Remove ads
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il diritto oggettivo è l'insieme di norme giuridiche che disciplinano le relazioni di un gruppo organizzato di persone. Tali norme, a differenza di quelle religiose e morali, sono le uniche coercitive, ossia obbligatorie per tutti gli appartenenti allo stato-comunità.
Da esso va tenuto distinto il concetto di diritto soggettivo, facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, di un determinato comportamento attivo od omissivo da parte di altri, o la scienza che studia tali norme e facoltà, nel loro insieme e nei loro particolari raggruppamenti.
Le prime classificazioni del diritto oggettivo e dei termini giuridici ad esso correlati si possono trovare a partire dal II secolo d.C. nella Roma imperiale. Affrontarono queste tematiche tre grandi giuriconsulti romani: Gaio, Ulpiano e Papiniano.
Nel periodo tardo-repubblicano venne individuata e analizzata la contrapposizione fra ius e lex:
- ius: diritto non scritto fondato sui “mores”; - lex: atto normativo espresso per il cui serviva una documentazione scritta.
Nel II/III secolo d.C. il sistema giuridico romano era basato solo sulle "leges actiones" (questo sistema rappresentava lo ius civile). Ad esso si venne ad affiancare nel IV secolo d.C. il "ius honorarium" che è basato sull'imperium del pretore.[5]
Le principali teorie sulla natura del diritto oggettivo moderno sono alla base della teoria del diritto naturale, come esposto da Cesare Beccaria nella sua opera Dei delitti e delle pene; nella avvertenza alla terza edizione della stessa opera sotto il titolo: “A chi legge”, avrebbe considerato “cosa funesta quanto comune” che “alcuni avanzi di leggi di un antico popolo conquistatore … frammischiate poscia co' riti longobardi” formino quella tradizione di opinioni che da gran parte dell'Europa ha tuttavia il nome di leggi”.
A questa teoria si è contrapposta quella propugnata dai sostenitori del diritto positivo, il principale esponente di questa corrente è Hans Kelsen; tra le sue opere fondamentali, si ricordano le due edizioni di “Reine Rechtslehre“, la prima (del 1934) e tradotta da Renato Treves e pubblicata da Einaudi Torino, col titolo di “Dottrina pura del diritto” sarebbe poi stata ripubblicata col titolo “Lineamenti della dottrina pura del diritto”, per evitare la confusione con la seconda edizione profondamente modificata del 1960, tradotta da Mario Giuseppe Losano, col titolo di “Dottrina pura del diritto”, Einaudi, Torino, 1966, i quali sostengono che il diritto sia espressione dell'uso legittimo della forza.
A) Il diritto oggettivo si può dividere in diritto pubblico e diritto privato, le cui origini risalgono all'epoca romana.
Rami fondamentali del diritto pubblico sono: il diritto costituzionale, amministrativo e penale.
Esso si incentra, in particolare, sulla nozione di persona fisica e giuridica, in quanto soggetto di relazioni paritarie che attengono sia alla sfera personale sia a quella patrimoniale.
Rami fondamentali del diritto privato sono: il diritto civile, commerciale e del lavoro.
B) Un'altra fondamentale articolazione del diritto oggettivo è tra il diritto sostanziale e il diritto processuale. Premesso che il diritto costituzionale disciplina tanto il diritto sostanziale quanto quello processuale si ha che:
Sulla base di questa distinzione una recente teoria ha ipotizzato che la funzione essenziale del diritto oggettivo (ovvero degli ordinamenti giuridici) sia quella di prevenire e risolvere le controversie[8]. Quando il diritto fallisce questo scopo, e cioè: non riesce a comporre le controversie si può aprire uno scenario drammatico. Le controversie tra gli Stati possono degenerare in veri e propri conflitti armati, ossia nelle guerre. Se invece i conflitti sono all'interno dello stesso Stato, e cioè: tra partiti contrapposti allora si parla di guerra civile; se invece il conflitto è fra classi sociali, è più proprio parlare di rivoluzioni: si pensi, alla rivoluzione francese del 1789 e a quella russa del 1917. Questa nuova teoria propende per una rivalutazione del concetto nato nell'ambito della disciplina del possesso onde evitare che i cittadini ricorressero all'uso della forza privata. E solo in tempi recenti sintetizzato nelle parole latine “ne cives ad arma veniant” ovvero “ne cives ad arma ruant”[8].
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.