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Deus ti salvet Maria

Canto tradizionale della Sardegna Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Deus ti salvet Maria (noto anche semplicemente come Ave Maria sarda[1]) è un canto devozionale appartenente alla tradizione sarda, composto in sardo logudorese nel XVIII secolo dal poeta Bonaventura Licheri[2] (Neoneli, 1667 - 1733)[3]. Il testo del Licheri è la traduzione in sardo di una parafrasi mariana attribuita al gesuita Innocenzo Innocenzi nel XVII secolo.[4] Il testo in sardo fu composto intorno al 1725; la trascrizione più antica è quella di Maurizio Carrus, che l'aveva inserita come appendice nel Rosarium di San Vero Milis nel 1731[5]. La laude è cantata nella forma del gosos, tipico canto devozionale diffuso in Sardegna[6]. Di recente si è scoperto che, nel 1763 il suo titolo originale era un altro: «Mamma soberana»[7].

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Nel 1974 Maria Carta lo aveva presentato al grande pubblico nella trasmissione televisiva Canzonissima e nel 1987, accompagnata dall'organo a canne, lo aveva eseguito nella cattedrale di San Patrick a New York.

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Interpreti

Questo canto è eseguito molto spesso in gran parte dell'isola durante le manifestazioni religiose, ma è stato anche oggetto di varie interpretazioni di numerosi artisti.

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Arrangiamenti

Discografia

Il testo

Testo originale versione in italiano[13]

Deus ti salvet, Maria,
chi ses de gràtzia plena.
De gràtzias ses sa vena
e i sa currente.

Dio ti salvi Maria,
che sei piena di grazia:
di grazie sei insieme fiume
e sorgente.

Su Deus onnipotente
cun tegus est istadu.
Pro chi t'at preservadu
Immaculada.

Il Dio onnipotente,
con te è (sempre) stato;
perciò ti ha preservato
Immacolata.

Beneita e laudada,
subra a totu gloriosa.
Mama, fiza e isposa
de su Segnore.

Benedetta e lodata,
sopra a tutti gloriosa:
Mamma, Figlia e Sposa
del Signore.

Beneitu su fiore
e frutu de su sinu.
Gesus, fiore divinu,
Segnore nostru.

Benedetto il Fiore
che è frutto del tuo seno:
Gesù fiore divino,
Signore nostro.

Pregade a Fizu bostru
pro nois pecadores,
chi totu sos errores
nos perdonet.

Pregate al Figlio vostro
per noi peccatori;
affinché tutti gli errori
a noi perdoni.

E i sa gràtzia nos donet
in vida e in sa morte.
Ei sa dìciosa sorte
in Paradisu.

La sua Grazia ci doni,
in vita e nella morte;
E la felice sorte
in Paradiso.

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Note

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Bibliografia

Altri progetti

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