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autore di fantascienza statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Edmond Moore Hamilton (Youngstown, 21 ottobre 1904 – Lancaster, 1º febbraio 1977) è stato uno scrittore di fantascienza statunitense. È considerato uno dei maggiori autori del filone della space opera.[1]
Nato a Youngstown, nell'Ohio, nel 1904 da una famiglia di origini borghesi ma economicamente decaduta, Hamilton trascorse la sua infanzia in una fattoria finché la famiglia, riacquistato un po' di benessere, si trasferì a Newcastle in Pennsylvania; qui il giovane Edmond si rivelò un ragazzo prodigio, conseguendo il diploma liceale a 14 anni.
Dopo aver iniziato e poi abbandonato l'università, Hamilton fece il suo esordio letterario nell'Agosto 1926 pubblicando il racconto "Il Dio-Mostro di Mamurth" ("The Monster-God of Mamurth") su Weird Tales, allora la principale rivista statunitense dedicata alla letteratura fantastica[2]; il successo di pubblico e critica fu notevole e il direttore della rivista, Farnsworth Wright, fece di Hamilton uno dei suoi autori di punta accanto a Seabury Quinn, Howard Phillips Lovecraft, Robert Ervin Howard e Clark Ashton Smith, ed entro la "scuderia" di Weird Tales il giovane autore strinse presto rapporti di amicizia con vari colleghi, fra cui E. Hoffman Price, Otis Adelbert Kline e soprattutto Jack Williamson. Da quel momento in poi Hamilton pubblicò con assiduità ed estrema prolificità su molte rivise di narrativa, spaziando da fantasy e horror a giallo e thriller, e specializzandosi negli intrecci di avventura immaginifica e adrenalinica – non a caso, già nel 1928 si distinse come autore di fantascienza con il racconto lungo "I soli che si scontrano" ("Crashing Suns"), primo episodio della fortunata serie della Pattuglia interstellare, una delle opere fondative del filone space opera assieme al coevo ciclo dell'Allodola dello Spazio di E. E. Smith. A riprova della fama raggiunta da Hamilton nel periodo interbellico, va rimarcato che nel 1933 il suo racconto "L'isola degli irragionevoli" ("The Island of Unreason") vinse la prima edizione del Premio Jules Verne alla miglior storia di fantascienza, un riconoscimento di pubblico antesignano del Premio Hugo; che sei sue storie sarebbero state ripubblicate in volume già nel 1936 nella raccolta personale The Horror on The Asteroid and Other Tales of Planetary Horror, trattamento più unico che raro per la narrativa fantastica dell'epoca; che il numero di Febbraio 1937 della rivista Popular Detective propose ben tre racconti di Hamilton (due dei quali firmati con pseudonimi); e che dopo la morte di Fransworth Wright la nuova direttrice di Weird Tales, Dorothy McIlwraith, smise quasi totalmente di pubblicare racconti di avventure fantasy, ma fece eccezione per diversi testi di Hamilton (come per esempio il dittico di Ethan Drew).
A cavallo fra 1939 e 1940 lo scrittore avviò la longeva saga di Capitan Futuro, un ciclo di fantascienza avventurosa destinato al pubblico adolescente con protagonista l'omonimo supereroe, e nel medesimo periodo conobbe a Los Angeles la scrittrice Leigh Brackett, vecchia amica del suo collega Henry Kuttner, la quale aveva da poco esordito con un racconto su Astounding Science-Fiction e in pochi anni sarebbe diventata uno dei nomi più famosi della fantascienza statunitense; nel 1942 divenne inoltre sceneggiatore per la casa editrice di fumetti DC Comics e nell'arco di quasi venticinque anni diede significativi apporti allo sviluppo di Superman e Batman, i due personaggi di punta dell'editore, nonché alle saghe corali della Legione dei Super-Eroi e della Legione degli Eroi Sostituiti.
