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genere di pianta della famiglia Zamiaceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Encephalartos (Jacq.) Lehm., 1834 è un genere di cicadi appartenenti alla famiglia delle Zamiaceae, con areale africano.
Encephalartos | |
---|---|
Encephalartos lebomboensis | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Cycadophyta |
Classe | Cycadopsida |
Ordine | Cycadales |
Famiglia | Zamiaceae |
Genere | Encephalartos (Jacq.) Lehm., 1834 |
Specie | |
vedi testo |
Il nome deriva dal greco κεφαλος=testa e άρτος=pane, e fa riferimento alla farina ottenuta a partire dal tronco di alcune specie del genere.
Il tronco può essere di dimensioni estremamente variabili: in alcune specie arbustive è sotterraneo e di diametro intorno ai 15 cm, in altre arborescenti può raggiungere i 15 m di altezza. È non ramificato o poco ramificato.
Le foglie sono pennate, di lunghezza variabile da 60 cm a 6 metri, di colore blu-grigio, verde brillante o verde scuro. Sono composte da numerose paia di foglioline che si dipartono ad angolo retto da un rachide centrale; in alcune specie sono dotate di estremità spinose.
Gli Encephalartos sono piante dioiche, esistono cioè esemplari maschili ed esemplari femmininili.
I coni femminili possono essere solitari o presentarsi in grappoli; di forma ovoidale, raggiungono in talune specie dimensioni sino a 80 cm di lunghezza. Possono essere sessili o peduncolati; il colore può coprire uno spettro che va dal blu-grigio al rosso porpora, passando per il verde chiaro, verde scuro, marrone, giallo, arancio e rosso brillante. Analoga variabilità di colore presentano i coni maschili che generalmente sono più numerosi e di forma cilindrico-fusiforme.
Il genere è originario dell'Africa. Le differenti specie sono diffuse in un areale che va dal Sudan, Repubblica Centrafricana, Nigeria e Ghana sino al Sudafrica, comprendendo lo Zaire, l'Uganda, il Kenya, la Tanzania, lo Zambia, lo Zimbabwe e il Mozambico.
L'unica specie equatoriale è E. barteri diffusa nelle foreste tropicali dell'Africa occidentale (Nigeria, Benin, Ghana e Togo).
Le specie dell'Africa centrale sono tendenzialmente più grandi e più vigorose, ma al tempo stesso più inaccessibili. A causa di ciò molte di esse sono ancora poco conosciute e studiate.
Oltre la metà delle specie conosciute è nativa del Sudafrica, ove queste piante sono considerate un elemento costitutivo del paesaggio.
Come si può intuire, data l'ampia area di distribuzione, l'habitat del genere è estremamente variabile e va dalle zone desertiche alle zone di savana e di foresta tropicale, dal livello del mare sino ad un'altitudine di 2400 m.
La definizione del genere si deve al botanico tedesco Johann Georg Christian Lehmann (1792-1860) che nel 1834 introdusse questo taxon includendovi specie sino ad allora collocate indistintamente nel genere Zamia.
Ne sono state descritte sessantacinque specie differenti:[1]
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