Epidittico

genere letterario Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

L'epidittico è un discorso retorico indirizzato ad un pubblico generico con l'intento di dimostrare l'eccellenza di una persona o di una cosa.

È uno dei tre generi del discorso retorico menzionati da Aristotele in base al loro oggetto (causa)[1] nel suo trattato Sulla retorica, ai quali diede i nomi di genere deliberativo, genere giudiziario e genere epidittico:

  • genere giudiziario (γένος δικανικόν, genus iudiciale),[2] il primo a essere nato, si usa nei tribunali durante i processi e il suo fine è accusare o difendere secondo il criterio del giusto.
  • genere deliberativo (γένος συμβουλευτικόν, genus deliberativum),[2] il genere che si usa quando si deve parlare davanti a un'assemblea politica, quando cioè si deve consigliare i membri della comunità secondo il criterio dell'utile, oppure sconsigliarli dimostrandone l'inutilità o il danno potenziale.
  • genere epidittico (γένος ἐπιδεικτικόν, genus demonstrativum), il genere inventato, secondo Aristotele, da Gorgia, viene usato quando si deve tenere un elogio o il biasimo di qualcuno, o comunque si deve parlare davanti a un pubblico.

Sono detti epidittici anche alcuni epigrammi che trattano di argomento vario, generalmente narrativo, sia esso di tipo storico o di finzione. Tuttavia, secondo la convincente analisi di Marc Lauxtermann, tale catalogazione sarebbe stata introdotta solo dai dotti bizantini che si occuparono della redazione dell'Antologia Palatina e non corrisponde infatti a nessun genere epigrammatico antico a noi noto. Pertanto, al giorno d'oggi la definizione di epigramma epidittico si utilizza più per convenzione che per effettiva aderenza alla definizione di una categoria di epigrammi.

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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