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filosofo e musicologo svizzero Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ernst Kurth (Vienna, 1º giugno 1886 – Berna, agosto 1946) è stato un filosofo e musicologo svizzero.
Da giovane ha studiato filosofia, disciplina nella quale si è laureato con la tesi intitolata: Der Stil der Opera seria von Ch.W.Gluck bis zum Orfeo.[1]
Ha studiato musicologia con Guido Adler nella città di Vienna, dove ottenne la laurea con un tesi sullo stile di Gluck.[1]
Dopo un breve periodo come direttore e come insegnante nella comunità scolastica Wickersdorf, dal 1912 ha iniziato la carriera di docente universitario, incaricato e ordinario, presso l'Università di Berna, insegnando storia della musica.
Il lavoro di Kurth, dalla filosofia di Schopenhauer alle tendenze contemporanee influenzate dalla psicologia, approfondì il rapporto tra i fenomeni musicali e i processi della psiche.
Kurth studiò le armonie romantiche e la loro evoluzione nel Tristano e Isotta di Wagner (1920), considerando l'armonia del XIX secolo e la sua storia in una prospettiva filosofica e psicologica. Per Kurth l'origine della musica, della composizione, non risiede in fenomeni fisici, ma in stati mentali inconsci, in percezioni e sensazioni. Kurth mise in relazione l'energia, e l'energia psichica inconscia, con i fenomeni musicali.[2][3]
Tra le sue pubblicazioni musicali, annoveriamo: Zur Ars cantus mensurabilis des Franko von Köln (1908), Romantische Harmonik und ihre Krise in Wagners Tristan (1920).[1]
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