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Durante il declino dell'Impero bizantino (1204-1453), e principalmente dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453 e fino al XVI secolo, molti dotti bizantini si spostarono in diverse importanti città dell'Europa occidentale; questo fenomeno storico è considerato da molti studiosi moderni come un fattore cruciale per la rinascita degli studi, delle arti e delle scienze greche e romane in Occidente, e quindi per la formazione dei caratteri tipici prima dell'Umanesimo e poi del Rinascimento.
Invertendo il flusso che vedeva gli eruditi italiani (come Giovanni Aurispa) recarsi in Oriente per motivi di studio, i bizantini che - con l'indebolimento ed il crollo dell'Impero romano d'Oriente - arrivarono in Europa occidentale coltivavano interessi culturali diversi e multiformi: tra di essi vi erano ad esempio grammatici, poeti, stampatori, musicisti, architetti, filosofi, scienziati, politici e teologi. Questi eruditi diventarono molto importanti per la diffusione della conoscenza della lingua greca in Europa occidentale, da loro insegnata all'interno delle Università o privatamente.
Accanto al patrimonio di conoscenza diretta, ebbero un ruolo centrale anche le ricche raccolte di testi greci che attraverso i dotti bizantini giunsero in Europa, testi che vennero copiati e, successivamente all'invenzione della stampa, diffusi in tutta Europa. Attorno al 1500 a Venezia vi era una comunità bizantina di circa 5.000 persone, la seconda maggiore tra quelle delle grandi città europee dopo Firenze. Inoltre la repubblica di Venezia dominava Creta e la Dalmazia, dove molti eruditi bizantini cercarono rifugio in seguito alle sanguinose vicende connesse al crollo dell'impero. Creta divenne il centro di cultura bizantina più importante al mondo dopo che nel 1460 il despotato della Morea cadde nelle mani degli Ottomani, come dimostra la nascita della scuola cretese della icona-pittura.
Accanto al nome vi sono le principali città in cui è documentata l'attività.
Michele Lygizos – nacque a Creta, fu uno scrivano.
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