MS-29

A sostituire la navicella Progess appena rientrata fu la Progress MS-29 che venne lanciata il 21 novembre 2024 dal cosmodromo di Bajkonur con un carico di 2487 kg. Il carico comprendeva 1155 kg di hardware per i sistemi del segmento russo, esperimenti scientifici, provviste alimentari, vestiario e prodotti sanitari per l'equipaggio, 869 kg di carburante, 420 kg di acqua potabile e 43 kg di azoto per mantenere adeguata l'atmosfera interna della ISS. La navicella rimarrà agganciata per circa sei mesi, durante i quali verrà riempita di rifiuti e provvederà a innalzare ogni qualche mese l'orbita della ISS che decade costantemente per l'attrito atmosferico.[20][21]

Undocking e ammaraggio della Cargo Dragon CRS-31

Il 16 dicembre 2024 la navetta Cargo Dragon CRS-31, riempita di campioni scientifici e hardware da far rientrare a Terra, eseguì l'undocking con il modulo Harmony. Dopo aver ricevuto il comando di undocking dai controllori di volo di SpaceX, la navetta utilizzò i suoi propulsori per allontanarsi in sicurezza dalla ISS. A differenza della navicella Progress, la navicella Cargo Dragon è dotata di scudo termico ed è in grado di far ritorno integra sulla Terra. Entrambe le navicelle Progress e Dragon sono fondamentali le operazioni sulla ISS perché senza le Progress non sarebbe possibile liberarsi in modo sicuro dei rifiuti prodotti sulla ISS mentre senza la Dragon non sarebbe possibile riportare a Terra ogni qualche mese i campioni scientifici prodotti sulla ISS. La Cargo Dragon CRS-31 ammarò con successo il giorno successivo al largo delle coste della Florida, portando a Terra i campioni degli esperimenti GISMOS, SpaceTED, stampante 3D metallica ESA e diversi altri.[22]

EVA 1 (VDK-63)

Il 19 dicembre 2024, i cosmonauti Ovčinin e Vagner svolsero la prima attività extraveicolare (EVA) dell'Expedition 72, della durata di 7 ore e 17 minuti. Durante l'EVA venne installato lo spettrometro a raggi X SPIN-X1-MVN sulla superficie esterna del modulo Zvezda per monitorare le emissioni di raggi X, vennero rimossi gli esperimenti di esposizione "Test" ed "Endurance" conclusi, e rilocato il pannello di controllo esterno dell'European Robotic Arm (ERA). Il cosmonauta Gorbunov manovrò l'ERA da Nauka effettuando lo smaltimento di componenti elettronici obsoleti e contribuendo a ottimizzare lo spazio disponibile all'esterno della ISS.[23][24]

EVA 2 (US-91)

Il 16 gennaio 2025, gli astronauti Williams e Hague svolsero un'attività extraveicolare volta alla sostituzione di un gruppo giroscopio di velocità il quale aiuta a fornire il controllo dell'orientamento della stazione, situato sul traliccio centrale S0, la riparazione del telescopio NICER, la sostituzione di un riflettore di navigazione, e la preparazione per una successiva riparazione dell'Alpha Magnetic Spectrometer (AMS). L'EVA ha avuto una durata di 6 ore. [25][26]

EVA 3 (US-92)

Il 30 gennaio 2025, gli astronauti Williams e Wilmore svolsero la terza attività extraveicolare dell'Expedition 72, volta alla rimozione di un gruppo di antenne a radiofrequenza (RFG), alla collezione di campioni di materiale della superficie esterna del complesso orbitale da analizzare per verificare la possibile presenza di microrganismi, e alla preparazione di un giunto di riserva per il braccio robotico Canadarm2 nel caso fosse necessario sostituirlo. [27]

Note

Altri progetti

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