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Elfquest è un fumetto fantasy ideato dai coniugi americani Wendy e Richard Pini. Pubblicato con discreto successo negli Stati Uniti a partire dal 1978, è stato serializzato in Italia dalla casa editrice Macchia Nera dal 1997 al 2000, anno in cui il fallimento della casa editrice stessa portò alla chiusura anticipata della serie.
Elfquest | |
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fumetto | |
Titolo orig. | Elfquest |
Lingua orig. | inglese |
Paese | Stati Uniti |
Testi | Richard e Wendy Pini |
Disegni | Wendy Pini |
Editore | DC Comics |
Collana 1ª ed. | Fantasy Quarterly n. 1 (ed. Independents Publishers Syndicate) |
1ª edizione | primavera 1978 |
Editore it. | Macchia Nera (editore) |
1ª edizione it. | marzo 1997 |
Albi it. | 31 (interrotta) |
Testi it. | Francesco Artibani |
Genere | fantasy |
Il fumetto narra delle peripezie di una tribù elfica, i Wolfriders, ed in particolare del loro capo Cutter, che in un fantastico mondo parallelo con due lune vagano alla ricerca dei propri simili e della propria storia.
La prima storia di Elfquest, intitolata Fire and flight, venne pubblicata negli Stati Uniti nella primavera del 1978, sul primo numero di Fantasy quarterly dell'etichetta indipendente Independents Publishers Syndicate. Tuttavia, la collana chiuse dopo il primo numero a causa del fallimento dell'editore. Gli autori di Elfquest, Wendy e Richard Pini, tentarono allora l'autoproduzione e, seguendo quanto aveva fatto solo qualche mese prima Dave Sim, creatore di Cerebus, fondarono una loro casa editrice, la WaRP Grafics (dall'acronimo dei loro nomi, Wendy and Richard Pini). La WaRP iniziò la pubblicazione della prima serie di Elfquest nell'agosto 1978 (anche se la prima storia, Fire and flight, venne ristampata solo nell'aprile 1979[1]). La WaRP continuò a pubblicare le tre serie principali della saga, in un'unica collana, fino al 1990 per poi dare alle stampe, in seguito al successo che il fumetto ebbe in America, numerose altre collane, fino ad un massimo di quattro pubblicazioni mensili, contenenti miniserie e spin-off della saga, con storie scritte anche da altri disegnatori e autori, pur se sotto il diretto controllo dei coniugi Pini.
Nel 1985 la Marvel comics ristampò, nella sua collana Epic, i primi 32 episodi della saga, in una nuova veste grafica a colori.
Nel 2003, dopo più di 25 anni di autopubblicazione, la WaRP cedette tutti i diritti del fumetto (e del relativo merchandising) alla DC comics, pur mantenendo il controllo creativo della serie. Attualmente, la casa editrice di Superman sta ristampando cronologicamente tutte le serie di Elfquest, affiancando inoltre ad essa delle miniserie e dei numeri speciali in volume, come The Elfquest 25th Anniversary Special, antologia celebrativa dei primi 25 anni del fumetto.
I diritti per l'edizione italiana di Elfquest vennero acquistati dalla casa editrice Macchia nera, che iniziò a pubblicare il fumetto a partire dal marzo 1997, in un'edizione spillata in bianco e nero che racchiudeva due o, sporadicamente, tre episodi per numero. Pur conquistandosi un fedele gruppo di appassionati lettori, la serie italiana, redatta da Francesco Artibani e arricchita dagli articoli di approfondimento fantasy di Alessandro Bottero, non fu un grande successo, costringendo la casa editrice a diminuirne le pagine e ad aumentarne il prezzo[2] a partire dal n. 19 dell'aprile 1999. La serie venne infine interrotta al numero 33, corrispondente all'ultimo numero della serie Anni nascosti, lasciando tristemente incompiuta, in Italia, parte della trama iniziata su questa serie, che sarebbe dovuta continuare su Shards.
Elfquest si compone di tre serie principali, che racchiudono il cuore della saga, pubblicate negli Stati Uniti tra il 1978 e il 1990. Ad esse si sono aggiunte, a partire dal 1992, altre 9 serie, che approfondiscono alcune tematiche presenti nella saga principale, raccontano le vicende private di alcuni personaggi secondari, o esplorano il background dell'universo di elfquest, narrando ad esempio avvenimenti accaduti precedentemente all'inizio della saga, o il lontano futuro del mondo delle due lune.
