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allenatore di calcio e calciatore italiano (1960-) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Edi Bivi (Lignano Sabbiadoro, 11 gennaio 1960) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.
Edi Bivi | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Bivi in azione al Pescara nel 1991 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 178 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 66 kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1998 - giocatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate all'8 novembre 2012 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Centravanti mancino e fisicamente minuto[2], era considerato un opportunista sottorete[3] oltreché un abile rigorista[2].
Cresciuto nelle giovanili della Fiorentina[4], nel 1978 viene ceduto alla Mestrina, con cui disputa tre campionati di Serie C2 nei quali realizza globalmente 29 reti. Nell'estate 1981 viene acquistato dal Catanzaro, dove è chiamato a sostituire Massimo Palanca ceduto al Napoli[5]: esordisce nella massima serie sul campo dei partenopei, trasformando all'ultimo minuto il rigore del definitivo 1-1[5]. Nella sua prima stagione nella massima serie realizza 12 reti (tra cui quella della vittoria a San Siro contro il Milan[5]), ed è il secondo miglior marcatore del campionato dietro Roberto Pruzzo[5]; la formazione calabrese conclude la stagione al settimo posto e raggiunge la semifinale di Coppa Italia[6].
Nella stagione successiva rimane coinvolto nell'annata negativa del Catanzaro, che termina all'ultimo posto in classifica retrocedendo in Serie B, e le reti scendono a 3[7]. Riconfermato per il campionato 1983-1984, segna 14 gol (uno in meno del capocannoniere Marco Pacione); la squadra finisce ancora all'ultimo posto e retrocede Serie C1[8].
Nel 1984 passa al Bari, neopromosso in Serie B, per 4 miliardi di lire[9]: affiancato da Alberto Bergossi nel ruolo di seconda punta[10], vince con 20 reti la classifica cannonieri grazie anche a 11 calci di rigore (su 12 tentativi)[11] e contribuisce alla promozione in Serie A dei baresi. Nelle due successive stagioni (una nella massima serie e una in Serie B) lo spazio in prima squadra si riduce, anche a causa dell'acquisto dell'attaccante Paul Rideout[12], e realizza complessivamente 4 reti.
In scadenza di contratto con il Bari[13], nel 1987 si trasferisce alla Triestina in cambio di un indennizzo di 800 milioni di lire[14]. Con gli alabardati segna 10 gol, e la squadra retrocede in Serie C, anche a causa di una penalizzazione di 5 punti; l'anno successivo passa alla Cremonese[15]. Con i grigiorossi realizza 14 reti e ottiene la sua seconda promozione in Serie A, dopo lo spareggio vinto contro la Reggina (suo il primo rigore). Non viene riconfermato dalla società nella massima serie, e viene ceduto al Monza. Nella formazione brianzola mette a segno 14 reti, tra cui la doppietta che consente di battere il Torino all'ultima giornata raggiungendo lo spareggio-salvezza contro il Messina[16], perso poi per 1-0 con conseguente retrocessione in Serie C.
Nell'estate 1990 passa al Pescara[4], dove resterà quattro anni. Rivitalizzato da Giovanni Galeone[4][17], ottiene nella stagione 1991-1992 la sua terza promozione nella massima serie con 12 reti all'attivo, come attaccante centrale nel tridente con Rocco Pagano e Frederic Massara[18]. Dopo un'ultima stagione nella massima serie finita con una retrocessione (campionato 1992-1993, concluso con 3 reti realizzate e l'ultimo posto in classifica), lascia il Pescara nel 1994 per concludere la carriera agonistica nelle serie inferiori, con Giorgione, Livorno[19], Ospitaletto, Ortona[20] e Imolese.
Ha totalizzato complessivamente 93 presenze con 20 reti in Serie A e 274 presenze con 92 reti in B.
Nella sua prima stagione al Catanzaro viene convocato da Azeglio Vicini nella nazionale Under-21[21], nella quale disputa 3 partite. Alla vigilia del campionato del mondo 1982 fa parte del gruppo dei 40 azzurrabili selezionati da Enzo Bearzot[5]; in fase di compilazione della lista definitiva, tuttavia, gli viene preferito il cagliaritano Franco Selvaggi[21].
Stabilitosi definitivamente a Pescara[4], intraprende la carriera di allenatore guidando diverse formazioni dilettantistiche abruzzesi. Dopo l'esordio alla guida del Castelnuovo Vomano (retrocesso nel campionato di Eccellenza Abruzzo 2002-2003)[22], nel maggio 2004 viene chiamato sulla panchina del Termoli, in Serie D[22], retrocedendo dopo i play-out persi contro il Monterotondo.
Nel gennaio 2007 è subentrato alla guida dell'Hatria, squadra di Eccellenza abruzzese[23], con la quale ha ottenuto un quinto posto finale e poi raggiunto e perso la finale regionale dei play-off promozione contro il Notaresco. Nella stagione 2007-2008 ha allenato la Pro Vasto, squadra di Serie D[24], venendo esonerato dopo 6 giornate nelle quali aveva raccolto 6 punti[25].
Nella stagione 2011-2012 viene chiamato alla guida dell'Atletico Boville[26]; anche in questo caso viene esonerato dopo poche giornate[27].
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