Ennigaldi, altresì nota come Ennigaldi-Nanna e Bel-Shalti-Nanna o Bel-Shalt-Nannar (fl. VI secolo a.C.), è stata una principessa e sacerdotessa babilonese. Era figlia dell'ultimo re neo-babilonese, Nabonide, che regnò dal 556 al 539 a.C.

È considerata la prima curatrice di museo della storia dell'umanità[1].

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Rilievo raffigurante il padre di Ennigaldi, Nabonide, che venera Sin (la Luna), Shamash (il Sole) e Ishtar (il pianeta Venere)

Biografia

Vissuta nel VI secolo a.C., Ennigaldi era figlia di Nabonide, ultimo re caldeo di Babilonia.[1]

Al suo nome venne aggiunto il denominativo Nanna dato che fu sacerdotessa della divinità lunare Nanna, come la nonna Addagoppe di Harran.[1] Fu anche amministratrice della scuola per le giovani sacerdotesse.[1]

Durante gli scavi di Ur sir Leonard Woolley negli anni venti del XX secolo scoprì in quello che era denominato palazzo di Bel-Shalti-Nanna una stanza che conteneva reperti mesopotamici che coprivano un arco storico di 1500 anni ed etichette in creta in tre lingue che descrivevano alcuni degli oggetti esposti.[1] La stanza è quindi da considerarsi come uno dei primi musei mai realizzati[2] ed è stata denominata dagli archeologi "museo di Ennigaldi-Nanna".[1] Il museo venne costruito ed allestito e curato da Ennigaldi con il supporto dal padre Nabonide, anch'egli appassionato collezionista ed antiquario, intorno al 530 a.C..[1]

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