opera di Seneca Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il De clementia è un trattato di Seneca scritto fra il 55 e il 56 d.C.
De clementia | |
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Titolo originale | De clementia |
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Autore | Lucio Anneo Seneca |
1ª ed. originale | 55 |
Editio princeps | Napoli, Mattia Moravo, 1475 |
Genere | trattato |
Sottogenere | filosofico |
Lingua originale | latino |
Insieme alle Naturales quaestiones e al De beneficiis, fa parte dei tre trattati dell'autore.[1]
Dell'opera, originariamente composta di tre libri, sono giunti solo il primo e l'inizio del secondo libro.[2] Il trattato appartiene al genere letterario detto speculum principis: in essa infatti Seneca esplora il rapporto tra filosofia e politica individuando la qualità più importante che dovrebbe avere un sovrano, ovvero la clemenza. Lo scritto è dedicato al giovane Nerone del quale Seneca era divenuto precettore, insieme al prefetto del pretorio Afranio Burro, per volere della madre Agrippina minore.[3] Con tale scritto Seneca spera di educare al meglio il giovane imperatore elogiando lo stesso con le qualità che vorrebbe che Nerone avesse.
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