Il 31 dicembre 1946 Hamilton e Brackett si sposarono in California alla presenza di numerosi loro amici e colleghi, fra cui Kuttner, Williamson, Ray Bradbury, Robert A. Heinlein e Catherine Lucille Moore, e si trasferirono assieme in Ohio; da quel momento la prosa più raffinata ed elegante di Brackett influenzò fortemente Hamilton, che negli anni seguenti si allontanò dal romanticismo ingenuo e sensazionalistico della sua produzione precedente, ancora ben riconoscibile nel romanzo I sovrani delle stelle (The Star Kings, 1947), per ricercare una maggiore plausibilità delle situazioni fantastiche e una più matura caratterizzazione psicologica dei personaggi; esemplari di questa fase matura sono ad esempio i romanzi La valle della creazione (The Valley of Creation, 1948), Agonia della Terra (City at World's End, 1950), La stella della vita (The Star of Life, 1959) e Gli incappucciati d'ombra (The Haunted Stars, 1960) e la trilogia di Morgan Chane (1967-1968), suo capolavoro della vecchiaia.
Hamilton morì a Lancaster, in California, nel Febbraio 1977, per complicazioni successive a un intervento chirurgico ai reni; poco prima lo studio di produzione televisiva giapponese Tsuburaya Productions aveva ottenuto i diritti per adattare la serie di Morgan Chane in una serie tokusatsu, mentre Toei Animation aveva opzionato la saga di Capitan Futuro per una serie anime; i due adattamenti furono trasmessi in Giappone nel 1978 e la serie animata fu poi esportata in Europa, assicurando all'autore una nuova fama postuma.
Per ogni testo si indica la prima edizione nell'originale inglese e l'eventuale prima traduzione in lingua italiana. Le serie di romanzi interconnessi sono elencate cronologicamente, in base alla data di pubblicazione del primo episodio di ogni ciclo.
La saga consiste di un romanzo e una raccolta di racconti:
Altri due racconti non sono mai stati sistematizzati dall'autore in un volume tematico:
Serie di tre racconti riunita postuma nella raccolta tematica Kaldar: World of Antares, Haffner Press, 1998.
Serie composta da una novella e da un racconto lungo, composta sotto lo pseudonimo di Hugh Davidson e riunita postuma nella raccolta The Vampire Master and Other Tales of Horror, Haffner Press, 2000.
Serie composta da due racconti, riunita postuma nella raccolta The Avenger from Atlantis, DMR Books, 2021.
Il personaggio di Capitan Futuro venne creato nel 1939 dai due curatori editoriali Mort Weisinger e Leo Margulies, che progettarono con la casa editrice Better Publications il lancio di una rivista trimestrale monografica intitolata Captain Future, contenente in ogni numero un romanzo dedicato al personaggio, alcuni racconti spin-off dedicati ai suoi comprimari, e altri materiali ancillari; con la chiusura della rivista dedicata nel 1944, dopo diciassette uscite, la saga di Capitan Futuro venne trasferita su Startling Stories, altra pubblicazione del medesimo editore, ma dopo tre nuovi romanzi fu sospesa già nel 1946; il progetto venne poi riavviato brevemente per sette nuovi racconti pubblicati fra 1950 e 1951. Hamilton fu ingaggiato sin da subito per comporre la gran parte della serie, venendo sostituito molto saltuariamente dai colleghi William Morrison e Manly Wade Wellman.
Serie composta da due racconti lunghi, riunita postuma nella raccolta Twilight of the Gods, DMR Books, 2020.
La saga consiste di un romanzo unitario e un fix-up di racconti:
Inoltre i Sovrani delle stelle appaiono in un racconto cross-over con la saga di Eric John Stark creata da Leigh Brackett:
La dilogia è stata riunita per la prima volta nell'omnibus I sovrani delle stelle (Chronicles of the Star Kings), Venture SF 10, Arrow Books, 1986; traduzione di Ugo Malaguti, Cosmo Serie Oro. Classici della Narrativa di Fantascienza 100, Editrice Nord, 1989. Il successivo volume Stark and the Star Kings (Haffner Press, 2005) comprende sia la dilogia dei Sovrani delle Stelle, sia la trilogia marziana di Eric John Stark, sia il racconto cross-over.
La trilogia è stata riunita per la prima volta nel volume omnibus Starwolf, Ace Books, 1982; una raccolta analoga era già apparsa in Italiano con il titolo di Morgan Chane, il Lupo dei cieli, I Classici della Fantascienza 29, Libra Editrice, 1978.
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