(NB per le serie pubblicate in Italia, il titolo originale è posto tra parentesi.)
Gli elfi compaiono nel mondo delle due lune circa 10.000 anni prima degli eventi raccontati nella prima serie. I primi elfi, chiamati nel fumetto "Elfi Alti", erano viaggiatori provenienti da un lontano pianeta, che abbandonarono per cercare nuove forme di vita. A causa di un incidente, rimasero imprigionati, con la loro astronave a forma di Palazzo, nel Mondo delle Due Lune, e da allora i loro discendenti lottano per sopravvivere in un mondo ostile.
Scacciati dai brutali umani dalla foresta che abitavano da millenni, una tribù elfica silvana che vive in comunione con i lupi, i Wolfriders, guidati dal giovane capo Cutter, sono costretti ad emigrare verso terre per loro sconosciute, oltre il deserto. Qui scoprono l'esistenza di un'altra popolazione elfica, che chiama se stessa "Il popolo del sole", e vive una pacifica esistenza ai confini del deserto. Dopo un primo incontro violento, i Wolfrider trovano accoglienza tra i loro gentili simili, arrivando ad una pacifica convivenza, e lo stesso Cutter sposa un'elfa del luogo dai poteri taumaturgici, Leetah, e ha da lei due gemelli. Ma un giorno, Cutter decide di lasciare la sua tribù e di avviarsi alla ricerca di altre tribù elfiche sparse per il mondo, accompagnato dal fedele amico Skywise. Attraverso molte peripezie, i due giungono così a incontrare nuovi popoli elfici: gli alti e antichi Alianti, governati dal saggio Lord Voll e dalla perfida Winnowill, e i bellicosi Coloro che ritornato (Go-backs in inglese), che vivono nel gelido nord. Con l'aiuto di questi ultimi Cutter e Skywise, raggiunti nel frattempo dal resto della tribù, combattono una sanguinosa guerra contro i troll, riconquistando infine il palazzo perduto dei loro antenati e scoprendo la verità sull'origine della loro razza.
La tranquilla vita dei Wolfrider, stabilitisi in una nuova selva, viene stravolta quando il figlio della giovane wolfrider Aurora viene rapito da Winnowill, crudele e potente signora degli elfi Alianti, che ha bisogno di giovani per assicurare il futuro del suo popolo, ormai incapace di fare figli. Nel tentativo di recuperare il proprio figlio, anche la stessa Aurora cade prigioniera della malvagia elfa. Cutter e i suoi Wolfrider sono perciò costretti ad assaltare la Montagna Azzurra, covo di Winnowill e degli Alianti, aiutati dal Popolo del Sole e da una tribù di umani oppressi da Winnowill. In seguito a una dura lotta, Winnowill viene sconfitta e abbandonata su di un'isola deserta, nella speranza che non possa fare altri danni, e gran parte dei suoi Alianti rimangono uccisi nel crollo della Montagna Azzurra stessa.
Suntop, giovane figlio di Cutter e di Leetah, percepisce tramite i suoi poteri magici, un grido d'aiuto proveniente dalle lontane terre oltre l'oceano. I suoi genitori, insieme a gran parte della tribù dei Wolfriders, decidono perciò di investigare sull'origine di quel misterioso grido. Attraversato così l'oceano grazie ai poteri del Palazzo, giungono in una nuova terra del tutto inesplorata. Dopo varie ricerche, diventa infine chiaro che l'urlo udito dal bambino proviene in realtà da un lontano futuro, ed è in realtà la disperata richiesta d'aiuto lanciata dagli Elfi Alti, i lontani antenati degli elfi di Cutter, che sarebbero comparsi nel mondo delle due lune più di 10.000 anni più tardi, prima di essere scaraventati indietro nel tempo dallo stesso incidente che li avrebbe imprigionati per sempre in quel mondo. A quel punto Rayek, antico spasimante di Leetah, decide di tentare un disperato salvataggio in extremis per impedire il disastro, e modificare la storia, ma Cutter si oppone a questa decisione che stravolgerebbe così tante vite. Rayek, allora, utilizza i suoi grandi poteri per proiettare il Palazzo nel futuro, e tentare di attuare il suo piano, portando con sé anche Leetah, i due figli di Cutter Suntop ed Ember e Skywise. Ai wolfrider impotenti -e al disperato Cutter- non resta altro da fare se non aspettare il lontano tempo futuro in cui il Palazzo riapparirà con i suoi occupanti. I wolfrider trascorrono così più di 500 anni, attendendo il ritorno dei loro cari, fin quando Cutter, non decide di farsi avvolgere dalle tele dei Drappeggiatori, dei folletti capaci di tessere magiche tele che sospendono il tempo di chi vi è avvolto dentro. In questo modo, i wolfrider trascorrono il tempo restante in animazione sospesa, vegliati dai troll, fin quando, nel lontano futuro, non escono dal magico sonno per bloccare il piano di Rayek -che avrebbe cancellato dalla storia tutti i discendenti degli elfi alti- e a ricongiungersi con i loro cari.
