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scrittore e mistico giapponese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
'En no Ozunu', anche En no Ozuno, Otsuno (役小角?) (conososciuto anche come En no Gyōja (役行者?, "En l'asceta"), En no Ubasoku (役優婆塞?, "En il laico") o con il nome completo En no Kimi Ozunu, dove Kimi (君?) è il suo kabane o nome titolare); 634 – 700-707) è stato un asceta e mistico giapponese, tradizionalmente ritenuto il foundatore dello Shugendō, il percorso di addestramento ascetico praticato dal Gyōja o yamabushi.
Fu bandito dalla corte imperiale a Izu Ōshima il 26 giugno 699, ma racconti popolari, almeno vecchi quanto il Nihon Ryōiki (circa 800), raccontano i suoi poteri e le sue imprese soprannaturali.
Anche i resoconti storici della sua vita si mescolano a leggende e folclore. Secondo la cronaca Shoku Nihongi (797), En no Ozunu fu bandito nell'isola di Izu Ōshima il 26 giugno 699:
Il giorno hinoto-ushi (sessagenario "bue di fuoco") [24º giorno del 5º mese, Mommu 3 (26 giugno 699)], En no Kimi Ozunu fu bandito a Izu no Shima. Aveva vissuto per la prima volta sul monte Katsuragi, era stato acclamato per la sua stregoneria ed era l'insegnante di Karakuni no Muraji Hirotari. Più tardi, [una persona (o Hirotari?)] individuò il suo potere e lo accusò di inganno con la sua strana magia. [La Corte Imperiale] lo bandì lontano [dalla Capitale]. Si dice che "Ozunu fosse in grado di manipolare gli spiriti demoniaci, facendo loro attingere acqua e raccogliere legna da ardere. Quando disobbedivano, li legava usando la stregoneria.[1]
Nonostante questo incidente, sembra che la Corte continuò a valutare molto bene la conoscenza erboristica della scuola di Ozunu, dal momento che il Vol. 11 del libro racconta inoltre che il 5 ottobre, Tenpyō 4 (28 ottobre 732), il suo allievo Karakuni no Hirotari fu eletto Capo farmacista (典薬頭?, Ten'yaku no Kami), la posizione più alta nel Settore farmaceutico (典薬寮?, Ten'yaku-ryō).
Nella religione popolare, En no Ozunu è tradizionalmente ritenuto il fondatore dello Shugendō, una religione sincretica che incorpora aspetti del taoismo, dello shintoismo, del buddismo esoterico (soprattutto Shingon Mikkyō e la setta Tendai) e dello sciamanesimo tradizionale giapponese.[2]
En no Gyōja ricevette il titolo postumo Jinben Daibosatsu (Grande Bodhisattva Jinben,神変大菩薩) in una cerimonia tenutasi nel 1799 per commemorare il millesimo anno della sua morte. La paternità del Sutra non canonico sulla vita illimitata del triplice corpo è attribuita a En no Gyōja. A causa del suo status mitico di santo di montagna, si credeva che possedesse molti poteri soprannaturali.[3]
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