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sovrano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Erra-Imittī (fl. XIX secolo a.C.) è stato un sovrano amorreo dell'età paleo-babilonese.
Erra-Imittī | |
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La Lista reale sumerica | |
9 ° Re di Isin (I dinastia di Isin) | |
In carica | 1868 a. C. – 1861 a. C. |
Predecessore | Lipit-Enlil |
Successore | Enlil-bani |
Casa reale | I Dinastia di Isin |
Erra-Imittī, scritto in cuneiforme d èr-ra-i-mit-ti[r 1], rimase in carica negli anni che vanno da circa il 1805 a circa il 1799 a. C., secondo la cronologia bassa o da circa il 1868 a circa il 1861 a. C., secondo la cronologia media.[1] Fu il nono re della Prima dinastia di Isin e secondo la Lista reale sumerica ha governato per otto anni[r 2]. Successe a Lipit-Enlil, con il quale ebbe un rapporto incerto. È stato contemporaneo e rivale di due re della, parallela, dinastia di Larsa, Sumuel e Nur-Adad.
Egli deve la sua notorietà , in particolar modo, alle circostanze legate al racconto singolare e leggendario della sua scomparsa.
Durante l'inizio del suo regno, viene registrato il recupero della città di Nippur, nei confronti di Larsa, ma è probabile che questo abbia avuto breve durata. La riconquista della città, infatti, è nuovamente celebrata dal suo successore Enlil-bani.
I pochi dati sul suo regno, rivengono dall'elenco del nome degli anni[2], in cui vengono annotati gli eventi più significativi.
Risulta abbia conquistato e distrutto Kisurra[Is 1], l'attuale Abu-Hatab. Circostanza che sarebbe confermata dal rinvenimento, in quella città, di un sigillo cilindrico, realizzato su un minerale di ematite e appartenuto ad un suo servo e scrivano. Iliška -uṭul, figlio di Sin-ennam[r 3].
Il settimo anno del suo regno viene ricordato come, "l'anno [in cui] Erra-Imittī distrusse il muro della città di Kazallu."[Is 2][3]. Alleata di Larsa e antagonista di Isin e di Babilonia, che, allora, era una sua città vassalla[4].
Nell'ottavo anno, viene ricordata la realizzazione della cinta muraria di gan-x-Erra-Imittī, forse una nuova città eponima, da lui costruita[Is 3] .
La sua notorietà, tuttavia non è da ascrivere alle sue opere o alle guerre intraprese nei confronti dei sovrani limitrofi, ma ad un episodio legato alla sua scomparsa ed alla sua successione.
Secondo i costumi e la cultura del tempo, quando qualche oscuro presagio faceva temere per la vita del re, per consuetudine, veniva nominato un sostituto, alla stregua di una statuetta inanimata[Is 4], che assumeva il ruolo del re[5].
Per un certo periodo, come un capro espiatorio, aveva il compito di attirare su di sé i malefici. Al termine del periodo stabilito, il sostituto sarebbe stato, secondo alcune fonti, ritualmente sacrificato e il re avrebbe ripreso regolarmente il suo trono.[6]
The Chronicle of early kings[r 4] riferisce che:
«King Erra-imittī stabilì che Enlil-bâni, il giardiniere, sedesse sul trono, come sostituto reale (e) pose la corona della regalità sulla sua testa. Erra-imittī morì nel suo palazzo mentre deglutiva una zuppa calda[Is 5] a piccoli sorsi. Enlil-bâni, che sedeva sul trono, non si dimise e fu elevato al rango regale.[7]»
A Erra-Imittī, succedette Enlil-Bani, secondo la Lista Reale Sumerica. Altre fonti, tuttavia inseriscono tra i due re ikun-Pi-Ištar, che avrebbe regnato per un periodo che va dai sei mesi a un anno[8].
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