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La diocesi di Cittaducale (in latino: Dioecesis Civitatis Ducalis), riportata nell'Annuario pontificio come diocesi di Città Ducale, è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Città Ducale Sede vescovile titolare Dioecesis Civitatis Ducalis Chiesa latina | |
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Scorcio sull'ex cattedrale di Santa Maria del Popolo e il palazzo vescovile | |
Arcivescovo titolare | Mark Gerard Miles |
Istituita | 1968 |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Diocesi soppressa di Cittaducale | |
immediatamente soggetta alla Santa Sede | |
Eretta | 24 gennaio 1502 |
Rito | romano |
Cattedrale | Santa Maria del Popolo |
Soppressa | 27 giugno 1818 |
aggregata inizialmente alla diocesi dell'Aquila, poi riaccorpata nella diocesi di Rieti | |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Nel salone principale del palazzo vescovile di Cittaducale, nella parte alta delle pareti, sono dipinte le ville e le borgate assegnate alla diocesi al momento della sua erezione; l'opera venne ordinata dal vescovo Pomponio Vetuli (1632-1652). In base a queste raffigurazioni appartenevano alla diocesi i seguenti centri: Cittaducale, con gli abitati di Micciani, Calcariola, Pendenza, Grotti, Santa Rufina, Petescia e San Vittorino; Castel Sant'Angelo con la borgata di Paterno; Borgo Velino e la frazione di Colle Rinaldo; Cantalice; Rocca di Fondi (oggi frazione di Antrodoco); e le borgate reatine di Lugnano, Casette e Lisciano.[1] Nella relazione effettuata dal vescovo Giovanni Francesco Zagordo nel 1594 in occasione della visita ad limina a Roma, a questi insediamenti si aggiungono altri quattro centri, Canetra, Mozza e Ponte nel territorio di Castel Sant'Angelo, e Ponzano nel territorio di Cittaducale.[2]
Sede vescovile era Cittaducale, dove si trova l'ex cattedrale dedicata a Santa Maria del Popolo.
Il borgo medioevale di Cittaducale fu elevato al rango di sede vescovile da papa Alessandro VI il 24 gennaio 1502[3], ricavandone il territorio dalla diocesi di Rieti. La diocesi era immediatamente soggetta alla Santa Sede.
L'8 novembre 1505 fu soppressa da papa Giulio II per insistenza del cardinale amministratore della diocesi di Rieti Giovanni Colonna. Dopo la morte del cardinale la diocesi fu ristabilita il 16 ottobre 1508 in seguito alla richiesta del vescovo di Rieti.
Al vescovo Giovanni Carlo Valentini (1659-1681) si deve l'istituzione del seminario vescovile. Il successore Francesco Di Giangirolamo (1682-1685) si attivò ulteriormente per l'applicazione dei decreti di riforma del concilio di Trento attraverso la visita pastorale alla diocesi e la convocazione di un sinodo di cui fece pubblicare gli atti.[4] Tra gli altri vescovi di Cittaducale si ricorda in particolare Pietro Paolo Quintavalle (1609-1626), professore di lettere a Bologna e valente giurista, autore di diverse pubblicazioni; a lui si deve anche la costruzione del palazzo vescovile civitese e della navata sinistra della cattedrale.
Alla fine del XVIII secolo, con la tragica morte del vescovo Pasquale Martini (1798) durante l'occupazione delle truppe napoleoniche, la diocesi fu dapprima affidata ad un vicario capitolare[5], e poi definitivamente soppressa da papa Pio VII, il 27 giugno 1818, con la bolla De utiliori ; il suo territorio fu aggregato a quello della diocesi dell'Aquila.
Nel 1976, per far coincidere i confini delle diocesi con quelli delle regioni civili, i territori dell'antica diocesi di Cittaducale furono scorporati dall'arcidiocesi dell'Aquila ed annessi alla diocesi reatina.[6]
Dal 1968 Cittaducale è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica con il nome di Città Ducale; dal 5 febbraio 2021 l'arcivescovo, titolo personale, titolare è Mark Gerard Miles, nunzio apostolico in Costa Rica.
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