Dazio (Italia)
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Dazio (Dàsc in dialetto valtellinese) è un comune italiano di 485 abitanti della Valtellina, nella provincia di Sondrio in Lombardia.
Dazio comune | |
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![]() | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Sondrio |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Cazzaniga (lista civica Continuiamo per Dazio) dal 15-5-2011 (3º mandato dal 3-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 46°09′40.64″N 9°36′02.3″E |
Altitudine | 568 m s.l.m. |
Superficie | 3,73 km² |
Abitanti | 485[1] (31-5-2022) |
Densità | 130,03 ab./km² |
Comuni confinanti | Ardenno, Civo, Morbegno, Talamona |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23010 |
Prefisso | 0342 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 014025 |
Cod. catastale | D258 |
Targa | SO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 041 GG[3] |
Nome abitanti | daziesi |
Patrono | San Provino Vescovo |
Giorno festivo | 8 marzo |
Cartografia | |
![]() | |
Sito istituzionale | |
Geografia
Il paese rimane quasi nascosto dietro la formazione montuosa della Colmen di Dazio, che fa da spartiacque fra bassa e media Valtellina, in una piccola zona pianeggiante compresa tra questo rilievo e il Corno del Colino. Posto all'estremità est della Costiera dei Cech, con i suoi 3,73 km² è uno dei comuni più piccoli della provincia.[4].
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Nel 1963 cedette la frazione di Pilasco al comune di Ardenno.[5]
Testimonianze storiche
Giovanni Guler von Weineck, che fu governatore grigione della Valtellina dal 1587 al 1588, così descrive l'abitato di Dazio:
«Venne così chiamato dalla parola dazio, perché un tempo il bestiame che si recava ad alpeggiare nella Val Masino doveva, passando di qui, pagare una tassa al feudatario. Questo villaggio sorge in amena posizione in una fertile pianura montana, elevata circa mille passi sull'Adda. All'estremo di questa pianura, verso mezzodì, sorge un piccolo monte detto la Colma di Dazio. A ponente di Dazio scorre il torrente montano chiamato Tovate e si stende la foresta di Roncaglia, la quale ripara il paese dai venti impetuosi del lago. I venti settentrionali vengono invece trattenuti dal monte di Caspano; e tutte queste condizioni favorevoli rendono il luogo salubre e fertile.»
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Dazio sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 3 aprile 2020.[6]
«Stemma di rosso, inquartato dal filetto in croce di nero, nel primo e nel quarto: all'inferriata d'argento, di tre pali e di due fasce attraversanti; nel secondo e nel terzo: al cigno d'argento, imbeccato, linguato e piotato d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di bianco bordato di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architettura religiosa
- Chiesa di San Provino, consacrata nel 1690, ha la facciata in stile barocco e presenta al suo interno una sola navata con sei altari laterali. L'altare maggiore ha un ciborio in legno intagliato, dorato e dipinto, con ai lati due angeli reggi lampade con ali dorate.
Società
Evoluzione demografica
Alla data del 31-3-2018 Dazio ha 442 abitanti, di cui 206 maschi (46,6%) e 236 femmine (53,4%).
Abitanti censiti[7]r̩r̩
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Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune di Dazio in totale sono 15.[5]
Popolazione residente per località abitata
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Popolazione residente alla data del censimento della popolazione e delle abitazioni del 2011, per località abitata:
- Dazio - 411;
- Case Sparse - 13 (totale comune di Dazio: 424)
Amministrazione
Economia
L'economia del paese è molto condizionata dalla sua ridotta superficie, dal secolo XVII imponente fu il fenomeno dell'emigrazione, soprattutto rivolta verso di Roma, come testimonia il cognome Caporali, derivato dal grado ottenuto dai daziesi. Sono presenti alcune attività artigianali, agricole e ricettivo-turistiche, molte le seconde case. Per i residenti le opportunità di lavoro si trovano nel fondovalle.
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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