Questa serie può essere suddivisa in due parti; una prima, costituita da brevi storie autoconclusive, della durata di 10 numeri, in cui si narrano alcune vicende accadute ai Wolfrider nei 500 anni trascorsi ne I sovrani della ruota spezzata. Nella seconda parte, invece, si riprende il filo narrativo nel punto in cui si era interrotto alla fine della serie precedente: gli elfi, di nuovo riuniti, devono affrontare gli umani che, grazie a Winnowill, si sono impossessati del Palazzo.
Nella serie principale di Elfquest si incontrano quattro differenti tribù elfiche, discendenti dai primi Elfi che si dispersero nel Mondo delle Due Lune dopo l'arrivo sul pianeta, ognuna contraddistinta dalle proprie peculiarità.
Quella dei Wolfrider è la tribù a cui appartiene Cutter il protagonista della serie; sono elfi di piccole dimensioni (circa 100–110 cm), avvezzi alla vita nei boschi, abili nella caccia e nella lotta. A differenza delle altre razze, hanno una vita limitata (mentre gli altri elfi del fumetto sono immortali), perché nelle loro vene scorre in parte sangue di lupo, in quanto la loro capostipite Timmain si trasformò in lupo e si accoppiò con questi animali nel tentativo di integrarsi nel nuovo mondo. A causa di questa inedita mescolanza, i Wolfrider hanno acquisito caratteristiche ferine (forza, agilità, resistenza), hanno perso gran parte delle loro capacità magiche, e hanno stretto un legame di fratellanza con i lupi, che essi considerano parte integrante della loro tribù (da cui il loro nome).
Il Popolo del Sole è una tribù di pacifici elfi che vivono un'esistenza di contadini, protetti dalle montagne che delimitano il deserto. Hanno la carnagione scura, la stessa taglia dei Wolfrider e modi gentili, amanti della danza, delle arti e della vita.
Nobili e altezzosi, gli Alianti sono una popolazione di elfi che abitano all'interno del solitario monte chiamato Montagna Azzurra. Sono una popolazione chiusa, che si è isolata dal mondo in seguito all'arrivo sul pianeta, e che per questo si considera come l'unica vera discendente dei primi elfi. Hanno mantenuto infatti la stessa altezza di questi ultimi (circa 180 cm) e conservano gelosamente molte delle tradizioni e della magia proprie degli antichi elfi; tra i loro poteri più notevoli vi è la capacità di volare (da cui il loro nome); sono soliti addestrare dei rapaci giganti ed utilizzarli per la caccia e la difesa. La maggior parte di loro è defunta nel crollo della Montagna Azzurra, avvenuto nell'ultimo numero di Assedio alla Montagna Azzurra.
Fieri, indipendenti e bellicosi, amanti delle armi e della guerra, Coloro che Ritornano sono una popolazione di elfi che vive nel gelido Nord, nei pressi delle montagne abitate dai troll. Originariamente nomadi, conducono da lungo tempo una guerra con questi ultimi, nel tentativo di aprirsi una via attraverso le montagne per riuscire a ritornare al perduto Palazzo dei primi elfi (da cui il loro nome). Tale guerra viene vinta con l'aiuto dei Wolfrider alla fine della prima serie, e da allora questa tribù si è autoeletta custode del Palazzo, pur senza disdegnare occasionale scaramucce con i troll superstiti.
Il mondo di Elfquest, evolutosi in più di 25 anni di pubblicazioni, consta di più di 650 personaggi[3]. Di molti di loro, all'interno della saga, è stata delineata la storia personale e le peculiarità caratteriali, al punto che una distinzione netta tra personaggi principali e secondari è difficile. Ad ogni modo, vengono di seguito presentati i personaggi veramente rilevanti per la trama, divisi per tribù.
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